
Cagliari sospeso nel limbo di un torneo mediocre e in un marasma che non gli appartiene. Questo organico meritava un'altra classifica
di Sergio Demuru
In un contesto mediocre, vengono fuori le motivazioni. Inutile girarci intorno, questo torneo di serie A ha un tasso tecnico non certo di prim’ordine ed il Cagliari si posiziona in una sorta di limbo dal quale, per ciò che la società ha messo a disposizione del tecnico, avrebbe dovuto venir fuori già da parecchio tempo, vivendo senza particolari patemi d’animo. Invece ancora la compagine rossoblù si dibatte in un marasma che non gli appartiene.
È virtualmente salva, meglio mettere i puntini sulle i, ma ancora senza il conforto della matematica. Eppure i presupposti per disputare un fine campionato tranquillo c’erano tutti. Nonostante qualche problema in organico come la mancanza di un vero regista e con una componente offensiva tutta da verificare, la valenza tecnica è indiscutibile se rapportata a quelle che sono le pari grado in lotta per mantenere la categoria.
Nella zona nevralgica elementi come Prati o Makoumbou sono in grado di proporre temi di livello per le loro caratteristiche peculiari, pur non essendo entrambi dei puri direttori d’orchestra. Lo stesso Adopo, seppure alterno, ha evidenziato di essere un giocatore sul quale si può contare essendo utile nelle due fasi. E per quando riguarda Marin non è uno qualunque, ma un elemento che fa parte della nazionale rumena e che ha sempre giocato con buoni riscontri a livello internazionale. Se poi si aggiunge un giocatore come Alessandro Deiola il quale, pur non essendo un fulmine di guerra dal punto di vista tecnico, garantisce comunque un rendimento sostanzialmente elevato dal punto di vista della fase di interdizione, soprattutto quando è il momento di difendere un risultato positivo.
Ma proprio la difesa avrebbe dovuto rappresentare una sorta di fiore all’occhiello della compagine rossoblù. Quest’anno a Mina, del quale spesso e volentieri si esaltano le prestazioni sopra le righe e che ha confermato le ottime prove della passata stagione, si è aggiunto Luperto, uno dei migliori interpreti nel suo ruolo e fido scudiero del tecnico Nicola che lo ha richiesto a gran voce dall’Empoli. Non banali le prestazioni di questa coppia, sempre sul pezzo e determinante in modo particolare quando il Cagliari ha dovuto difendere con i denti un risultato inaspettato, come i pareggi di Torino con la Juventus o di Bergamo con l’Atalanta. Per non parlare dei due incontri (andata e ritorno) impattati con il Milan. Se in questo contesto generale si aggiunge un Caprile che sta disputando una stagione da incorniciare ed un Piccoli che ha realizzato il record personale di gol abbiamo il quadro di una formazione che assolutamente avrebbe meritato di scalare la classifica. E non di poco.







