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INTERVISTA TC - Caponi: "Ossa rotte in faccia? Rivoglio il Pontedera"TUTTO mercato WEB
giovedì 26 settembre 2019, 07:30Interviste TC
di Stefano Scarpetti
per Tuttoc.com

INTERVISTA TC - Caponi: "Ossa rotte in faccia? Rivoglio il Pontedera"

Andrea Caponi, capitano e uomo più rappresentativo del Pontedera, per il momento è indisponibile a seguito del grave scontro avvenuto lo scorso 11 agosto con Dametto nella gara contro la Pistoiese. Il calciatore ha riportato fratture alla mascella e zigomo ed è stato operato il 14 agosto alla faccia. Ha parlato di questo e di altro a 360° ai microfoni di Tuttoc.com

Avvolgiamo il nastro, torniamo a quel drammatico scontro di più di un mese e mezzo fa: cosa ricorda?
"Non avendo mai perso conoscenza mi ricordo praticamente tutto, un dolore davvero atroce e la sensazione di essermi fatto davvero molto male. Ho percepito l'osso che si rompeva all'interno della faccia. Una brutta sensazione, poi quando mi hanno portato in ospedale mi hanno dato la morfina che ha permesso di attenuare il dolore".

C'è una curiosità colta da molti, l'infortunio è avvenuto nello stesso punto di quello di suo fratello Manuel: ci ha pensato?
"E una cosa su cui molti hanno riflettuto e me lo hanno fatto notare, ci ho riflettuto e sinceramente non so dare una risposta razionale in proposito, a volte il destino è veramente molto strano, per certi versi incomprensibile. Il punto è effettivamente lo stesso, anche se bisogna dire che mio fratello è stato nove giorni in coma, e ha messo del tempo per riprendersi dovendo ripartire da zero come se fosse un bambino a riprendere tutte le facoltà, il mio infortunio pur essendo stato serio, è stato meno gravo del suo".

Quanto è stato importante la vicinanza della gente in quei drammatici momenti?
"Mi sono venute a trovare in ospedale moltissime persone, non soltanto compagni di squadra componenti della società e tifosi, quest'ultimi te li puoi anche attendere ma non è scontato. Oltre a loro hanno mostrato la loro vicinanza chi non segue il calcio, questo mi rende orgoglioso vuol dire che mi apprezza per le qualità umane. Tutto questo calore da parte della gente comune mi ha dato una spinta in più per affrontare i momenti immediatamente successivi all'infortunio".

Adesso come sta procedendo il recupero?
"
Abbastanza bene, sono tornato a correre quindi devo fare tutta la preparazione come logico che sia. Non ho ancora la sensibilità della parte interessata dal trauma, e i medici non sanno dirmi quando effettivamente tornerà, si tratta in effetti di una cosa piuttosto fastidiosa. Si sa soltanto che tornerà, nel frattempo dopo gli ultimi controlli indosserò la maschera protettiva".

Quanto è difficile vedere le partita dei compagni dalla tribuna?
"
Per me molto, io tengo in maniera particolare alla maglia granata e vedere da fuori i compagni senza poter far niente mi fa star male. Ho visto tutte le partite, anche quelle in trasferta. Sono stati molto bravi a reagire al 4-0 di Renate mostrando carattere e grande determinazione contro l'Olbia, nelle tre gare successive sono arrivati altrettanti pareggi, ma la squadra ha mostrato solidità e consistenza contro avversari di valore".

Proprio in questi giorni si è festeggiato i 50 anni di attività dello stadio Ettore Mannucci: qual è il ricordo più bello e quello più brutto?
"
Molti ricordi sono legati a questo impianto, quando ero piccolo vedevo le cassette di mio padre con questa maglia. Da calciatore qui il ricordo più brutto è sicuramente il grave infortunio a mio fratello, è un immagine che non cancellerò mai dalla mia mente. Tutto poi si è risolto nel migliore dei modi, se le cose fossero andate in maniera diversa avrei sicuramente smesso di giocare. Ricordi belli, ce ne sono tanti: forse il più bello la rete al San Marino, il primo anno della serie C davanti a 1400 spettatori che valse il primo posto. Comunque ho 31 anni, la mia intenzione è di giocare e vincere ancora con questa maglia".