
Gasperini si presenta alla Roma : "Costruiamo una squadra che sappia divertire, la pressione non mi spaventa "
Un nuovo ciclo è iniziato ufficialmente a Trigoria, dove Gian Piero Gasperini ha preso posto davanti ai microfoni insieme a Claudio Ranieri, l'uomo che gli ha idealmente passato il testimone. In una conferenza stampa attesissima, il neo tecnico giallorosso ha parlato apertamente dei suoi obiettivi, del mercato e della filosofia con cui intende rilanciare la Roma ai massimi livelli. Ecco il botta e risposta tra Gasperini e la stampa evidenziato da TuttoAtalanta.com
Che tipo di rapporto si è creato con la proprietà dei Friedkin e quali obiettivi si è posto?
«Ho avuto modo di parlare a lungo con Ranieri, che mi ha illustrato la situazione attuale del club. I Friedkin sono una proprietà entusiasta e molto determinata. Vogliamo rilanciare la Roma, pur conoscendo bene le difficoltà economiche del momento. L’ambizione c'è ed è alta, ma deve necessariamente essere accompagnata da una crescita sostenibile».
Roma è una piazza difficile, teme la pressione dell'ambiente?
«La pressione non mi spaventa, anzi può diventare una risorsa. Roma è un ambiente passionale, la chiave sarà trasformare tutta questa energia in qualcosa di positivo. Vogliamo costruire un progetto serio, correggendo gli errori degli ultimi anni per alzare il livello della squadra. Se Napoli e PSG hanno ottenuto grandi risultati significa che con le giuste strategie si può arrivare in alto».
Quanto conta creare un rapporto forte con la tifoseria?
«Il legame con i tifosi è fondamentale. Tutto parte dai risultati e dal modo in cui giochiamo, quello che Claudio ha costruito negli ultimi mesi è la base ideale. Lui ha mostrato quanto sia fondamentale il gruppo rispetto ai singoli. Partendo da questo spirito potremo puntare davvero in alto».
Dybala sarà un punto centrale del progetto tecnico?
«Paulo è un talento straordinario, l'importante è che stia bene fisicamente. Lui, come altri giocatori, dovrà mettere il suo talento a disposizione della squadra. Il mio obiettivo è migliorare ogni singolo giocatore: se tutti crescono individualmente, la squadra ne beneficia. Vale per Dybala e per tutti i suoi compagni».
Lei è celebre per aver valorizzato tanti attaccanti. Qual è il segreto?
«I giocatori che ho allenato erano già forti, io li ho solo aiutati a esprimere al meglio le loro qualità. Le mie squadre segnano molto, è parte della mia idea di calcio. Proverò a riproporre questo approccio anche qui alla Roma, lavorando con chi c'è già e valutando poi eventuali interventi sul mercato».
Quale sarebbe il massimo obiettivo stagionale?
«L'obiettivo realistico è tornare subito in Champions League. Parlare di scudetto ora sarebbe prematuro, ma puntiamo a diventare presto una squadra in grado di competere per obiettivi importanti. Questo vuol dire costruire un gruppo solido, con giocatori giovani e internazionali, che diventino il punto fermo della Roma per i prossimi anni».
Che insegnamenti porta con sé dall’esperienza negativa all’Inter?
«A Roma ho subito percepito di poter trasmettere il mio modo di intendere il calcio. Serve un'identità chiara, serve un gruppo compatto che abbia fiducia nel lavoro che facciamo. All’Inter ho pagato la mancanza di una sintonia profonda con l'ambiente; stavolta so che devo dare subito segnali forti per conquistare squadra e tifoseria».
Ci sono giocatori sacrificabili in rosa? Ad esempio, Paredes potrebbe lasciare?
«Per il momento parto dalla squadra che Claudio mi ha lasciato, che ha già mostrato valori importanti. Naturalmente ci aspettiamo innesti mirati per alzare ulteriormente il livello, ma la base di partenza è solida. Non credo servano grandi rivoluzioni, bensì inserimenti puntuali».
Quali profili cerca per il mercato della Roma?
«L’ideale è lavorare con giovani promettenti da far crescere internamente. Ma per competere ad alto livello occorrono anche giocatori con esperienza internazionale. Dobbiamo trovare il giusto mix, sfruttando calciatori già affermati come Cristante e Mancini e aggiungendo elementi capaci di fare il salto di qualità».
Cosa si aspetta in particolare da Pellegrini e Soulé?
«Mi aspetto che abbiano la voglia e la determinazione per disputare la loro miglior stagione. Pellegrini deve ritrovare continuità nel gol, Soulé ha grandi qualità offensive e deve imparare a essere incisivo sia in attacco che nel lavoro difensivo. Sono convinto che entrambi possano esprimere molto più di quanto visto finora».
È vero che era corteggiato dalla Juventus? Perché ha scelto la Roma?
«Sì, la Juve mi ha cercato, ma ho sentito subito che la Roma fosse il posto ideale per me e il mio calcio. Questa scelta corrisponde perfettamente a ciò che cercavo per la mia carriera».
Che sensazioni proverà sfidando la sua ex Atalanta? E qual è il suo miglior pregio e difetto?
«È presto per pensarci, ma amo lavorare e trasmettere idee ai miei calciatori. Questo è un mio grande punto di forza. Un difetto? Forse a volte sono troppo esigente, me la prendo molto a cuore (sorride, ndr)».
Come sarà la sua preparazione estiva? Ci dobbiamo aspettare allenamenti durissimi?
«Non esageriamo, nessuno è mai crollato con le mie sedute (ride, ndr). Credo che allenarsi debba essere piacevole e stimolante per i giocatori. Creeremo un clima positivo e di crescita, perché se non ci si diverte è impossibile giocare bene».
Gasperini si congeda così dalla stampa romana, con una promessa chiara: rendere la Roma protagonista, puntando sulla qualità e il coraggio. E ora la palla passa al campo.






