
Venezia-Juventus 2-3: UP&DOWN degli arancioneroverdi
Nell’ultima giornata di Serie A allo stadio Pier Luigi Penzo, il Venezia cade contro la Juventus in un pazzo 3-2 che certifica la retrocessione in Serie B. Pronti via, una bella combinazione tra Ellertsson e Haps porta al cross in area per Fila che, colpendo di ginocchio, infila Di Gregorio sul primo parlo, portando gli arancioneroverdi avanti dopo appena due minuti. Una rete che da grande slancio ai padroni di casa che non rinunciano mai ad attaccare, mantenendo alti i ritmi e rischiando poco tranne in occasione del gol al 7’ minuti di Alberto Costa, annullato per un tocco di braccio al momento dello stop e una conclusione defilata di Conceicao pochi minuti più tardi.
Il Venezia produce molto, in particolare sull’asse sinistro, mentre sulla destra concede qualcosa in ripiegamento. E’ il caso del 25’ minuto, quando Cambiaso è bravo a battere velocemente un fallo laterale in ripartenza, trovando Yildiz che è bravo in percussione a superare Radu e una difesa in ritardo. Il gol non sembra tramortire il carattere degli uomini di mister Di Francesco, ma un disimpegno difensivo sbagliato cinque minuti più tardi è sfruttato alla perfezione dalla Juventus che, con Kolo Muani, trova il gol della rimonta.
I padroni di casa continuano a non arrendersi, non andando distante dalla rete prima con Nicolussi Caviglia, che colpisce il palo esterno da distanza siderale, poi con una bella giocata personale di Yeboah, il cui tiro a giro sul secondo palo si spegne di poco a lato.
Nella ripresa, con l’ingresso di Veiga, la Juventus pare partite con un piglio diverso, avvicinandosi al terzo gol su calcio d’angolo con lo stesso difensore e con Kolo Muani. Nel momento di maggiore pressione ospite, a sorpresa è il Venezia a segnare al 55’ minuto grazie a una grande sortita fino al fondo di Doumbia che, tagliando il campo con il suo passaggio, trova Haps che batte a rete anche grazie a una deviazione di Savona.
La partita prosegue senza esclusioni di colpi, con grandi occasioni da una parte dall’altra. Il momento chiave è però prima il grande intervento di Di Gregorio su Doumbia e, poco dopo, il rigore che Conceicao rimedia sul fallo ingenuo di Nicolussi Caviglia e realizzato da Locatelli. Fino a quel momento, il Venezia non rinuncerà alla possibilità di raddrizzare l’incontro, ma nonostante la prova lodevole, il risultato non cambierà più.
UP
3) ELLERTSSON
Schierato nel ruolo di mezzala, posizione nel quale è parso meno brillante nel corso della sua avventura al Venezia, il centrocampista islandese sfodera una prestazione ottima, sia sotto l’aspetto di copertura che di proposizione. Esalta al massimo tutte le sue doti che lo hanno contraddistinto con questa maglia, congedandosi alla grande dai suoi tifosi prima di intraprendere la sua nuova carriera al Genoa.
2) DOUMBIA
Tra le carte coperte di una settimana vissuta nella concentrazione e nella volontà di non dare il che minimo indizio agli avversari. La mossa funziona benissimo e il giovane centrocampista mette in mostra una prestazione pregevole, di personalità, corsa e qualità, come in occasione dell’assist del momentaneo 2-2.
1) HAPS
Tra le mosse a sorpresa di mister Di Francesco, c’è la scelta di riproporlo al posto di Ellertsson come esterno di centrocampo. Scelta ampiamente ripagata per il giocatore tra i più brillanti nel primo tempo, per intensità e continuità di giocate riuscite, tra cui l’assist per il gol dell’1-0. Nella ripresa il suo apporto non cambia, trovando anche la gioia del gol del 2-2 e andando non troppo distante dalla doppietta pochi minuti dopo.
DOWN
3) RADU
Non il solito pigliatutto proprio alla fine. Paradossalmente è forse leggermente impegnato meno del solito, ma sia sul primo gol che sul secondo della Juventus non appare reattivo come in altre circostanze.
2) NICOLUSSI CAVIGLIA
Disputa una partita con la sua solita freddezza, qualità e generosità, ma l’ingenuità sul calcio di rigore che costa il 2-3 indirizza inevitabilmente la partita. Fin li si era ben contraddistinto, come nel caso del palo da posizione defilata nel quale esalta le sue qualità balistiche.
1) SCHINGTIENNE
Appare l’anello più fragile di una squadra che mette in campo tutto se stesso. Nella sua zona orbitano sia Conceicao che Yildiz, due clienti si difficili, ma che il difensore belga fatica fin troppo ad arginare. Su ognuno dei tre gol subiti dal Venezia, o per errori tecnici o tattici, in qualche modo c’è il suo involontario zampino.






