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Da una parte c’è Vanoli, dall’altra la dirigenza e in mezzo la squadra: il Torino fra presente e futuroTUTTO mercato WEB
Cairo e Vagnati
© foto di www.imagephotoagency.it
Oggi alle 12:00Primo Piano
di Elena Rossin
per Torinogranata.it
fonte Elena Rossin

Da una parte c’è Vanoli, dall’altra la dirigenza e in mezzo la squadra: il Torino fra presente e futuro

Paolo Vanoli, esattamente come i suoi predecessori, è arrivato al Torino per iniziare un ciclo, ma visto che in casa granata la storia si ripete puntualmente si ritrova a dover affrontare continue difficoltà che gli fanno percorrere una strada in salita resa più complicata da come agisce la dirigenza e che ha ripercussioni sulla squadra. A iniziare dalla cessione, dopo la prima giornata di campionato, di Bellanova a sua insaputa e un mercato estivo per lo più fatto ben dopo la fine del ritiro, per non dire a ridosso della chiusura del calciomercato, malgrado fosse stata smantellata la difesa (cessione di Buongiorno e non rinnovo di contratto a Rodriguez  e Djidji) che nelle tre stagioni precedenti era stata il punto di forza della squadra risultando per due volte la 5ª migliore del campionato e nell’ultimo anno addirittura la 4ª. E poi anche la mala sorte ci ha messo il carico da novanta con l’infortunio a Zapata, che però in rosa non aveva e non ha un sostituto. Così dopo un inizio di campionato sorprendente con tanto di 1° posto dopo cinque giornate e il successivo infortunio a Zapata il crollo fino alla zona appena sopra quella di chi lotta per non retrocedere. Ma caparbiamente Vanoli, al suo primo anno su una panchina in Serie A, e il suo staff non si sono dati per vinti e sono passati  dalla difesa a 3 a quella a 4 e così dalle ultime due gare del girone d’andata la squadra ha iniziato a risollevarsi arrivando ad assestarsi a metà classifica, grazie anche poi agli innesti di Biraghi, Casadei e Elmas, arrivati, per non smentire il modus operandi della società,  a fine mercato invernale. Ma nelle ultime giornate, non essendoci obiettivi da raggiungere se non il roboante 10° posto, la frenata.

Certo qualche infortunio di giocatori chiave, come Lazaro, c’è stato, ma sono le prestazioni non all’altezza che hanno lasciato molto perplessi. In particolare il primo tempo col Venezia, che lottava e lotta per evitare di retrocedere, e anche quelle con Napoli e Inter, che si contendono lo scudetto. Nessuno nega che partenopei e nerazzurri siano molto più forti e abbiano rose decisamente più attrezzate anche fra le riserve, ma resta il fatto che l’allenatore Vanoli da settimane chiede un finale con gare giocate come se fossero tutte finali e poi in campo si vede una squadra che sembra già essere in vacanza. Al di là di ogni tentativo di confutazione basta vedere la partita fatta dal Torino col Napoli e finita 2 a 0 per gli azzurri e quella del Genoa pareggiata 2 a 2, entrambe disputate al Maradona. Eppure il Genoa oggi ha 4 punti in meno del Torino.

Mancano due partite alla fine del campionato e il Torino deve affrontare in trasferta il Lecce che deve racimolare punti per salvarsi, è terzultimo con 28 punti (come l’Empoli) e davanti ha il Venezia a 29 il Parma a 30 e Verona e Cagliari a 33. E poi nell’ultima giornata in casa i granata dovranno vedersela con la Roma che è al 6° posto con 63 punti e davanti ha Lazio e Juventus a 64 e dietro Bologna a 62, Milan a 60 e Fiorentina a 59. Entrambe le prossime avversarie hanno motivazioni enormi  e se il Torino le affronterà come ha fatto nelle ultime gare c’è un elevato rischio che perda o al più pareggi. Non si tratta di una questione di risultati, arrivare al 10° posto, oggi occupato dal Como che ha 4 lunghezze in più, o all’11° o al 12° posto non cambia la sostanza, se non per qualche frazione di milioncino in più dai diritti televisivi, ma si tratta di mentalità e di voler dimostrare che si tiene alla maglia granata.

Vanoli come un mantra ripete che bisogna crescere, che si deve dimostrare attaccamento alla maglia, che “con la società e il direttore sportivo bisognerà lavorare tanto per migliorare” questo, pur non volendo parlare di mercato, lo ha ribadito nel post partita con l’Inter. Il calciomercato quest’estate avrà due finestre: 1) dal 1° giugno al 10 giugno 2025 (chiusura ore 20) per venire incontro alle esigenze delle squadre che disputeranno la Coppa del Mondo per Club che si svolgerà negli Stati Uniti  dal 14 giugno al 13 luglio. 2) dal 1° luglio al 1° settembre 2025 (chiusura ore 20). E da tempo si parla della cessione di Ricci, delle sirene che potrebbero portare altrove Milinkovic-Savic e del riscatto di Elmas, per quel che riguarda i giocatori più in vista, ma ci sono voci anche su Adams e andranno valutate le condizioni di Zapata e Schuurs che stanno superano  i rispettivi gravi infortuni. E poi ci sono i probabili addii su tutti di Ilic, Sanabria e Tameze, più il non rinnovo di Linetty.
Per provare a lottare per un posto in Europa la rosa va rinforzata senza se e senza ma. Cosa faranno Cairo e Vagnati e con quali tempistiche? La risposta la daranno i fatti.
Da una parte c’è Vanoli, dall’altra la dirigenza e in mezzo la squadra si continuerà così oppure tutti remeranno dalla stessa parte?.