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Marangon: "Prepariamo i ragazzi della Primavera sia sotto l'aspetto fisico che cognitivo, è un metodo che ho imparato in Spagna"
mercoledì 14 novembre 2018, 18:31Focus
di Davide Marchiol
per Tuttoveneziasport.it
fonte www.veneziafc.it

Marangon: "Prepariamo i ragazzi della Primavera sia sotto l'aspetto fisico che cognitivo, è un metodo che ho imparato in Spagna"

Il settore giovanile arancioneroverde è parte integrante del progetto del Venezia FC, che punta molto sullo sviluppo interno di staff e giocatori da fornire poi alla prima squadra.

Dal punto di vista demografico, l’ultimo livello prima di arrivare a debuttare nel calcio dei grandi è rappresentato dalla Primavera, squadra composta da ragazzi Under 19 che milita nel Campionato Primavera 2.

Si tratta di un modo nettamente differente di concepire il calcio rispetto a quello della prima squadra, in cui prevale il lato tecnico su quello mentale. Il mister della Primavera Nicola Marangon, invece, lavora molto sull’aspetto cognitivo, che diventa fondamentale quando si ha a che fare con i ragazzi delle giovanili:

Il nostro modo di lavorare non è meccanico, anzi. Insegniamo ai nostri ragazzi cosa voglia dire lavorare su uno spazio definito, muovendosi in corrispondenza dell’avversario e del proprio compagno. E’ un viaggio molto più lungo rispetto a quanto accade in prima squadra, dove i giocatori sono già formati e abituati agli scenari di quel calcio.

Il nostro lavoro, invece, è quello di portare i ragazzi ad arrivare pronti per fare quel passo che serve tra i grandi. Quindi ad essere fisicamente e cognitivamente a livello degli altri, oltre che ad avere un bagaglio tecnico importante per poter essere inseriti nella rosa della prima squadra.

Un lavoro, dunque, che guarda molto all’aspetto mentale, in maniera anche maggiore rispetto al lato tecnico. Un metodo che in Italia viene utilizzato solo dal Venezia FC e da poche altre società e che sta già dando i propri frutti:

Si tratta di un modo atipico di gestire gli allenamenti, ma che è necessario per creare un percorso dove i giocatori vadano a scoprire i tanti lati di questa metodologia, andando anche a vivere diverse situazioni. Ad esempio -prosegue il mister- preparando durante l’allenamento la squadra ad affrontare dei problemi che potrebbero verificarsi durante la partita, in modo da risolverli in relazione ai propri compagni e all’avversario.

E’ un lavoro lungo, ma che dà delle belle soddisfazioni quando ti trovi ad affrontare squadre come Inter e Milan che hanno potenzialità molto maggiori rispetto alle nostre, ma con le quali riesci a giocartela alla pari.

Non è questione di tecnica, quindi, ma di progettazione e di sacrificio. Un modo di lavorare che guarda al progresso e alla continuità nei diversi settori delle giovanili, dalla Academy fino, appunto, alla Primavera, passando per l’Under 17, l’Under 16 e tutte le altre.

Il mondo della Primavera è collegato a un progetto globale di tutta la filiera delle giovanili, nel senso che chiunque lavora e persegue un unico obiettivo che ci unisce e che viene proposto dall’Academy fino a noi della Primavera. Seguiamo tutti la stessa metodologia, che consiste nell’attuare i medesimi criteri in allenamento e in partita, per far sì che ogni passaggio di un ragazzo da una categoria all’altra non sia improvviso, ma rappresenti la continuazione di ciò che stava facendo in precedenza.

Qualcosa che non nasce dal nulla, ma che si rifà addirittura alla Masia del Barcellona, ovvero il settore giovanile dei blaugrana:

I migliori da questo punto di vista sono gli spagnoli, che riescono ogni anno a crescere piccoli campioni che poi debuttano in prima squadra. Dopo aver collaborato in Spagna con Oscar Cano -attuale tecnico del Leonesa- ho imparato tanto su loro metodo di lavoro con i giovani e ora sono sei anni che perseguiamo la loro metodologia, costruendola qui da noi e arricchendola passo dopo passo.

Un progetto che quindi ha preso spunto dai migliori, nel tentativo di riuscire a portare in prima squadra quanti più ragazzi provenienti dal settore giovanile arancioneroverde.

L’ultimo a farcela è stato Mattia Zennaro, veneziano di Cannaregio e da sempre tifoso del Venezia FC. Dopo uno splendido inizio di stagione con i propri coetanei in campionato, Mattia ha cominciato sempre più a prendere parte agli allenamenti della prima squadra, riuscendo poi anche ad esordire in occasione di Palermo-Venezia FC.

Da quel momento in poi, Zennaro non ha più giocato con la Primavera, ma proprio per questo mister Marangon non può che dirsi soddisfatto della sua crescita:

Noi dello staff ci aspettavamo il suo esordio, ma soprattutto lo speravamo. Aveva bisogno di un tecnico che potesse dargli la possibilità di dimostrare ciò che vale e alla fine sembra averlo trovato. E’ un ragazzo che deve ancora fare tanto, ma che ha qualità importanti che possono essere utili anche in un calcio complesso come quello della Serie B.

Per noi è solo una soddisfazione che sia successo, ogni volta che un nostro ragazzo si aggrega alla prima squadra è una vittoria. Anzi, spero di averlo poche volte a disposizione, perchè vorrebbe dire che non sta trovando spazio.

Nonostante non possa più contare su Zennaro, comunque, la Primavera sta attirando le attenzioni di tutti per il proprio cammino in campionato, dove attualmente è terza dietro a SPAL e Bologna.

Una stagione fin qui incredibile, che dimostra ancora una volta come il lavoro portato avanti da mister Marangon e da tutto il suo staff stia portando a dei risultati ben oltre le più rosee aspettative.

Non resta dunque che proseguire su questa linea, continuando a stupire e a lavorare giorno per giorno.