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INTERVISTA TC - Paolo Zanetti: "Il mio Sudtirol, come Rocky Balboa"TUTTO mercato WEB
mercoledì 15 agosto 2018, 06:00Interviste TC
di Francesco Ferrari
per Tuttoc.com

INTERVISTA TC - Paolo Zanetti: "Il mio Sudtirol, come Rocky Balboa"

Un’impresa alla Rocky Balboa. E’ come Paolo Zanetti, tecnico del Sudtirol, paragona la vittoria dei suoi ragazzi contro il Frosinone di tre giorni fa, con gli altoatesini che hanno eliminato i gialloblu dalla Coppa Italia maggiore con un netto 2-0 arrivato già nei tempi regolamentari. Un momento magico per la compagine biancorossa, un’impresa che il suo allenatore collega a quello che è un mito per la cinematografia sportiva: il combattimento tra il ‘piccolo’ Rocky Balboa e il fortissimo e favoritissimo russo Ivan Drago (Rocky IV). Con vittoria dello ‘stallone italiano’, tra gli applausi dei tifosi avversari. Che non c’erano domenica scorsa, ma ci saranno il prossimo 5 dicembre all’Olimpico di Torino contro i granata di Walter Mazzarri. La squadra dove lo stesso Zanetti è cresciuto e ha giocato in Serie A, e ora tornerà. Il tecnico vive tutte queste emozioni, in un’intervista esclusiva ai microfoni di Tuttoc.com.

Se la vittoria dei suoi ragazzi a Benevento fosse un film?
“Rocky IV. Senza dubbio. E’ anche il mio film preferito. Siamo stati Rocky in quella situazione”.

Eppure, vedendo i pronostici prima del match, rischiavate di fare la fine di Apollo Creed. Come avete fatto a invertirli?
“Ci siamo presentati con grandissima umiltà, le motivazioni fanno la differenza. Abbiamo messo in campo un grande cuore e le idee, giocando una partita straordinaria contro un avversario di due categorie superiore”.

Meriti vostri o demeriti ciociari?
“Il Frosinone, come motivazioni e condizione, forse non era al top. Noi siamo stati eccezionali. Non solo dal punto di vista fisico, ma da quello tecnico: abbiamo giocato con grandissima personalità, e la vittoria è assolutamente meritata. E’ anche giusto dire che, a parità di condizioni generali, non ci sarebbe stata storia. Non ci dobbiamo sentire da Serie A: sono cose che sono già successe, come al Pordenone l’anno scorso e l’Alessandria”.

Due momenti: quando pensava di non farcela e quando ha visto che sarebbe stato possibile.
“Di fondo, cerco di non trasmettere mai la sensazione di non potercela fare contro nessuno. Al di là di chi incontriamo. Ho parlato poco degli avversari e molto di noi: non volevo che ci snaturassimo, cercando di proseguire con le idee e il nostro gioco, in base a ciò che sto proponendo. Poi, a fine primo tempo, dopo 45’ importanti, ho capito che potevamo farcela. Il fatto che fosse un’impresa storica anche per la società, ci ha dato ulteriori motivazioni. Stiamo finiti in crescendo, potevamo anche chiudere prima. La nostra gara è stata di alto livello”.

Come avete festeggiato?
“I ragazzi mi hanno spillato una cena (ride, ndr). Anche l’anno scorso, quando si faceva qualcosa di importante, mi toccava…”.

L’anno scorso quante ne ha pagate?
“Tre. Solo che quest’anno siamo già partiti ad agosto… Ma la pago volentieri, se la sono meritata. Mi hanno regalato un’emozione: quella di giocare a Torino”.

Come sta vivendo queste ore?
“Cerco di essere equilibrato: sia dopo le vittorie, sia dopo le sconfitte. Per noi è fondamentale non perdere la mentalità. Lotteremo per vincere le partite del nostro campionato, non pensiamo di andare ad alzare la Coppa Italia. L’annata sarà dura, veniamo da una stagione dove è stato un risultato storico (secondo posto e semifinale): la pressione è diversa rispetto a quella dell’anno scorso, l’obiettivo minimo si è alzato ai playoff”.

Una telefonata che le ha fatto particolarmente piacere in queste ore?
“Ne sono arrivate tante. Però direi quella di mio suocero, che è juventino sfegatato e per l’ennesima sarà obbligato a vedere il Toro… (ride, ndr)”.

Nella sua carriera, a che posto mette questa vittoria?
“E’ una bella soddisfazione, non capita tutti i giorni. Ma la vivo con equilibrio e logica: è pur sempre calcio d’agosto. La colloco tra i momenti belli: queste vittorie equivalgono a quelle che facevo con la Berretti della Reggiana. Vivo con la ricerca della vittoria e quando succede sono sempre contento. Poi penso subito a quella dopo”.

Un anno fa si sarebbe aspettato tutto questo? Secondo posto, l’eliminazione ai playoff contro la formazione che sarebbe poi approdata in Serie B (il Cosenza, ndr) e ora il quarto turno di Coppa Italia.
“Sicuramente no. Credo molto in me stesso e nel lavoro che faccio. Speravo di poter fare bene, ero convinto di fare un buon lavoro. Nessuno avrebbe pensato di arrivare così ad alti libelli: ho meriti, ma soprattutto li ha il gruppo e la squadra che ho avuto era importante”.

Il Torino: il destino la mette di fronte alla squadra che l’ha lanciata.
“Sono cose che riesce a capire solo chi ha vestito la maglia, in una piazza che è tra le migliori in Italia. C’è una grandissima passione per il calcio, nella sponda granata, che si potrebbe definire straordinaria. Tornare sarà un’emozione per me e non solo: ho tanti giocatori giovani che potranno provare l’emozione di scendere in campo contro una squadra del genere. Che ha il pubblico migliore d’Italia… Anche se sono di parte (ride, ndr)”

Adesso le chiederanno lo scherzetto al Torino.
“(ride, ndr) No. Assolutamente no. La società si merita questa visibilità, anche battendo il Venezia avevamo questa fortuna. L’unico peccato è stato giocare a porte chiuse, a Torino riusciamo a vivere più a 360 gradi questa”.

Cinque squadre di C al quarto turno: oltre a voi, Pisa, Entella, Novara e Catania.
“Tra C e B, non credo ci sia un divario così ampio. Soprattutto tra un’alta Serie C e una media Serie B. E’ un po’ più difficile quando si parla di Serie A, ma successi come il nostro e quello del Pisa danno lustro a quello che è un calcio bistrattato. Che nasconde anche valori importanti, soprattutto dal punto di vista tecnico”.

Finora il vostro mercato com'è stato?
“La società ha fatto un mercato ottimo, centrando gli obiettivi condivisi. Il diesse e il direttore tecnico Barilli mi hanno fatto trovare la squadra completa già a inizio ritiro. Siamo alla ricerca di un centravanti che abbia dalle caratteristiche diverse da quelle che abbiamo. Negli ultimi giorni di mercato, vediamo se possiamo mettere la ciliegina sulla torta”.