
Atalanta, la grande incognita italiana in Europa: Juric alla prova del nove
L’Atalanta arriva alla Champions League con un organico rinnovato ma senza stravolgimenti. L’unica cessione pesante è stata quella di Mateo Retegui, sostituito da Nikola Krstovic, affiancato dai nuovi arrivi Sulemana e Zalewski. Confermati i pilastri Ederson e Carnesecchi, mentre resta da capire il futuro immediato e soprattutto lo stato d’animo di Ademola Lookman, ancora in bilico tra permanenza e addio.
IL PESO DI JURIC – Il vero punto interrogativo è Ivan Juric. L’ex tecnico del Torino ha raccolto l’eredità più difficile possibile: quella di Gian Piero Gasperini, architetto di un ciclo che ha reso la Dea una delle squadre più europee d’Italia per intensità e coraggio. Al debutto ufficiale in campionato non si è ancora vista un’Atalanta “gasperiniana” nei ritmi e nell’aggressività. Juric dovrà trovare presto una sua impronta, senza però snaturare il DNA costruito negli ultimi nove anni.
CHAMPIONS, L’ORA DEL SORTEGGIO – Giovedì a Montecarlo il sorteggio della nuova League Phase dirà quali saranno le otto avversarie dei nerazzurri. Con il nuovo format, il particolare non è secondario: incroci più o meno favorevoli possono pesare moltissimo in classifica. Per tutte le italiane, Atalanta compresa, l’obiettivo minimo è rientrare tra le prime 24 del maxi girone per continuare l’avventura europea.
La Dea si presenta in Europa come la più enigmatica tra le italiane. Ha una rosa completa, potenzialmente competitiva, ma deve ancora sciogliere nodi tecnici e tattici. Juric è chiamato a dare risposte immediate, in un palcoscenico che non concede margini d’errore.







