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GIGI RIVA NON TORNERÁ
martedì 12 ottobre 2021, 16:50Il punto
di Vittorio Sanna
per Tuttocagliari.net

GIGI RIVA NON TORNERÁ

Vittorio Sanna, giornalista e scrittore, per i tifosi rossoblù "la voce del Cagliari". Nella sua trentennale carriera ha raccontato in radiocronaca oltre 700 partite, quasi 600 in serie A. Uno dei più accreditati storici del Cagliari

Film, libri, documentari, canti, inni e opere teatrali. Sarà la forza del Centenario, sarà che con l’andare del tempo la storia si consegna alla leggenda ma proprio oggi che Riva vorrebbe chiudersi nel suo carattere e vivere il suo privato in assoluta tranquillità, l’invocazione al mito si è moltiplicata. Un fenomeno che ha certamente ragioni specifiche legate ai tempi che sono passati e a quelli che si vivono oggi. Quel Gigi Riva che Piero Marras si è augurato quasi immediatamente  potesse tornare sotto mentite spoglie, capace di unificare i Sardi, di condurli alla vittoria, non è mai arrivato. Sono passati cinquant’anni dallo scudetto e quel pallone che sembrava una sfera magica non ci ha regalato il futuro che abbiamo sognato.

Riva era il messia, l’annunciatore, colui che con la metafora del calcio ha sparso un nuovo vangelo, dal quale i Sardi avrebbero dovuto trarre le parabole. Quella Sardegna che si scrollò di dosso gran parte dei luoghi comuni, non solo banditi, non solo primitivi pastori, si è a lungo convinta che tutto era stato fatto. Grazie anche a Riva, ai leggendari protagonisti di un Cagliari, in modo profano, si era riusciti a fare meglio di Iosto e di Amsicora, meglio di Giommaria Angioy, di Lussu e di Gramsci. Non solo parole, anche se solo un pallone.

Gli undici eroi avevano vinto con i fatti, avevano dominato in lungo e in largo e l’insegnamento si sperava non andasse perduto. Il Cagliari dello Scudetto sarebbe rimasto grande in ogni caso, perché la cellula di una rinascita che si sarebbe dovuta spargere. E invece l’Isola ha fatto pochi passi avanti verso l’autodeterminazione, verso l’identità, verso quel sogno di pari dignità alimentato dal Rombo di tuono. Sono  rimasti i veleni sparsi in quello che per molti è il cortile d’Italia. Sono rimaste le elemosine per consolare  la ruggine delle industrie, sono soprattutto rimasti i lacci e laccetti che ci rendono succubi del palazzo della politica continentale.

Solo pochi motti sono riusciti per un attimo a farci credere di poterci rialzare, qualche politico coraggioso, qualche altro meno scaltro, contrapposizioni di potenziali leader della Sardegna che si possono contare sulle dita di una mano. I Grauso, i Cellino, Renato Soru, Mauro Pili, per certi versi Doddore Meloni,  miti di passaggio che poi hanno abdicato per un motivo o per  un altro, in un settore piuttosto che un altro, rendendo sempre più attuale il canto speranzoso del quando Gigi Riva tornerà. Anche nel calcio, abbiamo avuto certamente  movimenti gloriosi, dal Cagliari di Ranieri a quello in Coppa Uefa. Dalla scossa di Ventura a quella di Ballardini e Allegri. Ma in un cammino in discesa, dove il mito, comparato ad una realtà sempre più rassegnata, è cresciuto fino a sconfinare in un nuovo paganesimo.

Gigi Riva è come il Santo portato in giro per sconfiggere l’aridità, il nuovo Sant’Efisio, invocato perchè combatta carestie e delusioni. Sconfina dal suo essere calciatore per richiamarne uno spirito antico, una giovinezza guerresca, una forza inaudita. Ignari del fastidio che potrebbe provare un uomo alle prese con i ricordi, con i pensieri, con gli acciacchi e ciò che nessuno gli potrà rendere indietro. Riva è l’applauso sicuro, è un premio già vinto, è una storia raccontata quasi come una preghiera. È la Bibbia di un antico testamento che riversa  tutti in un mondo dove ripetere le grandi imprese è riservato solo ai miti, non ai nostri figli, ma alla gioia dei nostri nonni. Riva si ama. Riva è amato. E dal popolo questo grido d’amore si alza forte. Sostenerlo con opere edite e riedite è quanto di più facile possa esistere.

Preoccupandoci di avere rispetto per l’uomo, senza pretendere che compensi alle nostre miserie. E prendendo atto di una realtà quotidiana, non solo nel calcio, piccola piccola, sempre più anonima, della quale i conquistatori si nutrono, alimentando il ricordo e frustrando qualsiasi sogno. Fosse per loro Gigi Riva non tornerà.

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VITTORIO SANNA  - Giornalista e scrittore, per i tifosi rossoblù "la voce del Cagliari". Nella sua trentennale carriera ha raccontato in radiocronaca oltre 700 partite, quasi 600 in serie A. Uno dei più accreditati storici del Cagliari. Autore del libro "La Terra dei Giganti", appena uscito nelle librerie. Un viaggio nella storia dello sport e della relativa statuaria sportiva, dalle prime civiltà ai giorni nostri. Una sezione con i profili degli 88 olimpionici e paralimpici sardi nelle Olimpiadi e Paralimpiadi moderne finora riportati alla luce attraverso un continuo lavoro di ricerca.