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SITUAZIONE ASSURDA E IMBARAZZANTE. IL 23 FINALMENTE SCRIVEREMO LA PAROLA FINE A TUTTO QUESTO? NEL FRATTEMPO MEGLIO RESTITUIRE LE BRACCIA ALL'AGRICOLTURATUTTO mercato WEB
venerdì 19 ottobre 2018, 00:00Il Punto
di Tommaso Maschio
per Tuttoc.com

SITUAZIONE ASSURDA E IMBARAZZANTE. IL 23 FINALMENTE SCRIVEREMO LA PAROLA FINE A TUTTO QUESTO? NEL FRATTEMPO MEGLIO RESTITUIRE LE BRACCIA ALL'AGRICOLTURA

Dopo dieci giorni a restituire le braccia all'agricoltura, nel senso vero del termine, fra raccolta delle olive, smallatura delle mandorle, varie ed eventuali in un angolo remoto della Sicilia fra i Monti Sicani e la Valle del Platani (sarebbe l'agrigentino, ma così rende di più) tornare a trattare di calcio non è proprio la cosa più facile. Un po' perché in questi dieci giorni d'assenza non ho seguito molto delle vicende pallonare nostrane (giusto un occhio alla nazionale di pallavolo femminile in corsa per la vittoria ai Mondiali), un po' perché la situazione è sempre la stessa di cui si scrive ormai da mesi se si esclude il fatto che le squadre che puntavano al ripescaggio sono tornate in campo, la Viterbese continua a non giocare in attesa di sapere in che girone sarà mentre l'Entella resta nel limbo fra B e C. Il tutto in attesa dell'elezione federale che porterà l'ormai ex presidente della Lega Pro Gabriele Gravina alla guida della FIGC e delle decisioni del TAR che, come da decisione governativa, si dovrà occupare della questione ripescaggi/riammissioni in luogo di una giustizia sportiva zoppicante e apparsa inadeguata nel dover dirimere le tante questioni venute a galla nell'ultima estate.

L'unica cosa degna di nota è la protesta, sacrosanta, dei tifosi dell'Arezzo che si sono rifiutati di partecipare alla trasferta di Alessandria contro la Juventus Under 23 schierandosi contro l'introduzione delle Squadre B simbolo della decadenza del calcio e di un progetto che appare nato morto mirato a sostituire i campanili con cloni plastificati che forse possono piacere solo a chi certi gradoni non li ha mai frequentati, né ha intenzione di farlo. Ma anche questo tema è stato ben sviscerato ieri mattina dalla collega Claudia Marrone e aggiungere altre parole al suo pensiero sarebbe alquanto rindondante e finanche inutile perché mi troverei a scrivere cose praticamente simili usando solo parole diverse. Quindi si torna all'eterna domanda che nel 90% dei casi mi attanaglia il giovedì quando mi appresto a vergare l'editoriale: di cosa scrivere?

Di nulla, almeno finché non sarà scritta la parola fine (si spera il 23 ottobre e non oltre) a una vicenda che ha esposto al ridicolo il calcio italiano, qualora ce ne fosse stato bisogno, a livello globale, basti vedere quanti quotidiani, anche importantissimi, si sono interessati specialmente dell'assurda vicenda che coinvolge l'Entella. E vedremo se lo sponsorizzatissimo Gravina, che pare accogliere consensi a destra e manca, riuscirà a riportare un po' di serenità e normalità all'interno di un movimento che sembra capace solo di scavare anche quando raggiunge il punto più basso della sua centenaria storia. In attesa degli eventi meglio dedicarsi ad altre attività, più fisiche e di maggior soddisfazione come appunto il lavoro nei campi, che continuare a sprecare inchiostro metaforico per commentare una situazione che ha ormai stancato e per la quale tutto e il contrario di tutto è stato già scritto.