
Pasalić e Ahanor, il vecchio e il nuovo cuore della Dea: l’Atalanta si gode le sue certezze
Mario Pasalić è il filo conduttore di tutte le Atalanta europee. Dal 2019 ad oggi, il croato ha lasciato il segno in quattro diverse edizioni di Champions League, firmando otto reti complessive e diventando il miglior marcatore nerazzurro di sempre nella competizione, davanti a Zapata e Ilicic. Con il sigillo sul Bruges ha confermato di non essere solo una certezza, ma anche un simbolo di continuità: sempre pronto, sempre decisivo, capace di reinventarsi in più ruoli senza mai perdere l’istinto del gol. La sua versatilità e la sua disciplina lo rendono un punto fermo, prima con Gasperini e ora con Juric.
I GOL CHE PESANO – Non si tratta solo di numeri. I gol di Pasalić hanno avuto quasi sempre un peso specifico enorme - sottolinea L'Eco di Bergamo -: dal primo punto strappato al City alla rete della qualificazione con lo Shakhtar nel 2019, dal colpo al PSG nei quarti fino al sigillo al Barcellona. Martedì, contro il Bruges, la storia si è ripetuta: rigore procurato, gol della vittoria e una serata da leader. Partito trequartista, si è acceso quando Juric lo ha arretrato in mediana: posizione che gli regala più campo e libertà di inserirsi. Un veterano a trent’anni, ma con la freschezza e la concretezza di chi sa sempre come incidere.
AHANOR, RECORD E PERSONALITÀ – Dall’altra parte della medaglia c’è Honest Ahanor, il volto nuovo di questa Atalanta. Classe 2008, martedì sera contro il Bruges ha scritto la storia: a 17 anni, 7 mesi e 7 giorni è diventato il più giovane italiano e il più giovane calciatore di un club italiano ad essere titolare in Champions League. Mai nessun minorenne aveva avuto questo onore: l’Atalanta gli ha consegnato una responsabilità enorme e lui ha risposto con la naturalezza di un veterano. Personalità, coraggio e qualità fisiche da grande giocatore: tre prestazioni da applausi, contro Torino, Juventus e Bruges.
UN PRIMATO DA RICORDARE – Ahanor ha riscritto le gerarchie della precocità italiana, scavalcando in un colpo nomi come Balotelli, Santon e Zaniolo. A livello internazionale il primato resta di Yamal e Moukoko, ma vederlo nella stessa classifica è un segnale forte: l’Atalanta ha in casa un talento raro, che già ora affronta le notti europee senza timore.
IN ATTESA DEL PASSAPORTO – Nato ad Aversa da genitori nigeriani, Honest aspetta ancora il passaporto italiano. Per motivi burocratici non ha potuto vestire l’azzurro nelle nazionali giovanili, ma dal prossimo febbraio sarà arruolabile anche per l’Italia. A quel punto dovrà scegliere tra la nazionale azzurra e quella nigeriana: un dilemma che, viste le prestazioni, potrebbe presto bussare alla sua porta.
Vecchio e nuovo, esperienza e freschezza: Pasalić e Ahanor rappresentano due volti diversi della stessa Atalanta. Il croato che continua a scrivere pagine decisive di storia europea e il diciassettenne che ne apre di nuove. Juric li ha uniti in una serata speciale: il presente e il futuro della Dea corrono già insieme.





