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Izzo, la presenza tra i Final 23 non è certa. Spazio per un quarto granata?TUTTO mercato WEB
© foto di Daniele Buffa/Image Sport
giovedì 14 novembre 2019, 10:52Primo Piano
di Claudio Colla
per Torinogranata.it

Izzo, la presenza tra i Final 23 non è certa. Spazio per un quarto granata?

Avrà pure, di recente, offerto qualche prova al di sotto dei propri standard, ma Armando Izzo, forte di ormai tre stagioni, prima di quella in corso, tra Genoa e Toro (al netto della squalifica per il presunto coinvolgimento in una delle tante vicende di calcioscommesse che hanno afflitto il pallone nostrano, nel corso del decennio che va a chiudersi), a livelli decisamente elevati, la presenza ormai stabile nel giro della Nazionale di Roberto Mancini sembra ormai essersela guadagnata. E, con la qualificazione già in cassaforte, i tempi per iniziare a chiedersi chi saranno i prescelti per Euro 2020, e a stilare un bollettino accurato in merito, appaiono ormai maturi.

Seguendo il classico schema 3-8-6-6, perfetto peraltro per il 4-3-3 di riferimento schierato dall'ex-tecnico di Inter e Manchester City, è facile pensare che gli slot riservati ai difensori centrali ammontino a quattro. Data dunque per scontata la chiamata per il duo juventino Bonucci-Chiellini (al netto di eventuali problematiche legate al rientro di quest'ultimo dal lungo infortunio che lo sta tenendo lontano dal terreno verde), tra gli altri convocati abituali per il ruolo nel corso del 2019, ovvero il laziale Acerbi, il capitano milanista Romagnoli, e lo stesso Izzo, rischia di saltarne uno. A meno che Mancini non opti per un ampliamento dell'organico difensivo, tenendo conto dell'adattabilità di Izzo come terzino destro (per quanto le alternative di ruolo non manchino), chi, al momento, al netto dei tantissimi mesi da qui al termine della regular season, rischia grosso?

Se Acerbi tende a mantenere un rendimento elevatissimo, persino quando i risultati non sorridono alla Lazio, Romagnoli rischia invece di affondare con il resto della compagine rossonera, a meno di un netto cambio di marcia. Per quanto l'ex-Roma e Samp sia uno di quegli uomini-simbolo di questa Nazionale, al quale rinunciare potrebbe essere difficile. Gioca a favore di Izzo una situazione di squadra di club complessivamente un po' più sana e solida, oltre al fatto che sia Acerbi sia Romagnoli utilizzino principalmente il piede sinistro in fase di impostazione, competendo così soprattutto l'uno con l'altro come principale alternativa al succitato Chiellini. Difficile, infine, pensare che la sorpresa Cistana possa imporsi al punto di scalzare uno dei tre.

Molta della proverbiale acqua, in ogni caso, deve ancora passare sotto i ponti. E, se per Armandone si può ipotizzare un buon 60% di attuale probabilità di chiamata tra i Final 23, mentre Sirigu e Belotti, vicini alla certezza quanto meno di una presenza tra gli stessi, e intenti anzi a giocarsi la titolarità piena nei rispettivi ruoli, ci si chiede anche se possa esservi lo spazio per un quarto granata, a sorpresa, nel gruppo che partirà alla volta dell'Europeo itinerante. Decisamente ardua, nello specifico, questa prospettiva: Bonifazi sta giocando poco, e non è al momento nella posizione di scalare posizioni, anche in quanto "specialista della difesa a tre; De Silvestri, pur talora tra i migliori del ruolo in campionato, anche grazie a un certo coraggio nel proporsi offensivamente, ha davanti nomi emergenti al momento decisamente più quotati, del calibro di Di Lorenzo, e nomi consolidati come Florenzi e D'Ambrosio (senza contare un eventuale rientro nel giro di un altro ex-granata, Matteo Darmian); Baselli, nel recente passato tenuto in considerazione da Mancini, offre un rendimento ancora troppo altalenante, senza contare che il gioco di Mazzarri spesso non mette in risalto al meglio le sue caratteristiche offensive; Zaza, pur occasionalmente in gol, potrebbe rientrare infine nel lotto dei papabili dell'ultimo minuto solo a fronte di un'impennata stratosferica in termini realizzativi. Prospettiva, almeno per ora, poco realistica. I granata a servire il gruppo azzurro rimarranno dunque, nel più felice dei casi, i tre giocatori già nel giro. E va benissimo così.