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DOPO LA BUFERA ORA OCCORRE RIPULIRE L’AZIENDA CALCIO: GRAVINA E' L’UOMO GIUSTO. ARBITRI? HA RAGIONE MANNIELLO. BELLA INIZIATIVA DA CATANZARO
giovedì 23 novembre 2017, 00:00Il Punto
di Luca Esposito
per Tuttoc.com

DOPO LA BUFERA ORA OCCORRE RIPULIRE L’AZIENDA CALCIO: GRAVINA E' L’UOMO GIUSTO. ARBITRI? HA RAGIONE MANNIELLO. BELLA INIZIATIVA DA CATANZARO

Nato a Nocera Inferiore nel tempo de li dèi falsi e bugiardi. Laurea in Chimica ambientale. Giornalista per caso con la passione del calcio.

Certamente non intendo dilungarmi sulle dimissioni di Carlo Tavecchio dalla carica di presidente della Federcalcio. Ne hanno scritto già abbastanza i colleghi della carta stampata e dei siti web. Vorrei soffermarmi su altri aspetti. Il calcio negli ultimi anni ha subito una profonda trasformazione. La crisi che attraversa il calcio italiano è profonda e lacerante. Non solo dal punto di vista economico, ma anche tecnico. Una crisi che coinvolge tutto il sistema, dalla Serie A ai dilettanti, compresi i settori giovanili. Impossibile andare ancora molto lontano.

Nota critica. La Lega Pro non può continuare a trasformare i tifosi in teleutenti da salotto. Se si vuole salvare questa categoria bisogna puntare sulla passione e sul senso di appartenenza, non sul business televisivo. Una bella iniziativa sarebbe quella di premiare i tifosi abbonati che vanno regolarmente allo stadio, per la loro fedeltà. Gli stadi devono essere di nuovo pieni e i tifosi debbono essere messi nelle condizione di partecipare. Rimane un mistero la ragione per la quale in Serie C si continui a spalmare le partite in giorni e in orari impensabili. Una scelta che impedisce al tifoso di godersi la partita dal vivo. Il modello voluto da Gabriele Gravina, prevede una Serie C a 40 squadre. La sua proposta di riforma è giusta anche se va detto che il quadro attuale rimane drammatico: basti pensare ai deferimenti a raffica, e molti altri arriveranno su impulso della Covisoc. Una società blasonata come il Modena è stata radiata dal professionismo: una situazione, davvero, non più tollerabile. Gravina, uomo di grande cultura, non solo calcistica, sembra averlo capito. Di questo gli va dato atto. Ma bisogna far presto, prima che sia troppo tardi. Occorre una verifica periodica dei bilanci reali, ed è importante che le società riescano a coprire almeno due terzi del costo reale previsionale. In tutto questo tourbillon, anche il livello tecnico delle competizioni si è notevolmente abbassato. L’assurdità della regola sugli under risiede nel fatto che non vengono premiate le società che scelgono di far giocare i giovani più bravi e promettenti, ma quelle che rispettano diligentemente un dato numerico per il quale non vi è alcun merito sportivo. Questo non significa certo valorizzare i vivai dato che debbono esser considerati giovani anche quei ragazzi di 23 o 24 anni che, per ragioni differenti, possono raggiungere la maturità calcistica in tempi differenti e per i quali diventano importantissime le competenze tecniche degli allenatori che, alla luce della cervellotica normativa, vengono sempre più frustrate. Al contrario, deve esser premiato chi forma talenti e valorizza buoni giocatori perché l'attuale sistema è solo un controsenso che svilisce i valori tecnici dello spettacolo calcistico. La Lega Pro, o Serie C, era una fucina di talenti e di allenatori, vedi Maurizio Sarri e tanti altri, e oggi come una volta dovrebbe valere il principio meritocratico. Perché non premiare invece quelle squadre che hanno un'età media bassa? Ma nessun premio in denaro, bensì attrezzature utili alla valorizzazione del lavoro di tutto lo staff (pulmini, apparecchi elettromedicali, materiale tecnico-sportivo, e quant’altro).

Capitolo arbitri. Franco Manniello, il patron della Juve Stabia, ha ragione, quando dice che c’è una classe arbitrale scarsa in Serie C. Se siamo in una serie professionistica, ci si aspetta che gli arbitri sbaglino di meno, e allora, ben venga che la video assistenza arbitrale sia  inserita anche in terza serie. Ci vorrebbe maggiore tutela...

Questione allenatori. Un’altra nota negativa di questo campionato è il numero eccessivi di tecnici esonerati. Ben quindici dopo appena tre mesi. Non va bene. Si è visto qualche allenatore silurato addirittura dopo tre giornate.

Uno sguardo al campionato. Le vere e proprie delusioni sono sicuramente l’Alessandria e il Vicenza. In particolare i grigi hanno disatteso i pronostici. Lo scorso giugno sono stati ad un passo dalla Serie B, mentre ora si ritrovano addirittura in zona play-out. Sorridono, invece, Padova, Livorno e Lecce, che stanno rispettando i pronostici della vigilia e sono in testa ai rispettivi gironi. Anche il Pisa è meritatamente nei quartieri alti, con grandi possibilità di emergere. Bene il Catania.

Chiudo con una nota positiva ovvero con i complimenti al presidente del Catanzaro Noto, che in occasione del derby con il Cosenza ha voluto sulle tribune del “Ceravolo” le scolaresche della città cosentina.

Concludo con una frase del poeta francese Anatole France: “Per ottenere grandi cose non dobbiamo solo agire, ma sognare, non solo pianificare, ma credere”.