
Vincenzo Italiano e gli applausi di Firenze
Palladino: I fischi? Se non vengo apprezzato devo accettarlo
(ANSA) - FIRENZE, 19 MAG - 'Dopo tanti festeggiamenti pensavo molto peggio da parte dei miei giocatori che sono stati straordinari per tutta la stagione, abbiamo controbattuto e segnato bei gol, normale abbassare la guardia, ci può stare di perdere la partita.''. Vincenzo Italiano ha fatto buon viso a questo ko: in fondo la Coppa Italia è in bacheca e il sogno Champions era già difficile da realizzare. ''In campionato sono accadute tantissime situazioni, abbiamo avuto sfortuna in diverse gare tra Udine e Napoli solo per citare le ultime - dice -.
È importante avere continuità a livello internazionale, come ci ha chiesto la società'. Più applausi che fischia da parte del suo ex pubblico: ''Ribadisco che sono stati tre anni meravigliosi però dispiace che qualcuno dall'alto ha voluto non potessimo gioire. Il rapporto con la Curva Fiesole è sempre stato eccezionale, anche qualche critica fa parte del gioco. Era doveroso andare a salutare la Curva alla fine, per quanto si era creato. Me ne sono andato da Firenze perché si era chiuso un ciclo ma sono convinto che questa società per la sua storia tornerà dove desiderano i tifosi''. Intanto quegli stessi tifosi hanno fatto scattare la contestazione contro la società, la squadra e in particolare Palladino invitato ad andarsene.
''Sinceramente ero così preso dalla partita che non ho sentito e visto, me lo hanno detto a fine gara. Bisogna capire e accettare l'amarezza dei tifosi - commenta il tecnico viola- Questa squadra ha sempre dato tutto, dispiace anche a noi, fino a poco tempo fa eravamo in corsa per la Champions, poi in questo finale di stagione abbiamo avuto tante assenze pesanti. Siamo padroni del nostro destino, se vinciamo a a Udine e ci saranno passi falsi dei nostri avversari possiamo farcela''. Poi sul ritorno al successo dopo gli ultimi due ko: ''I ragazzi meritavano questa soddisfazione contro una squadra forte come il Bologna - dice Palladino -, abbiamo preparato la partita in una settimana difficile, fra infortuni e assenze, E' la vittoria di un gruppo che non molla mai, che continua a sudare la maglia e sta dando tutto. Una mia riflessione dopo questa contestazione? Io devo pensare al mio lavoro, alla trasferta di Udine". "Ho dato il cuore fin dal primo giorno a questa società e a questa squadra, do sempre il 110%. Se poi non vengo apprezzato lo devo accettare'', conclude. (ANSA).
È importante avere continuità a livello internazionale, come ci ha chiesto la società'. Più applausi che fischia da parte del suo ex pubblico: ''Ribadisco che sono stati tre anni meravigliosi però dispiace che qualcuno dall'alto ha voluto non potessimo gioire. Il rapporto con la Curva Fiesole è sempre stato eccezionale, anche qualche critica fa parte del gioco. Era doveroso andare a salutare la Curva alla fine, per quanto si era creato. Me ne sono andato da Firenze perché si era chiuso un ciclo ma sono convinto che questa società per la sua storia tornerà dove desiderano i tifosi''. Intanto quegli stessi tifosi hanno fatto scattare la contestazione contro la società, la squadra e in particolare Palladino invitato ad andarsene.
''Sinceramente ero così preso dalla partita che non ho sentito e visto, me lo hanno detto a fine gara. Bisogna capire e accettare l'amarezza dei tifosi - commenta il tecnico viola- Questa squadra ha sempre dato tutto, dispiace anche a noi, fino a poco tempo fa eravamo in corsa per la Champions, poi in questo finale di stagione abbiamo avuto tante assenze pesanti. Siamo padroni del nostro destino, se vinciamo a a Udine e ci saranno passi falsi dei nostri avversari possiamo farcela''. Poi sul ritorno al successo dopo gli ultimi due ko: ''I ragazzi meritavano questa soddisfazione contro una squadra forte come il Bologna - dice Palladino -, abbiamo preparato la partita in una settimana difficile, fra infortuni e assenze, E' la vittoria di un gruppo che non molla mai, che continua a sudare la maglia e sta dando tutto. Una mia riflessione dopo questa contestazione? Io devo pensare al mio lavoro, alla trasferta di Udine". "Ho dato il cuore fin dal primo giorno a questa società e a questa squadra, do sempre il 110%. Se poi non vengo apprezzato lo devo accettare'', conclude. (ANSA).
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