
Il doppio ex Maddaloni: "Cesena la vedo felice. Palermo più irrequieta, vorrebbe la A"
Intervistato dai colleghi di TuttoCesena.it, il doppio ex del match fra romagnoli e Palermo Rosario Maddaloni ha commentato: "Palermo è la mia casa, il luogo dove sono cresciuto, la mia scuola di vita. Cesena è invece il posto dove mi sono sentito realizzato, a mio agio. Gli anni in bianconero sono stati i migliori per me, mi sono innamorato della città a tal punto da pensare di comprare casa e rimanere a viverci. Quando ho subito gli infortuni la gente mi è stata vicina, mi ha coccolato e riempito di affetto. Questo non potrò dimenticarlo mai.
Il passaggio al Cesena? Il fallimento del Palermo fu un enorme dispiacere. Speravo di rimanere lì, andare in ritiro e giocarmi le mie carte. Poi però arrivò la chiamata di Modesto che mi volle a Cesena e, come si dice, chiusa una porta si apre un portone. Ero davvero contento. Ricordo come se fosse ieri la prima amichevole con il Milan. Facemmo una grande partita, lo stadio era pieno e c’era grande entusiasmo. Io alla fine feci anche una foto con Piatek, si parlava bene di me. Poi in realtà le cose non andarono benissimo. Modesto fu il esonerato, poi il covid. Poco dopo però, una nuova svolta. L’arrivo di Viali e Zebi, con loro nacque un rapporto straordinario.
Mi fa piacere vederle in B, ma il loro livello è più alto. Sono due piazze che meritano la A per tifo, ambiente e organizzazione. Vedo che Cesena è felice e ha vissuto con entusiasmo questa annata, al di là degli ultimi risultati. Palermo è più irrequieta, vorrebbe la A, ma credo che con la società che ha, a breve anche la stessa A le starà stretta".
Il passaggio al Cesena? Il fallimento del Palermo fu un enorme dispiacere. Speravo di rimanere lì, andare in ritiro e giocarmi le mie carte. Poi però arrivò la chiamata di Modesto che mi volle a Cesena e, come si dice, chiusa una porta si apre un portone. Ero davvero contento. Ricordo come se fosse ieri la prima amichevole con il Milan. Facemmo una grande partita, lo stadio era pieno e c’era grande entusiasmo. Io alla fine feci anche una foto con Piatek, si parlava bene di me. Poi in realtà le cose non andarono benissimo. Modesto fu il esonerato, poi il covid. Poco dopo però, una nuova svolta. L’arrivo di Viali e Zebi, con loro nacque un rapporto straordinario.
Mi fa piacere vederle in B, ma il loro livello è più alto. Sono due piazze che meritano la A per tifo, ambiente e organizzazione. Vedo che Cesena è felice e ha vissuto con entusiasmo questa annata, al di là degli ultimi risultati. Palermo è più irrequieta, vorrebbe la A, ma credo che con la società che ha, a breve anche la stessa A le starà stretta".
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