
E' la settimana dell’allenatore: Cairo tra Vanoli e Baroni. E gli eroi di Berlino osservano
Prima le pesanti dichiarazioni del presidente Cairo dopo la sconfitta contro la Roma, poi il lungo faccia a faccia tra Vanoli e il dt Vagnati al Filadelfia, successivamente l’incontro tra allenatore e presidente negli uffici milanesi della Cairo Communication e infine le riflessioni del week-end allungato dal ponte del 2 giugno: tutto questo è avvenuto in una sola settimana, tra domenica scorsa e oggi. In sette giorni è cambiato praticamente tutto in casa Torino, dalla certezza di un esonero del tecnico che si è trasformata in una sorta di “pace” tra le parti fino all’incertezza su chi guiderà la squadra nella stagione 2025/2026. Perché è vero che Cairo e Vanoli si sono chiariti dopo le bordate del patron al triplice fischio dell’ultima giornata di campionato, ma la partita per la panchina granata è ancora tutta da giocare. E ora stiamo entrando nella settimana decisiva, perché tutti gli attori protagonisti vogliono capire cosa riserverà il futuro.
L’attuale tecnico attende comunicazioni ufficiali, intanto Cairo continua il suo corteggiamento a Marco Baroni. L’ex Verona si libererà dalla Lazio nelle prossime ore e a quel punto partirà l’assalto granata, che lo ha messo in cima alla lista delle preferenze: si parla già di un contratto biennale, fino al 2027, con l’obiettivo di fare quel salto di qualità mai fatto per davvero nel ventennio cairota. Anche Baroni, però, sta aspettando da una parte di parlare con la Lazio, dall’altra non si possono escludere sorprese, con la Fiorentina che a sua volta sta cercando un nuovo allenatore. Così resta tutto da incastrare, ed è curioso il fatto che le alternative per il Toro abbiano un’enorme impresa in comune: la Coppa del Mondo conquistata a Berlino nel 2006. Gennaro Gattuso è stato il primo nome accostato ai granata, Alberto Gilardino è risalito nella corsa, Daniele De Rossi rappresenta il possibile outsider. Durante questa settimana si arriverà alla scelta definitiva, anche perché poi c’è da ricostruire un Toro che cambierà pelle nell’arco della prossima estate.







