
Vis Pesaro, Stellone: "Qualificazione meritata, non c'è tempo per fare festa"
Trova il gol qualificazione all'ultimo assalto la Vis Pesaro facendo esplodere il "Tonino Benelli". La rete di Cannavò allo scoccare del quarto minuto di recupero consente di passare il primo turno eliminando il Pontedera, che si era portato in vantaggio al tramonto della prima frazione. Il tecnico Roberto Stellone non nasconde la propria soddisfazione al termine della gara anche se mantiene la lucidità necessaria per analizzare la gara.
"Ci abbiamo creduto fino alla fine, sono felice per il passaggio del turno che ci siamo meritati. Nel primo tempo abbiamo sofferto il loro inizio poi siamo venuti fuori attaccando anche se abbiamo sbagliato le scelte, l'ultimo passaggio o il tiro da fuori. Ma se vai a vedere le statistiche 11-1 i corner e 18-4 i tiri in porta testimoniano la nostra superiorità. Nel secondo tempo li abbiamo schiacciati li, sono partite difficili anche perchè siamo andati in svantaggio forse nell'unico errore commesso. Nel secondo tempo non era facile attaccare senza subire ripartenze, siamo stati bravissimi. Abbiamo fatto girare la palla sbagliando qualche cross in alcuni frangenti ma poi è arrivato un gol meritato. Non possiamo festeggiare perchè non c'è tempo, quindi domani faremo recuperare chi ha giocato e far lavorare coloro che non hanno giocato. Siamo felicissimi perchè abbiamo regalato una gioia al nostro presidente, alla nostra gente. Era la prima partita storica dei playoff, dobbiamo resettare e pensare ad Arezzo dove dovremo osare senza paura. Affrontiamo una squadra forte incontrata tre volte. Conta niente i precedenti contro gli amaranto, consapevoli di potercela andare a giocare".
Sul gol di Cannavò ha aggiunto: "Veniva sempre raddoppiato non era facile trovare il guizzo. Con i crampi lo abbiamo messo al centro, è arrivato il gol finale. Sono contento per lui e per tutta la gente. Tutti hanno fatto bene compreso i subentrati, nel finale erano saltati tutti gli schemi. C'era soltanto la Vis Pesaro all'attacco e i nostri avversari che si difendevano".







