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Fiorillo sulla Salernitana: "Disertare? Un errore. Con Sousa entrammo in altra dimensione"TUTTO mercato WEB
© foto di Nicola Ianuale/TuttoSalernitana.com
Oggi alle 17:49Serie B
di Luca Esposito

Fiorillo sulla Salernitana: "Disertare? Un errore. Con Sousa entrammo in altra dimensione"

L'ex portiere della Salernitana Vincenzo Fiorillo (che tornerà in granata dal primo luglio) è stato intervistato in esclusiva dalla redazione di TuttoSalernitana. La prima domanda inevitabilmente e su questo caos che attanaglia la serie B: "Una situazione simile non era mai successa. La notizia sul fallimento del Brescia è stata quasi un fulmine a ciel sereno. Una squadra che stava andando per vie legali e che era pronta a fare battaglia alla fine non sarà iscritta nemmeno al campionato di serie C. La Salernitana deve rimanere con la testa al playout e prepararlo nel migliore dei modi. Dell'annata difficile ne abbiamo già parlato per tutto l'anno. La Salernitana dell'ultimo periodo però è stata quella più in salute tra quelle in lotta per la salvezza, il piccolo vantaggio può essere avere due risultati su tre oltre ovviamente al fattore Arechi".

Fiorillo elogia il lavoro di Marino: "La Salernitana dell'ultimo periodo era in crescita, l'ho seguita costantemente e la mano dell'allenatore si vede. Non è un gruppo che vale quei punti, sulla carta avrebbe meritato un'altra posizione di classifica paragonando anche l'organico con quello di realtà che si sono salvate. Il campionato di B è imprevedibile e credo che la Salernitana possa arrivare al playout in ottime condizioni. Spero e mi auguro che la tifoseria si mostri più intelligente di queste cose e che dia una mano in questi momenti decisivi per poi rimandare i giudizi alla fine. So che il gruppo è maturo. L'unica volta che ho affrontato il playout era l'anno del Covid. È una partita talmente importante che si prepara da sola. Un allenatore esperto come Marino sa come preparare la partita contro la Sampdoria che si combatterà sul filo dei nervi e sarà decisa anche da episodi". Si chiede al portiere se sia stato un errore non ripartire da una minima base delle passate stagione, quantomeno dalla riconferma di gente come Gyomber e Candreva: "In certi posti è più semplice ripartire, non si può fare un paragone tra Sassuolo e Salerno. Nel secondo caso stiamo parlando di una una squadra che può contare su un ambiente da serie A per spinta, pressione e fame di risultati . Il Sassuolo quest'anno non era partito bene, ma il contesto ambientale ti concede più pazienza, cosa che non è possibile a Salerno, dopo un anno disastroso come quello che ha comportato una bruttissima retrocessione dalla A. Poi bisogna anche vedere la vera volontà dei giocatori, se sarebbero rimasti volentieri".


Si parte poi con l'angolo amarcord: "Ero il portiere del Pescara nel giorno in cui la Salernitana vinse per 0-3 all'Adriatico e tornò in A. Noi eravamo già retrocessi, ma ricordo che disputammo un bel primo tempo. L'anno successivo firmai per i granata in A e ricordo che la dirigenza fu brava a formare un gruppo di gente che ci credeva, visto che firmammo sapendo ci fossero rischi per la prosecuzione della stagione a causa del trust. Uomini veri che favorirono poi l'ambientamento dei calciatori fortissimi presi a gennaio. Nel campionato successivo raggiungemmo, con Sousa, un livello importante. Stavamo entrando in un'altra dimensione, anche le big iniziarono ad affrontarci con rispetto e, in alcuni casi, anche un pizzico di timore. Sulla retrocessione mi sono già pronunciato: parlare di spaccatura del gruppo sarebbe riduttivo, diciamo che non si è creata dall'inizio l'amalgama necessaria anche a causa dei uno spogliatoio multietnico".

Infine sulla sua partenza a gennaio e sulle prospettive: "Sono stato a Salerno 4 anni ma ho giocato pochissimo e non sempre bene, non ho saputo sfruttare le occasioni a disposizione. Quando a gennaio è arrivato Christensen ho capito che gli spazi sarebbero stati ulteriormente ridotti e ho avuto la possibilità di andare a Carrara, laddove ho trovato la continuità di cui un portiere aveva bisogno. Ho fatto un buon girone di ritorno, al pari di quel Torregrossa che è riuscito a ritrovarsi forse anche per il discorso fatto prima: la differenza di pressioni e aspettative. Sono tesserato per la Salernitana anche per l'anno prossimo, non ci sono dubbi su chi farò il tifo nel doppio spareggio. Ribadisco, a tal proposito, che la tifoseria è più del dodicesimo uomo e che Salerno può spostare gli equilibri per davvero. Ricordo un Salernitana-Fiorentina 2-1, con Italiano sulla panchina viola. Nei primi 20 minuti anche uno squadrone come quello andò in crisi quando attaccavamo sotto la Sud. Sarebbe un peccato penalizzare la squadra in un doppio confronto in cui ci giochiamo tanto".