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Brescia, fine della corsa? Il club a un passo dal baratro: senza i 3 milioni addio al professionismoTUTTO mercato WEB
© foto di Daniele Buffa/Image Sport
Oggi alle 00:34I fatti del giorno
di Daniel Uccellieri

Brescia, fine della corsa? Il club a un passo dal baratro: senza i 3 milioni addio al professionismo

Salvo un clamoroso colpo di scena nelle prossime ore, il Brescia Calcio è a un passo dalla sparizione dal calcio professionistico. Da ambienti interni al club filtra una frase che suona come una sentenza: "È finita". Un segnale inequivocabile, confermato anche da chi, negli ultimi giorni, ha avuto contatti diretti con il presidente Massimo Cellino.

Il tempo è praticamente scaduto. Entro le 9 di domani mattina dovranno risultare sui conti della società almeno tre milioni di euro per poter affrontare le scadenze federali e garantire l’iscrizione al prossimo campionato. In particolare, entro le 15 vanno saldati stipendi e oneri: una corsa contro il tempo che sembra già segnata. Secondo quanto riportato dal Giornale di Brescia, l’Agenzia delle Entrate avrebbe già formalizzato con il club un’intesa per la riduzione e la rateizzazione del debito relativo ai crediti d’imposta fittizi: da circa 4 milioni a 2,4 milioni di euro, da versare in cinque rate da 480.000 euro. Ma la prima rata andrebbe pagata subito, e ad oggi l’accordo non è stato firmato.

Cellino, che avrebbe deciso di non immettere altri capitali propri, pretende che un gruppo di investitori anticipi i fondi per procedere all’iscrizione. Gli investitori, dal canto loro, vogliono prima la garanzia dell’iscrizione per poi formalizzare l’acquisto. Un braccio di ferro che rischia di far saltare tutto.


Nel frattempo, pare siano stati disposti i pagamenti degli stipendi del personale ordinario, come impiegati e massaggiatori, ma non si tratterebbe di un vero segnale di svolta. Sul conto corrente del club, infatti, non ci sarebbero fondi sufficienti a coprire tutte le scadenze necessarie per salvare il Brescia.

La situazione ha acceso la tensione in città. Il tifo organizzato, che solo martedì aveva rimandato una manifestazione sotto la sede del club, ora è in allerta, pronto a far sentire la propria voce davanti a una possibile cancellazione di 114 anni di storia calcistica. Una fine che in molti giudicano incomprensibile sotto ogni punto di vista: sportivo, economico, simbolico. Un’agonia lunga e silenziosa che potrebbe consumarsi domani, senza sussulti, senza salvezze in extremis. Solo con l’amaro epilogo di un sipario che si chiude su una delle piazze più importanti del calcio italiano.
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