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Gasperini scuote l’Atalanta: "Non possiamo più pensare alla Champions come un traguardo scontato"TUTTO mercato WEB
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Oggi alle 00:10Primo Piano
di Redazione TuttoAtalanta.com
per Tuttoatalanta.com

Gasperini scuote l’Atalanta: "Non possiamo più pensare alla Champions come un traguardo scontato"

Il tecnico nerazzurro, tra sincerità e preoccupazione, indica la via: "Ripartiamo con più umiltà e obiettivi realistici"

Si conclude con una sorprendente sconfitta casalinga per 3-2 contro il Parma il campionato dell'Atalanta, già qualificata da tempo in Champions League ma alle prese con diversi interrogativi sul proprio futuro. Al termine della partita, il tecnico Gian Piero Gasperini ha parlato apertamente in conferenza stampa, offrendo un quadro realistico e sincero sulle prospettive della squadra e sulla necessità di ridefinire ambizioni e strategie in vista della prossima stagione. Ecco quanto evidenziato da TuttoAtalanta.com 

Mister, le sue parole oggi sembrano avere un sapore diverso. Per la prima volta, forse, lei ha parlato di ridimensionamento. Che cosa la spinge a queste riflessioni?
«Credo sia arrivato il momento di essere onesti con noi stessi. Per nove stagioni consecutive l'Atalanta ha raggiunto risultati incredibili, con qualificazioni alla Champions League diventate quasi ordinarie, come se fosse normale per questa squadra. Ma la realtà è differente: dietro di noi abbiamo squadre prestigiose e forti, e ripetere certi exploit non sarà affatto semplice. Avverto la sensazione che alcuni elementi fondamentali possano lasciare la squadra. Questo mi porta a dire che forse, dopo tanti anni, è necessario abbassare un po' le aspettative e ripartire con più umiltà, rifondando un gruppo in grado di mantenersi competitivo ma con obiettivi più realistici. È giusto essere chiari e capire se questa linea sarà condivisa da tutti».

A proposito del modello Atalanta, da più parti viene preso come esempio. Cosa rappresenta per lei questa etichetta?
«Ne vado orgoglioso, perché parlare di modello Atalanta significa riconoscere non solo i risultati sportivi ottenuti, ma anche la capacità di far quadrare i conti e valorizzare i talenti che ogni anno sono stati ceduti per esigenze societarie. Non è affatto semplice vendere regolarmente i migliori giocatori e restare comunque ai vertici. È stato possibile perché in tutti questi anni si è lavorato con grande sintonia fra società, staff tecnico e giocatori. Nell'ultimo periodo ho percepito qualche scricchiolio, alcune divergenze di vedute, forse inevitabili dopo tanto tempo. Per continuare ad avere successo, è necessario recuperare una completa sintonia di intenti, altrimenti diventa tutto più complicato».

Considerando i tanti addii previsti, come immagina la nuova Atalanta? Sarà un periodo di rifondazione totale, soprattutto in difesa?
«Esattamente, credo che dovremo affrontare cambiamenti significativi. Toloi ci lascia, un leader indiscusso; Kolasinac è fuori per lungo tempo, Kossounou e Posch sono in prestito e non abbiamo garanzie sulla loro permanenza. Scalvini e Scamacca torneranno dopo una stagione praticamente persa, mentre Cuadrado e Rui Patricio difficilmente resteranno. A questo punto è evidente la necessità di ripartire quasi da zero, costruendo una squadra con giovani di qualità e giocatori motivati, che possano incarnare il nostro spirito. L’importante, ribadisco, è che le aspettative siano coerenti con la realtà e con le risorse a disposizione».

Come sintetizzerebbe questa stagione con tre aggettivi?
«Direi sorprendente, perché nessuno si aspettava di ottenere nuovamente la qualificazione Champions con tanta sicurezza. Difficile, perché siamo stati costretti a superare infortuni pesantissimi e numerosi impegni, che hanno messo a dura prova la tenuta mentale e fisica. Infine, direi caratteriale, perché nonostante tutte le difficoltà incontrate, questo gruppo ha dimostrato personalità e determinazione, compiendo imprese straordinarie come le cinque vittorie consecutive nel finale e il girone di ritorno memorabile che ci ha permesso di chiudere la stagione con grande orgoglio».

Una riflessione lucida e onesta quella di Gasperini, che pone l’Atalanta davanti a una scelta di consapevolezza. Ripartire con umiltà e chiarezza, per affrontare nuove sfide e continuare a scrivere pagine importanti della sua storia. Con o senza il tecnico piemontese, questa sarà la grande sfida dell'estate nerazzurra.

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