
ESCLUSIVA TG – Del Sonno (TC San Mauro): “Il Torino del futuro? Una società seria raggiunta la salvezza con largo anticipo lo avrebbe già programmato e invece niente”
Rocco Del Sonno, presidente del Toro Club San Mauro Granata, è stato intervistato da TorinoGranata.it. Con lui abbiamo parlato del finale di stagione del Torino e della contestazione dei tifosi granata nei confronti del presidente Cairo.
Il Torino è arrivato a quest'ultima giornata di campionato, dopo un'altra partita persa, quella con Lecce, e adesso chiuderà la stagione con la Roma ancora in lotta per la Champions League. Qual è il giudizio, la valutazione sulla stagione del Toro?
“Sulla stagione del Toro posso dire che personalmente ho l'opinione che questa sia la squadra più debole che Cairo sia riuscito ad allestire in questi vent’anni per cui a questo punto è già un miracolo che siamo riusciti a salvarci con un largo anticipo perché, a parte il finale di mercato invernale, quello estivo, come sempre fatto negli ultimi giorni, era stato veramente vergognoso con la goccia che aveva fatto traboccare il vaso della vendita di Bellanova dopo la prima giornata di campionato che aveva dato ulteriore impulso alle contestazioni : prima quella che ha preceduto la gara con l’Atalanta e poi quella del 4 maggio. Per non parlare di tutti i vari commenti che ci sono sui social contro Cairo. Come ho detto, penso che una squadra così debole e indebolita come quest'anno non sia mai stata fatta e i risultati sono andati oltre le più rosee aspettative di noi tifosi. E le ultime partite sono il risultato di una squadra debole che non ha stimoli. Il futuro poi non è roseo, quantomeno non è organizzato e programmato e direi che è nebuloso. Per cui queste ultime partite ne sono lo specchio tra giocatori che sanno già di non essere riconfermati e altri che sanno che andranno via. I giocatori non hanno più voglia perché questa società non è ambiziosa e non dà stimoli. Con largo anticipo la società ha avuto la possibilità di programmare la prossima stagione, ma leggendo le dichiarazioni sia del Presidente sia del direttore sportivo sia dell'allenatore sembra che ancora non si sappia cosa si riuscirà a fare per l'anno prossimo, quindi è veramente imbarazzante che si sia arrivati di nuovo per l'ennesima volta a questo punto”.
Ma questa è la sua opinione oppure è quella di tutto il vostro Toro Club San Mauro Granata?
“Questa ormai è l'opinione diffusa sia del Toro Club di San Mauro, che è uno dei più di ottanta firmatari degli appelli che c’erano stati su Tuttosport, quindi è un’opinione assolutamente condivisa dalla maggior parte dei Toro Club d'Italia e in generale dei tifosi granata. Credo che il 70% di tifosi che il Presidente si vantava di avere dalla sua parte oggi non dico che sia pari a zero, ma molto ai minimi sindacali”.
Quindi, come ha accennato prima, per la prossima stagione non avete grandi speranze?
“Esatto. Penso che la prossima stagione sarà la più brutta di sempre, degli ultimi vent’anni, perché, ripeto, una società seria avendo già raggiunto la salvezza con grande anticipo avrebbe già programmato il futuro e invece nelle dichiarazioni dei suoi massimi dirigenti dice vediamo a fine anno. Non si capisce se Elmas sarà riscattato, di quel giocatore non si sa se resterà dell’altro non si sa se sarà venduto. E invece bisognerebbe già avere le idee chiare. Sappiamo che della rosa attualmente quasi metà squadra non ci sarà il prossimo anno tra mancati riscatti, tra chi è a fine contratto e cessioni. La squadra potrebbe cambiare radicalmente, quindi a oggi non vedo nelle dichiarazioni una certezza sul futuro. Sapendo anche quello che è successo negli ultimi anni con acquisti sbagliati o fatti all'ultimo momento per cercare di risparmiare qualche soldo, è sintomatico delle aspettative che i tifosi hanno su questo Presidente e su questa società”.
E quindi confidate in mister Vanoli che possa fare un altro mezzo miracolo?
“Oggi il punto fermo in società è sicuramente Vanoli. I tifosi riconoscono in lui la persona che ha capito sia i valori del Torino sia la nostra storia e che ha cercato sul campo di trasmetterla ai giocatori, almeno un minimo tenuto conto che ha una rosa che, secondo me, è molto debole. E ha avuto la capacità di raggiungere l’obiettivo minimo sindacale della salvezza. Però anche Vanoli può fare quello che può con le armi che ha, quindi non so l'anno prossimo che rosa avrà a disposizione. Credo che inizieremo il ritiro con lui che si ritroverà con tutti i calciatori che sono sparsi per l'Italia e che la società non è riuscita a vendere, Demba Seck, Sazonov, Pellegri, e qualche giocatore dell'ex Primavera che è andato in prestito per fare esperienza da qualche parte, quindi Vanoli inizierà sicuramente la stagione così e questo vorrà dire di nuovo aver perso 1-2 mesi. Poi magari a fine mercato gli daranno un paio di giocatori discreti e dovrà fare il pane con questa farina, ma non so se i miracoli riescono sempre. Sicuramente è un allenatore capace e preparato, però deve essere messo nelle condizioni di poter portare a casa i risultati. Questa società la conosciamo e ultimamente non ha mai messo gli allenatori nelle condizioni migliori per poter lavorare bene e tranquillamente, hanno sempre dovuto arrangiarsi. La speranza è Vanoli, sicuramente lui”.
Per quel che riguarda l’ipotetica cessione della società voi del Toro Club San Mauro Granata cosa pensate?
“Che la cessione avvenga il prima possibile. Se poi sarà la cosa migliore non lo sappiamo visto che non si conosce chi potrebbe essere il futuro acquirente del Torino. Capiamo che oggi un imprenditore difficilmente, per i costi che ha raggiunto il calcio, possa investire. I vari Commisso della Fiorentina o i Percassi dell’Atalanta, questi ultimi hanno dovuto affidarsi a un fondo per gestire la società, non ci sono in Italia. Però riteniamo che l’esperienza Cairo ormai sia esaurita e debba essere sostituita da una nuova gestione che riporti anche l’entusiasmo perché oggi non c'è più neanche l'entusiasmo nella società, tra i tifosi e penso anche tra i giocatori e le ultime partite sono lì a dimostrarlo. La continuativa cessione di “bandiere”, Buongiorno, Bellanova e prima Bremer e altri, è dovuta al fatto che anche loro non avendo trovato in questa società l'ambizione di poter raggiungere qualche obiettivo, professionalmente parlandolo, hanno voluto andare via per provare nuove esperienze da altre parti, dove magari riescono a raggiungere obiettivi importanti o quantomeno maggiori del piazzarsi a metà classifica. Noi speriamo che questa cessione avvenga il prima possibile, siamo fiduciosi, secondo noi, grazie alla questione dell’estinzione delle ipoteche sullo stadio e con il prolungamento da parte del Comune del contratto d’affitto per altri 18 mesi. Per cui appena ci sarà la certezza che le ipoteche sullo stadio saranno tolte ci aspettiamo un risposta in quanto questa presidenza dovrà dire se è interessata all'acquisto dell’impianto e questo potrebbe magari essere la chiave di svolta per un futuro, per capire il futuro di questa società. Cairo dovrà dichiarare che intenzioni ha relativamente allo stadio e programmare il futuro sia che si tratti di vendita della società, sia che si tratti della sua gestione. Però questo è il punto, secondo me, sul quale dovremmo aspettarci qualcosa, qualche novità”.
Parliamo un po’ del vostro Club, fra qualche giorno ci sarà un grande evento cosa ci può dire?
“Sabato 24 alle ore 16 inauguriamo presso l’azienda agricola di Guisachan, in via Ridolfi 70 a San Mauro Torinese, “La Panchina Gigante” dedicata al grande Torino. La panchina è collocata proprio sotto la Basilica di Superga ed è il nostro modo di commemorare e ricordare quella squadra visto che noi a San Mauro stiamo proprio sotto Superga”.
Ma come mai avete scelto come monumento proprio una panchina gigante?
“Ci è venuta perché a me piacciono un po', “Io seguo un po' queste panchine, questi percorsi che ci sono in giro che sono diventati delle realtà e allora l’ho proposto agli altri socie del Club ed è sembrata una cosa diversa e bella da fare: non il solito modo di commemorare il Grande Torino con una targa o un trofeo da mettere da qualche parte. Sarà una panchina tutta granata e a fianco ci saranno le motivazioni spiegate e poi la collocazione sotto la Basilica di Superga da dove si vede il luogo dove c'è stata purtroppo questa tragedia. Ci è sembrato un modo carino e diverso per ricordare questa fortissima squadra”.
E tornando al calcio giocato, domenica sera ci sarà l’ultima partita di campionato con la Roma, cosa vi aspettate dal Torino?
“Niente di buono, purtroppo, vedendo i risultati e le prestazioni delle ultime partite e sapendo che la Roma verrà a giocarsi una fetta importante di qualificazione alla Champions. Non ci aspettiamo niente, tanto è vero che anche molti nostri iscritti e abbonati sappiamo che non andranno neanche allo stadio a vedere la partita perché sono veramente delusi. Non ci aspettiamo niente: il risultato favorevole alla Roma è quasi scontato”.








