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Verso il primo impegno ufficiale, il Cagliari deve prendere forma. A centrocampo forza d'urto e un dubbio amletico. Dalbert e Lyko possono coesistere. Le incongruenze tattiche da risolvere
mercoledì 28 luglio 2021, 07:40Il punto
di Sergio Demuru
per Tuttocagliari.net

Verso il primo impegno ufficiale, il Cagliari deve prendere forma. A centrocampo forza d'urto e un dubbio amletico. Dalbert e Lyko possono coesistere. Le incongruenze tattiche da risolvere

Sergio Demuru - Corrispondente da Cagliari di Tuttosport dal 2007, al seguito del Cagliari Calcio dal 1997 avendo collaborato con altre testate quali Il Giornale di Sardegna e Sardegna 24.

Corsa di avvicinamento agli impegni ufficiali. Si partirà con la Coppa Italia a metà agosto ed il Cagliari ha assoluta necessità di prender forma definitiva in proiezione campionato. Già a Vicenza ha mostrato segni di progressi esponenziali, ancorché da rifinire in più di un dettaglio. Soprattutto nella fase di non possesso ha funzionato il pressing alto voluto da mister Semplici (un suo credo tattico che ha travasato dalla sua precedente esperienza alla Spal), che durante il ritiro in quota ha martellato i suoi con concetti lineari, ma che necessitano di applicazione e soprattutto tenuta atletica.

Certo, la differenza di categoria ha fatto la sua parte nel confronto al “Romeo Menti” laddove si è presentato un Vicenza con una sola settimana di preparazione e dunque con autonomia limitata e gambe imballate dall’acido lattico, però soprattutto nella zona nevralgica i rossoblù mostrano di avere, oltre forza d’urto, anche discreta tecnica di base. E se si pensa che a centrocampo manca un elemento della caratura di Nainggolan vien da se che il reparto ha sicuramente una valenza importante per esser catalogato fra i migliori nella massima serie. Resta il dubbio amletico del perché non incida sulle prestazioni del complesso. Anche nella passata stagione, con un Marin in crescita, Nainggolan e Nandez che costruivano e fungevano pure da frangiflutti, c’era qualità e quantità. Poi qualcosa si ruppe ed è finita con una salvezza risicata.

Tante le considerazioni emerse dopo i test disputati a margine del ritiro. Dalbert e Lykogiannis possono coesistere, soprattutto se sostenuti da meccanismi di interscambio che vanno oliati col lavoro quotidiano, ma che hanno già una ragion d’essere. In modo particolare se Semplici riuscirà a trovare nell’ambito della stessa gara una sorta di compromesso con Lykogiannis che ha gamba anche per giocare da centrale nella difesa a 4. Cade dunque un’icona del mercato che avrebbe voluto il greco in partenza per altri lidi. Il tecnico lo stima, come del resto aveva dimostrato nella passata stagione e potrebbe esserci anche un eventuale suo veto alla cessione. Certo c’è ancora da lavorare.

La principale mancanza emersa nell’unico confronto di un certo spessore al cospetto di una formazione che milita in cadetteria è stata quella di subire qualche ripartenza di troppo. Quando si è persa palla, il recupero non è stato tempestivo ed il Vicenza avrebbe potuto pareggiare, soprattutto nel primo tempo, per quanto poco potesse contare il risultato in una gara di luglio. Su queste incongruenze tattiche Semplici dovrà porre rimedio. Magari equilibrando meglio i reparti una volta che tutto il gruppo avrà raggiunto un discreto standard di autonomia fisica ed i rientri difensivi verranno effettuati con maggiore rapidità.