
Ascoli Calcio: 14 allenatori in 6 anni, l’era Pulcinelli tra sogni e caos tecnico
Dal 2018 ad oggi, la storia dell’Ascoli Calcio sotto la presidenza di Massimo Pulcinelli è stata segnata da un’impressionante instabilità tecnica: ben 14 allenatori si sono succeduti in appena sei stagioni. Una vera e propria girandola che ha impedito la costruzione di un progetto solido e duraturo, compromettendo spesso i risultati sportivi e le ambizioni del club.
Il primo a sedersi sulla panchina bianconera nell’era Pulcinelli fu Vincenzo Vivarini, scelto per avviare un ciclo ambizioso. L’Ascoli con lui mostrava un’identità chiara e un gioco propositivo, concludendo la stagione a ridosso dei playoff. Ma, nonostante i buoni segnali, la società decise di cambiare guida tecnica, forse il primo indizio di una certa impazienza gestionale.
Arrivò quindi Paolo Zanetti, giovane allenatore emergente, reduce da un’ottima esperienza al Südtirol. Le sue idee innovative e lo stile offensivo entusiasmarono il pubblico e portarono risultati incoraggianti. Tuttavia, pur trovandosi in una posizione di classifica tranquilla e con margini di crescita, anche per lui arrivò l’esonero, tra le contestazioni della piazza e i dubbi della dirigenza. Un errore che col senno di poi pesa: Zanetti, infatti, sarebbe poi salito alla ribalta portando il Venezia in Serie A e allenando l’Empoli, fino ad approdare all’Hellas Verona in massima serie.
Dopo Zanetti fu il turno di Guillermo Abascal, promosso dalla Primavera, ma rimasto in panchina per pochissime partite. A lui seguì Roberto Stellone, oggi alla Vis Pesaro, ma la squadra sprofondava sempre più verso la zona calda della classifica. Per evitare il baratro, si puntò su Davide Dionigi nella travagliata stagione 2019/20 interrotta dal Covid: missione salvezza compiuta, ma rapporto interrotto al termine dell’annata.
La panchina venne allora affidata a Valerio Bertotto, altra scommessa giovane, ma l’esperimento fallì e lasciò spazio a Delio Rossi, il cui ritorno in Serie B fu segnato da grande confusione e risultati deludenti. La svolta arrivò con Andrea Sottil: stagione 2021/22, l’Ascoli conquista i playoff ma viene eliminato dal Benevento. Sottil si congeda per accettare la proposta dell’Udinese.
Il testimone passò quindi a Cristian Bucchi, ma la squadra faticava e venne sostituito da Roberto Breda, che portò l’Ascoli alla salvezza. Anche lui non venne confermato: fu la volta di William Viali, poi Fabrizio Castori, e infine Massimo Carrera, ma nessuno riuscì a invertire il declino che culminò con la retrocessione in Serie C.
Nel tentativo di ripartire, si confermò Carrera, esonerato però a novembre per fare spazio ad Attilio Tesser, il quale rifiutò l’incarico. Subentrò quindi Mimmo Di Carlo, a sua volta esonerato per far posto a Mirko Cudini, che non convinse: si tornò infine a Di Carlo, che chiuse la stagione senza evitare una classifica anonima e la mancata conferma.







