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tmw / serie c / Girone A
Serie C, girone A: la Top 11 della regular seasonTUTTO mercato WEB
Bomber Vlahovic
© foto di Paolo Baratto/Grigionline.com
Oggi alle 06:00Girone A
di Sebastian Donzella
per Tuttoc.com

Serie C, girone A: la Top 11 della regular season

Padova in B, Union Clodiense in D, playoff e playout ancora da giocare. Intanto il Girone A ha emesso i suoi primi verdetti con la chiusura della regular season. TuttoC.com, come ogni anno, ha provato a stilare la Top 11 del campionato appena terminato, in attesa degli spareggi promozione e retrocessione. Come sempre è stato davvero difficilissimo condensare in un solo undici titolare (su tutti spiace per Stuckler, Di Carmine e Bortolussi) le tante ottimali stagioni disputate da più giocatori in giro per il Nord Italia. Unico criterio scelto, aver disputato almeno venti partite stagionali. Cercando di premiare, infine, anche la continuità tra l'andata e il ritorno.

PORTIERE

Mattia Fortin (Padova): non patisce affatto il passaggio in una big né il fatto di essere l'erede di Antonio Donnarumma. Il figlio d'arte chiude la serratura in 17 occasioni, diventando il numero 1 (il 14 quando?) meno battuto del girone. Sempre attento, spesso tra i migliori in campo, il classe 2003 si è preso la cadetteria sul campo, dimostrando che la splendida stagione precedente al Legnago era tutto tranne che un fuoco di paglia.

DIFENSORI

Filippo Costa (Vicenza): il laterale è come il vino, più invecchia e più è buono. I compagni lo ringraziano per la doppia cifra negli assist. Qualche polemica fuori campo di troppo ma dentro al terreno di gioco esperienza da vendere.

Daniel Tonoli (Pergolettese): un centrale da nove gol (!) e tre assist. È vero che i gialloblù gli lasciano ampia libertà di manovra ma i numeri sono davvero strabilianti. E così, mentre la Pergo si gode la salvezza, il Modena si gode il classe 2002 che rientrerà dal prestito.

Filippo Delli Carri (Padova): ne salta solo una, per squalifica. Poi è sempre lì dietro, a blindare nel migliore dei modi la retroguardia. E quando sale diventa pericolosissimo: cinque reti che valgono giusto quei punti in più che i patavini hanno sui cugini vicentini.

CENTROCAMPISTI

Samuele Careccia (Pergolettese): al primo anno tra i professionisti, il classe ’98 sembra esserci da una vita. Il centrale, in 34 partite, mette insieme non solo sei gol ma anche sei assist, compresa l’accoppiata decisiva per la salvezza nello scontro diretto dell’ultima giornata.

Davide Di Molfetta (Feralpisalò): l’esperto trequartista, a volte impegnato anche ai lati, la mette dentro nove volte e consente ai compagni di farlo in altre cinque occasioni. Insieme a Balestrero è la colonna portante della miglior terza della Serie C.

Marwane Kritta (Lecco): i numeri non spiegano la gran stagione del classe 2002, alla prima esperienza in serie C, diventato subito un punto fermo in una stagione difficile per i lombardi. Instancabile, infermabile, certezza senza se e senza ma. Non è un caso che la Serie B lo abbia messo nel mirino. 

ATTACCANTI

Vanja Vlahovic (Atalanta U23): ha segnato 19 gol, con in più 5 assist, giocando 30 partite. Nel mezzo anche una tripletta e tre doppiette. Numeri incredibili che hanno portato Gasperini a portarlo in prima squadra una decina di volte, con tre apparizioni in Serie A.

Mohamed Ali Zoma (Albinoleffe): è il giocatore che è finito più volte in assoluto nella nostra top 11 stagionale. Del resto uno che risulta il migliore in campo anche quando non segna e di gol ne fa 13, con otto assist ai compagni, fa capire come la C ormai gli stia strettissima.

Michael De Marchi (Virtus Verona): nell’oasi felice virtussina mister Fresco lo mette al centro del progetto e il classe ’94 lo ripaga con una stagione monstre. Ne fa 16 (con 4 assist) con una curiosità: cinque reti di fila ad Atalanta U23, Caldiero Terme, Arzignano, Triestina e Union Clodiense all’andata, sei reti di fila alle stesse identiche squadre al ritorno.

Gianmario Comi (Pro Vercelli): il capitano dei piemontesi si carica la squadra sulle spalle. Il classe ’92 non aveva mai segnato così tanto tra i grandi, dopo i numeri strabilianti nelle giovanili di Torino e Milan: 17 gol che hanno un valore altissimo, dal momento che le bianche casacche in tutto hanno segnato solo 30 reti. Il che significa che l’esperto numero 26 ha siglato oltre la metà delle marcature dei suoi.

ALLENATORE

Matteo Andreoletti (Padova): a 39 anni si è costruito mattoncino su mattoncino questo successo. Da ex portiere professionista, ritiratosi a soli 24 anni, ha iniziato una scalata: prima preparatore dei portieri, poi tecnico della Berretti, poi tanta Serie D, senza vincerla mai ma arrivando praticamente sempre ai playoff. In C la grande occasione alla Pro Sesto e un playoff straordinario prima di Benevento, esperienza andata male che poteva sembrare "troppo" per un giovane. Invece, subito dopo, ovvero in questa stagione, ha vinto il suo primo, dolcissimo, campionato. Inaspettato, così come il modo in cui tiene in mano la rosa: amato dai giocatori ma spietato quando qualcuno sbaglia. Chiedere a Liguori dopo il rigore rubato e sbagliato. Niente sconti, il gruppo prima di tutto. E così si è preso la B.