Scelte assurde e gestione della rosa imbarazzante. E' il Toro di Baroni

L'inizio di stagione del Torino è un qualcosa non solo di imbarazzante, sfidiamo chiunque a dire il contrario, ma di talmente inconcepibile da far quasi risultare voluto tutto quello che sta accadendo. Ovviamente non è così, ma la situazione è ancora più grave, e sfocia quasi nell'incopetenza. Di tutti gli interpreti. Tralasciando le partite precedenti, prendendo in considerazione solo il ko contro il modestissimo Parma visto ieri, sono avvenute cose al di fuori di ogni logica. A cominciare dall'ingresso di Tameze al posto di Asllani: d'accordo, l'albanese non era in formissima, ma si tratta di un calciatore di qualità e nel momento in cui pensi di vincere la partita, cambiarlo con Tameze, che non ha chiaramente colpe, è una logica poco comprensibile, oltretutto a fronte dell'ormai accantonato (ma perché?) Ilkhan. Il giovane turco è il sostituto ideale, nel ruolo, di Asllani, è stato colui che ha cambiato la partita contro il Modena, giocata in modo vergognoso nel primo tempo, l'unico che ha meritato la sufficienza contro nel disastro di San Siro l'Inter.

Da allora, Ilkhan è tornato a mettere le radici in panchina. Per non parlare della decisione di piazzare Vlasic a marcare uno dei giocatori più forti di testa del nostro campionato, persino giustificando la scelta nelle interviste post partita. Non va dimenticata poi la nuova esclusione di Zapata, dopo aver tolto Simeone, quando il Toro ha cominciato a mettere dentro palloni da ogni parte del campo. Il colombiano fuori forma, lo abbiamo visto contro l'Atalanta, ma sulla corsa, mentre in uno scenario del genere, francamente avrebbe più impatto di Adams nel gioco aereo. Il Torino gioca bene ma perde, dice in sostanza Baroni, robe che si sentivano anche con Giampaolo, che era costretto a usare in regia Rincon e sulla trequarti Berenguer. Davvero è il caso di continuare così?