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Carobbio svela Juric: "Basket NBA, finanza e poche parole. Così è nato il tecnico della Dea"
Oggi alle 07:15Primo Piano
di Redazione TuttoAtalanta.com
per Tuttoatalanta.com

Carobbio svela Juric: "Basket NBA, finanza e poche parole. Così è nato il tecnico della Dea"

L’ex compagno di stanza al Genoa racconta il lato nascosto del nuovo allenatore nerazzurro: «Non parla molto, ma quando lo fa colpisce nel segno»

L'Atalanta si prepara a un futuro firmato Ivan Juric e, mentre a Zingonia si delineano i nuovi progetti, c'è chi quel Juric lo conosce bene, oltre la corazza di allenatore tutto grinta e pressing. Filippo Carobbio, ex mediano con un passato nelle giovanili nerazzurre ed allenatore della stagione appena conclusa della Folgore Caratese in Serie D, è stato suo compagno di squadra e di stanza al Genoa nella stagione 2006-2007. Un periodo fondamentale, vissuto sotto la guida di Gasperini, che oggi lo rende una voce autorevole nel disegnare un ritratto inedito del nuovo tecnico della Dea.

POCHI COMPLIMENTI, MOLTA SOSTANZA - Juric in campo era un guerriero silenzioso, ruvido, un centrocampista essenziale ma imprescindibile per ogni allenatore. Carobbio, che quel centrocampo lo ha condiviso con lui, ricorda chiaramente quel carattere forte, sobrio, poco incline alle lodi ma sincero nei gesti e nelle parole. «Non era un tipo che parlava a sproposito. Ricordo bene un episodio ad Arezzo: a fine partita si avvicinò e disse semplicemente che avevo giocato molto bene. Sembrava poco, invece mi è rimasto impresso perché non elargiva mai complimenti gratuiti».

PASSIONE BASKET E FINANZA - Quello che sorprende è il Juric fuori dal campo. Una passione sfrenata per l’NBA, nottate intere davanti alla tv per seguire i grandi campioni della pallacanestro americana. Ma non solo sport: a sorprendere Carobbio fu anche l’insolita attenzione del croato verso il mondo della finanza. «Era affascinato dai mercati, dall’andamento della borsa. Studiava in silenzio grafici e tendenze, anche se poi non dava mai consigli espliciti. Ivan è così, riservato e diretto al tempo stesso».

UN'EREDITÀ NON FACILE - Oggi Juric arriva a Bergamo con la missione di raccogliere l’eredità pesantissima di Gasperini, suo maestro e punto di riferimento. Carobbio è certo che Ivan lo farà nel modo giusto, con umiltà e rispetto: «Non cambierà tutto subito, ma entrerà nello spogliatoio con grande delicatezza e rispetto. So che è l’uomo giusto per portare avanti la filosofia di Gasperini, anche se con il suo stile e la sua personalità».

L’Atalanta, dunque, riparte da un Juric diverso, inedito, silenzioso e concreto. Uno che in campo parla poco, ma quando lo fa lascia il segno. Come quelle frasi dette quasi sottovoce ad Arezzo che, dopo tanti anni, Carobbio ricorda ancora nitidamente.