Undici anni di reclusione in Cina per Liu Jun: nel 2016 fu ad dell'Inter di Suning

La Cina continua la sua implacabile battaglia contro la corruzione nel mondo del calcio, che colpisce anche qualche volto noto (più o meno, e per poco) transitato in Serie A. Nella giornata odierna, due ex alti funzionari della Federazione calcistica cinese sono stati condannati a pene detentive superiori ai dieci anni, nell’ambito di un’estesa inchiesta giudiziaria iniziata circa due anni fa. A riportarlo è l’agenzia France-Presse.

Liu Jun, già presidente della Chinese Super League, fu ex amministratore delegato ad interim dell’Inter nel 2016 durante la fase iniziale della gestione Suning (dopo le dimissioni di Michael Bolingbroke): è stato condannato a 11 anni di reclusione e al pagamento di una multa pari a 1,1 milioni di yuan (circa 132.000 euro) da un tribunale della provincia dell’Hubei. La sua carriera era iniziata alla guida del Jiangsu Suning, club poi scomparso nonostante la vittoria del titolo nazionale.

Condanna severa anche per Wang Xiaoping, ex capo della commissione disciplinare della Federcalcio cinese, punito con 10 anni e mezzo di carcere e un’ammenda da 700.000 yuan (circa 84.000 euro). Entrambi sono stati ritenuti colpevoli di aver accettato tangenti, sebbene i tribunali non abbiano diffuso i dettagli specifici dei capi d’accusa. Le condanne si inseriscono nella più ampia campagna anti-corruzione voluta dal presidente Xi Jinping, avviata nel 2012 e spesso sospettata di avere anche finalità politiche. Il calcio è finito da tempo nel mirino: solo pochi mesi fa, a dicembre, l’ex commissario tecnico della nazionale maschile Li Tie è stato condannato a 20 anni per corruzione.