Menu Serie ASerie BSerie CCalcio EsteroFormazioniCalendari
Eventi LiveCalciomercato H24MobileNetworkRedazioneContatti
Canali Serie A atalantabolognacagliariempolifiorentinafrosinonegenoahellas veronainterjuventuslazioleccemilanmonzanapoliromasalernitanasassuolotorinoudinese
Canali altre squadre ascoliavellinobaribeneventobresciacasertanacesenalatinalivornonocerinapalermoparmaperugiapescarapordenonepotenzaregginasampdoriaternanaturrisvenezia
Altri canali serie bserie cchampions leaguefantacalcionazionalipodcaststatistichestazione di sosta
tmw / venezia / Primo Piano
PAGELLONE DI FINE 2022/2023, i centrocampisti: Ellertsson la rivelazione, Busio il flop
mercoledì 31 maggio 2023, 13:00Primo Piano
di Flavio Zane
per Tuttoveneziasport.it

PAGELLONE DI FINE 2022/2023, i centrocampisti: Ellertsson la rivelazione, Busio il flop

Considerato ai nastri di partenza come il reparto più fragile, alla lunga il centrocampo del Venezia ha trovato l'amalgama giusta

Il centrocampo del Venezia che scende dalla Serie A non subisce inizialmente grandi variazioni rispetto all'annata precedente, ma porta giù con sè gli stessi limiti. In particolare, manca un regista capace di dettare i tempi di gioco. Problema acuito dall’addio mai realmente rimpiazzato di Vacca. L'arrivo di Andersen è una soluzione che si dimostra presto illusoria e il centrocampo si trascinerà faticosamente così fino al calciomercato invernale, quando arriverà finalmente Jajalo. Il Venezia potrà gioire solo per poco perché, dopo una manciata di partite, il bosniaco concluderà anzitempo la sua stagione a causa della lesione al crociato rimediata a poche settimane dalla chiusura del calciomercato.

Il Venezia ha provato a eludere la mancanza di un regista vero e proprio a inizio stagione con una presunta bontà di elementi capaci di controbilanciare il problema. Speranze velocemente disattese soprattutto da Cuisance e Busio, elementi acquistati già per fare la differenza in Serie A. Il centrocampo risulterà per mesi una polveriera che solo gli stravolgimenti di calciomercato e il lavoro di Vanoli riusciranno in qualche modo a trasformare in un reparto valido per la categoria. In particolare, spiccano la crescita di Tessmann prima e Andersen poi, unite al contributo di Ellertsson e, in minor misura, di Milanese, che daranno nuovo vigore a un reparto fin li aggrappato alla fisicità e al fiato di Crnigoj (fino alla sua cessione) e la sapienza tattica di Jajalo.

ANDERSEN 6 - Il danese arriva con la nomea di mediano capitano del Nordsjaelland. Un biglietto da visita che ispira almeno buone speranze. Con Javorcic però faticherà moltissimo anche solo a essere impiegato e, quando verrà chiamato in causa, non svolgerà i compiti per il quale era giunto in laguna. La musica non cambia con Vanoli e Andersen prosegue la sua avventura veneziana tra prove abuliche e tanta panchina.

Improvvisamente, nell'ultimissima fase di stagione, riesce finalmente a emergere, fornendo alcune prestazioni estremamente positive che gli donano gradualmente coraggio e fiducia in sè. Dopo il nulla delle prime venti presenze arancioneroverdi, nelle ultime sei partite serve 4 assist ai compagni, rivelandosi inoltre un ottimo battitore di calci d'angolo; qualità non così banale come potrebbe sembrare. L'ambientamento nel calcio italiano arriva troppo tardi per una valutazione superiore alla sufficienza, ma, continuando così, potrà sicuramente ottenere di più l'anno prossimo, si spera anche in termini di risultati con il Venezia.

BUSIO 4 - Così come Andersen, Gianluca Busio si dimostra non almeno momentaneamente in grado di svolgere il ruolo di mediano e, allo stesso modo, fatica terribilmente ad adattarsi al campionato italiano. Con la differenza che per l'americano si tratta già della seconda esperienza consecutiva tra A e B al Venezia. Le buone prestazioni dell'ex Kansas City sono ancora ferme alla prima parte dello scorso campionato, mentre nella stagione corrente ha ampiamente proseguito sull'irritante falsa riga della seconda parte di quella passata.

Ventotto presenze, di cui solo un terzo da titolare. Sia Javorcic che Vanoli hanno preferito impiegarlo perlopiù come mezzala, sgravandolo dai compiti di regista. Ma anche li Busio non si è evidenziato se non per prove opache e giocate scolastiche, a cui si aggiungono amnesie sistematiche in fase di copertura e poca abnegazione al compito. Considerando quanto il Venezia ha investito su di lui, pensare che l'americano sia un comprimario della squadra pende molto negativamente sul giudizio complessivo della sua stagione. Infine, risulta tra i pochi elementi della rosa a non aver beneficiato in alcun modo della "cura" Vanoli.

CRNIGOJ 6,5 L'unica cessione sofferta del calciomercato invernale. La dice lunga sul valore dell'uomo ancor prima che del giocatore. Crnigoj, fino alla sua partenza, cercherà di reggere praticamente da solo un centrocampo senza testa ne coda. A complicare il suo sforzo, qualche acciacco fisico che non gli impedirà comunque di disputare 18 parte, la maggior parte da titolare. Siglerà 3 gol a cui va aggiunto un assist, prima di lasciare la laguna tra lo stupore e il malumore della piazza.

CUISANCE 4,5 Nel finale di calciomercato viene a sorpresa mantenuto in rosa. Una notizia che per qualche settimana verrà accolta piacevolmente dai tifosi che si augurano di poter assistere alll'esplosione di Mickael. A dar credito a tali speranze, i 2 gol agostiani con il Sudtirol e il Cittadella. Reti che si riveleranno nel giro di poche settimane un fuoco di paglia a cui seguirà un rapido peggioramento delle prestazioni fino alla perdita della titolarità, frutto di prove sempre più svagate e indolenti. Si capirà presto che la permanenza di Cuisance non era altro che dovuta alla mancanza di offerte soddisfacenti per il Venezia e non per la voglia di rivalsa del giocatore. Questi sarà ceduto in prestito a gennaio alla Sampdoria tra il sollievo e l'indifferenza generale.

ELLERTSSON 7,5 - Più di Hristov è la vera e propria contropartita tecnica nella trattatativa che porta Wisniewski allo Spezia. Ceduto a cuor leggero dal club ligure, si rivela probabilmente la migliore e piacevolissima sorpresa del centrocampo veneziano. Al suo arrivo, Vanoli lo inserisce quasi immediatamente nella mischia da titolare e l'islandese, impiegato in un ruolo di raccordo tra centrocampo e attacco, risponde presente. Non subito si riesce a percepire il salto di qualità effettivo che la sua presenza garantisce in campo al Venezia, abnegandosi in modo oscuro per la squadra prima ancora che per mettere in risalto se stesso e le sue qualità tecniche che non gli mancano di certo.

Ha un leggero e fisiologico calo di rendimento poco dopo il suo arrivo, ma successivamente le prestazioni di Ellertsson risalgono la china ancor più che prima. Al Venezia, l'islandese riesce a mettere a segno il suo primo gol italiano a cui se ne aggiungerà un altro in 17 presenze e al quale vanno contati i 2 assist per i compagni. Diventato importantissimo nell'economia della squadra, sarà con ogni probabilità uno dei tasselli da cui ripartire nella prossima stagione.

FIORDILINO 5 - Una permanenza sofferta e complicata dalle parole dell'agente che preme troppo presto per la cessione a calciomercato concluso, rende difficile la stagione del centrocampista italiano. L'ultimo scorcio di carriera con la casacca arancioneroverde è il suo peggiore: sia con Javorcic che con Vanoli, si cercherà di utilizzarlo nella posizione nel quale si è inizialmente fatto conoscere nel calcio professionistico, ovvero quella da regista. I risultati sono però piuttosto anonimi. Quattordici partite, di cui circa metà da titolare nel grigiore del centrocampo veneziano dal quale Fiordilino non riuscirà mai a elevarsi. Viene ceduto a gennaio al Sudtirol, squadra che non esalta la qualità dei centrocampisti ma con il quale si sta giocando l'impresa dei playoff.

JAJALO 7 - L'arrivo dall'Udinese del regista bosniaco risulterà una benedizione per la squadra di Vanoli. Dopo la partenza di Vacca, finalmente il Venezia a gennaio trova il regista tanto desiderato. Una lunga attesa ampiamente ripagata perchè Mato nelle partite disputate, tutte da titolare ad eccezione della prima, farà capire sin dai primi tocchi di palla cosa significhi aver giocato una vita in Serie A. L'impatto di Jajalo al Venezia è impressionante da un punto di vista tattico.

Con lui in campo la squadra acquisisce in un sol colpo identità, idee e fiducia. Ecco perchè, quando giunge la notizia della sua perdita dopo appena 7 partite, questa viene vissuta in modo traumatico sia dalla squadra che dai tifosi. Il gruppo ha però il merito di non abbattersi, riuscirscendo per l'ennesima volta nell'impresa di inventare nuove soluzioni e sopperire a questa pesante assenza. Un voto, quello del regista bosniaco che sarebbe potuto essere molto più alto se la sfortuna non avesse messo a lui e al Venezia il bastone tra le ruote. Chissà cosa sarebbe potuto accadere se gli arancioneroverdi avessero potuto contare su Jajalo fino alla fine del campionato.

MILANESE 6 - L'impatto del giocatore in prestito dalla Cremonese non è al livello di quelli di Jajalo ed Ellertsson, ma il giocatore riesce comunque a mettersi in mostra positivamente seppur in minor misura. Dalle caratteristiche simili a quelle dell'islandese ex Spezia, impiega più tempo a inserirsi negli schemi di Vanoli rispetto a quest'ultimo. Riesce ad essergli preferito in qualche occasione nella fase centrale della sua esperienza veneziana, mentre meno frequentemente viene utilizzato in contemporanea dal 1' minuto.

Si fa apprezzare per il buon dinamismo da cui scaturisce un gol in 11 presenze. Quando le gerarchie al Venezia si consolidano, Milanese ricopre il ruolo di alternativa di valore da inserire in corso d'opera. Paga forse in minima parte il fatto che il club non sia riuscito a inserire nella trattativa una formula che desse la possibilità di acquistarlo. Nel complesso risulta utile alla causa senza incidere particolarmente.

ST CLAIR SV - Al Venezia per il quinto e probabilmente ultimo anno. St Clair ha aggiunto altri 11 minuti alla sua "proficua" carriera veneziana. Inserito nella lista dei centrocampisti, nonostante in cinque anni abbia svolto si e no tutti i ruoli possibili e inimmaginabili. Nella stagione corrente ha fatto parte della rosa fino a gennaio, fino al passaggio in prestito al Vis Pesaro in Serie C.

TESSMANN 6,5 - A chiudere il pagellone dei centrocampisti è il giocatore il cui giudizio è forse il più particolare. Fa parte della schiera di giocatori confermata dalla Serie A, nonostante la sua permanenza non sia accolta tra i clamori della folla. Ciò che Tessmann aveva lasciato intravedere nella massima categoria non faceva ben sperare neppure per quella inferiore. E in effetti, tali pensieri sono stati a lungo confermati sul campo. L'americano ha palesato a lungo limiti preoccupanti controbilanciati da scarse o invisibili abilità. Eppure il passaggio da Javorcic a Vanoli, gli ha giovato in termini di spazio. Se con l'allenatore croato Tessmann è stato perlopiù impiegato da mezzala, con l'ex Spartak viene inventato, per necessità, come mediano.

Intuizione che non sembra particolarmente ripagante e quando arriva Jajalo, il giocatore trasla nuovamente di ruolo senza il rimpianto di nessuno. La vicinanza prima in campo e poi evidentemente in spogliatoio dell'esperto regista bosniaco aiuta molto l'americano che piano piano riesce finalmente a mostrare qualche sprazzo qua e là di classe. Incredibilmente, l'infortunio di Jajalo in un certo senso lo conduce a un impronosticabile consacrazione. Gli ultimi mesi di campionato di Tessmann scoprono un giocatore dotato non solo di fisicità ma anche di alcune qualità balistiche e tecniche superiori al normale, oltre che una buona visione di gioco.

La sua è probabilmente la crescita più esponenziale di un giocatore nella rosa attuale del Venezia. Passato nel giro di pochissimo tempo da essere uno dei giocatori più criticati e mal sopportati dal pubblico arancioneroverde a una risorsa della squadra su cui si può contare anche per la prossima stagione.