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Tacopina: "Venezia ha un potenziale enorme, voglio costruire qualcosa di grande, ma serviranno tempo e pazienza, ci sarà anche da soffrire"
giovedì 18 aprile 2019, 18:17Primo Piano
di Davide Marchiol
per Tuttoveneziasport.it

Tacopina: "Venezia ha un potenziale enorme, voglio costruire qualcosa di grande, ma serviranno tempo e pazienza, ci sarà anche da soffrire"

A VFC Magazine, la rivista ufficiale inaugurata dal Venezia, Joe Tacopina si è concesso per un'intervista a 360 gradi, queste le sue dichiarazioni: “Non è stato facile centrare la Serie B in due anni, ma l’avevo promesso ai tifosi e sono riuscito a mantenere l’impegno. Si tratta solo dell’inizio di un progetto ambizioso. Tre sono stati i fattori determinati dell’immediata ascesa: l’investimento finanziario, la creazione di un nuovo brand e il management societario. Siamo mutati sotto ogni punto di vista, curando anche gli aspetti che potrebbero sembrare secondari. Abbiamo dato segnali forti già in D dotando la squadra di un pullman di ultima generazione e facendo arrivare i calciatori allo stadio sempre in giacca e cravatta: qualcosa di anomalo per la categoria. La nostra mentalità si fonda sul connubio di ambizione e passione".

Ora però si rischia la retrocessione: "La classifica non rispecchia il valore della rosa, rinforzata a gennaio con diversi colpi tra cui l’eroe cittadino Riccardo Bocalon. In un campionato duro capitano momenti difficili, ma sono certo che abbiamo la qualità per uscire fuori dalla zona play-out".

Il settore giovanile sta invece regalando ancora soddisfazioni: "Grazie a Mattia Collauto stiamo crescendo molto anche come settore giovanile e la presenza al “Viareggio” lo dimostra. Venezia è unica, la città più bella al mondo… ma non è mai stata famosa per il calcio: vorrei cambiare questa cosa".

Venezia è un'occasione unica: "Ogni anno qui arrivano 30 milioni di turisti, se riusciamo a catturare la passione dell’1% di loro possiamo creare una fan base e un brand di livello mondiale. Il progetto richiede tempo, ma noi ne abbiamo: ora dobbiamo difendere la categoria, poi puntare alla A e in futuro confrontarci con le migliori squadre al mondo. Vogliamo seguire l’esempio di Atalanta e Sassuolo, società con buone strutture e talenti cresciuti in casa che sono competitive pur facendo investimenti responsabili".

Il suo modo di intendere il calcio: "Amo il calcio aggressivo e non sono fan del catenaccio, vorrei una formazione che attacca sempre e comunque. Mi piace incoraggiare chi ho intorno a dare sempre di più e, se non riesco a circondarmi di gente che vuole vincere, cerco almeno coloro i quali non vogliono perdere.”