
Il segreto del Bruges e la rinascita di De Ketelaere: quando il talento ha bisogno di casa
Da qualche anno, dire Bruges non significa solo parlare di romantiche città del Nord Europa, canali e turismo, ma di una macchina quasi perfetta nella valorizzazione dei giovani talenti. La società belga si è affermata come uno dei club più efficaci sul mercato internazionale: compra giovani a poco, li fa maturare rapidamente e li rivende a cifre vertiginose. Così, accanto a nomi come Perisic, Noa Lang, Openda e Nusa, brilla anche quello di Charles De Ketelaere, forse il simbolo più significativo della filosofia nerazzurra.
DA BRUGES AL MILAN - De Ketelaere è stato l’emblema della capacità del Bruges di produrre talenti destinati ai grandi club. Cresciuto nel vivaio nerazzurro, il trequartista belga è esploso nella squadra della sua città natale, arrivando a conquistare la maglia della nazionale. Nel 2022 è passato al Milan per oltre 30 milioni di euro, diventando uno dei trasferimenti più costosi della storia del club belga. A Milano, però, qualcosa è andato storto: CDK non ha trovato mai la giusta dimensione, tra aspettative eccessive e difficoltà tattiche, diventando rapidamente un flop.
RISCATTO A BERGAMO - Quando ormai l’etichetta di “meteora” sembrava cucita sul talento belga, è arrivata l’Atalanta. Bergamo ha saputo offrirgli quello che al Milan era mancato: fiducia, spazio e soprattutto serenità. Sotto la guida esperta di Gasperini prima e da ora Juric, De Ketelaere ha ricominciato a brillare, dimostrando che forse non era lui il problema, ma la realtà sbagliata nella quale era stato catapultato. Il rendimento in maglia nerazzurra ha riscattato almeno in parte l’investimento fatto dai rossoneri e ha rilanciato definitivamente la sua carriera.
GENIO E SREGOLATEZZA - Quello di De Ketelaere - analizza a raggi 'X' stamane La Gazzetta dello Sport -, però, non è l’unico caso in cui il passaggio dal Bruges ai grandi club non ha prodotto i risultati sperati. Wesley Moraes e Arnaut Danjuma sono esempi di come la formula belga, perfetta a Bruges, non sempre funzioni altrove. Wesley fu venduto all’Aston Villa per 25 milioni, ma non è mai riuscito ad affermarsi, finendo oggi in Turchia. Danjuma, ceduto al Bournemouth per 16 milioni, è oggi al Girona, lontano dai palcoscenici più prestigiosi.
IL METODO BRUGES - Il Bruges compra, valorizza e vende: un modello che funziona, e il caso De Ketelaere ne è forse l’esempio più brillante e controverso. Talento puro, lanciato nel calcio che conta grazie a un ambiente ideale, si è ritrovato solo quando ha trovato condizioni simili a quelle in cui era esploso. In fondo, la storia del Bruges e di Charles racconta questo: il talento ha bisogno del giusto ambiente per emergere davvero. Oggi, all’Atalanta, CDK dimostra che a volte basta poco per ritrovarsi. E magari anche per rilanciarsi definitivamente ai massimi livelli.






