
Ds Pergolettese: "Voto 7 alla stagione, ottimo lavoro di Curioni"
Ospite dei microfoni di TMW Radio all'interno della trasmissione 'A Tutta C' il direttore sportivo della Pergolettese, Gabriele Bolis, ha fatto il punto sulla stagione della sua compagine:
Iniziamo dalle parole del presidente Marani e dal tema della sostenibilità del sistema e del futuro della Serie C. La Pergolettese è una società attenta a queste dinamiche. Cosa si aspetta da queste riforme in arrivo?
"Ha toccato un punto fondamentale. Sono stato sia in assemblea di Lega la settimana scorsa che all’evento al Belvedere Berlusconi in Regione Lombardia, dove il presidente Marani ha affrontato questi temi. Salaricap e Riforma Zola sono due riforme radicali: siamo la prima Lega ad affrontare certi temi seriamente. Il salaricap è essenziale. Oggi molti club, non solo in C ma anche in B e A, spendono anche oltre il 100% dei ricavi per gli ingaggi: è insostenibile. In qualsiasi altra attività, con questi numeri si chiuderebbe tutto. La Lega sta lavorando per regole più chiare: una linea ferma per ridurre i costi. La Riforma Zola, invece, punta sui settori giovanili. È una sfida strategica e culturale: servono più investimenti in strutture e competenze. I club devono durare nel tempo. Non si può pensare solo alla stagione in corso. Se vai “all in”, nel calcio vince solo uno, gli altri perdono. Noi dobbiamo garantire sostenibilità e lavoro, perché tutto il sistema ruota intorno ai dipendenti. Marani, prima con Petti e ora con Santoro, ha costruito un consiglio direttivo lungimirante. I diritti TV calano, le grandi competizioni attirano più pubblico, e anche la Serie A rischia. Se non si riducono i costi, sarà un problema per tutti. Queste riforme sono fondamentali".
Marani guarda al futuro, e in un campionato complesso come la Serie C è l’unica strada. Aiutare le società a produrre giovani è fondamentale. Vuole aggiungere qualcosa su questo?
"Come detto, sono riforme troppo importanti. Non possiamo guardare solo al presente. La Serie C deve continuare a essere una fucina per il calcio italiano, come lo è sempre stata. Basta guardare ai tanti calciatori che sono passati da qui. Noi, come Pergolettese, siamo totalmente d’accordo con questa visione".
Veniamo ora alla vostra stagione. Il presidente ha parlato di un'annata da “7”. È il sesto anno consecutivo in Serie C e avete raggiunto la salvezza: che bilancio fa?
"È stato un anno difficile, ma il settimo anno consecutivo in Serie C è un grande traguardo per noi. L’inizio e la fine sono stati complicati, ma la parte centrale della stagione è stata molto buona. Giocare con tanti giovani comporta alti e bassi: ognuno ha un percorso diverso. Alcuni maturano subito, altri hanno bisogno di più tempo. Noi lo sappiamo, fa parte del nostro DNA. Concordo col presidente: 7 è il voto giusto. Se avessimo fatto qualcosa in più nel finale, magari avremmo meritato anche un 8. Ma la stagione è stata positiva".
Rimaniamo sull’aspetto tecnico. Volevo chiederle un bilancio sull’operato di mister Curioni. Era considerato una scommessa, ma ha portato risultati subito. Che valutazione fa?
"Condivido pienamente. Lo avevamo già come vice l’anno scorso. Anche quest’anno aveva iniziato così, poi abbiamo deciso di affidargli la squadra. Non è mai stato un “traghettatore”: avevamo visto in lui qualità tecniche, umane e gestionali. Ha cambiato modulo, dal 3-5-2 al 4-3-3, e ha subito dato un’impronta. Ha valorizzato diversi giocatori, che per noi è un punto chiave. Il suo lavoro è stato ottimo, il voto è sicuramente più alto del 7".
A proposito di valorizzazione: due nomi spiccano. Tonoli, 9 gol da difensore, e Careccia, 6 reti e 7 assist alla prima stagione tra i pro. Quanto rappresentano il vostro progetto?
"Tonoli e Careccia rappresentano al meglio il nostro lavoro. Tonoli arrivava dalla B, l’abbiamo ceduto al Modena a gennaio e tenuto in prestito: è un profilo da categorie superiori. Careccia veniva dalla D, ma ha fatto una stagione straordinaria. Entrambi sono stati inseriti nella Top 11 della Serie C. Hanno fame, e quando vieni da categorie inferiori l’energia la porti su ogni pallone. Sono stati lasciati troppo presto da Inter e Milan, ma il percorso li ha fatti crescere. La Serie C è anche questo: offrire una seconda opportunità a chi ha qualità e voglia".
Ultima domanda, direttore. Quanto è importante nel vostro progetto l’equilibrio tra giovani e senatori come Arini, Lambrughi, Scarsella e Albertini?
"È fondamentale. Questi giocatori fanno da punto di riferimento. Non solo per la qualità tecnica, che è fuori discussione, ma per l’aspetto umano e comportamentale. Sono veri uomini spogliatoio, legati alla nostra realtà, e aiutano i giovani a crescere. Persone come Arini e Lambrughi, con noi da quattro anni, sono insostituibili. Quando un giorno non ci saranno più, sarà durissimo trovare rimpiazzi simili. Loro meritano un 10, più di tutti".







