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Mai come ora l'Unione dovrà essere tale
lunedì 18 marzo 2019, 18:28Primo Piano
di Davide Marchiol
per Tuttoveneziasport.it

Mai come ora l'Unione dovrà essere tale

Ci aspettano settimane molto dure. L'arrivo di Cosmi ha sì dato una scossa alla squadra, ma la sfida contro la Cremonese ha definitivamente messo in luce quanto profondo possa essere il problema in casa arancioneroverde. Il mister durante la sfida era una furia (un pensiero va alla quantità di borracce fatte volare dal povero Serse nei momenti di massima rabbia). Aveva chiesto un certo tipo di atteggiamento ai suoi in settimana e invece ha visto fare esattamente il contrario. Chiaro che essendo il terzo tecnico della stagione non possa essere un problema di guida tecnica, c'è qualcosa che non va nei giocatori a livello di mentalità, qualche meccanismo che si innesca più o meno consciamente nei ragazzi al momento del fischio dell'arbitro. Anche ieri contro la squadra di Rastelli l'avvio della sfida è stato contratto, con il risveglio arrivato solo al momento del gol, su una delle sporadiche chance dei lombardi.

Sotto per 0-1, in un match chiave, l'uragano dei Leoni si è scatenato, tre palle gol nitide in un quarto d'ora, culminate con il penalty trasformato da Citro a premiare lo sforzo. Sembrava tutto pronto per una ripresa di fuoco, con il Venezia determinato a fare anche il secondo gol e portarsi a casa l'intera posta in palio. Invece no, dopo l'ora di gioco la squadra è tornata ad abbassarsi. Il perchè di questo atteggiamento non è comprensibile, soprattutto quando viene ripetutamente detto che comunque un pareggio varrebbe quasi come una sconfitta.

"Dopo il pareggio, nella ripresa, i primi dieci minuti li abbiamo rigiocati stando alti, poi nella seconda metà di frazione ci siamo riabbassati, dobbiamo capire perchè a ogni partita finiamo con lo schiacciarci". Parola di Cristiano Lombardi, uno degli ultimi arrivati e che quindi non ha vissuto il gruppo per tutta la stagione, qualcosa non funziona, nemmeno i giocatori sembrano avere l'idea di cosa, almeno non i nuovi innesti e i più giovani. Ora bisognerà vivere tutte le partite cercando di fare più punti possibile, sapendo che le altre comunque non stanno a guardare (altra vittoria del Livorno in questo turno, i labronici con Breda sembrano trasformati). Tutti, senatori, società, staff tecnico, ambiente e tifosi (che, va detto, non daranno magari il sostegno di una piazza da 50 mila tifosi, ma ci sono sempre e raramente contestano, pensando più a supportare gli arancioneroverdi) dovranno stare vicini per raggiungere il fondamentale traguardo della salvezza: dovrà essere un'Unione di nome e di fatto.