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IL RITORNO DEL TREQUARTISTA
martedì 21 giugno 2022, 22:25Il punto
di Vittorio Sanna
per Tuttocagliari.net

IL RITORNO DEL TREQUARTISTA

Vittorio Sanna, giornalista e scrittore, per i tifosi rossoblù "la voce del Cagliari". Nella sua trentennale carriera ha raccontato in radiocronaca oltre 700 partite, quasi 600 in serie A. Uno dei più accreditati storici del Cagliari

di Vittorio Sanna

L’aveva ucciso l’Uomo Ragno, Walter Zenga, dopo l’esonero di Maran e la chiusura dei campionati per Covid. Una delle tante vittime di un Carnevale triste dove la fantasia è stata messo al bando. Fantasia da trequartista, una tradizione tutta sarda nel Cagliari da una trentina d’anni, meno qualche altrettanto triste stagione. Con Fabio Liverani alla guida rossoblù il trequartista ritornerà al suo posto e ci si auspica possa essere un fantasista e non un centromediano avanzato. Dopo Matteoli, Zola, Cossu e Barella, ognuno con il proprio stile, un testimone da consegnare per rinverdire la tradizione e rinfrancare il settore giovanile. Perché in Sardegna i numeri dieci di una volta non sono mai mancati e pescare altrove sembra quasi un  insulto, considerata l’involuzione tecnica data al ruolo. Non una seconda punta adattata, ma un trequartista vero, il Cagliari lo potrà scegliere tra quelli cresciuti negli ultimi otto anni, in realtà, senza averli mai valorizzati abbastanza. Sono lontano i bei tempi  di Matteoli. Quindici anni di settore giovanile che ha sfornato una quantità industriale di professionisti locali. Negli ultimi otto dell’”Arròduco”, per avere un termine di paragone, dal 2006 al 2014 ne abbiamo contato almeno quindici che hanno poi giocato tra A e B. I portieri Aresti e Vigorito. I difensori Dametto, Murru e Del Fabbro. I centrocampisti Burrai, Marco Mancosu, Barella, Deiola, Pani e Giorico. Gli attaccanti Ragatzu, Sau e Cocco. Solo per contare quelli che hanno collezionato più di una comparsa. Se poi aggiungiamo Acosta e Petriccione, passati in rossoblu, allora l’elenco trabocca. Diversamente dagli ultimi otto anni. Gli unici che possiamo citare sono Carboni, Obert e Matteo Tramoni, ma già per gli ultimi due si tratta di acquisti, dalla Sampdoria a costo zero e dall’Ajaccio per oltre un milione di spesa.  Tutto questo malgrado il percorso dentro il vivaio abbia più volte indicato possibili prodotti. È lo sbocco che è  mancato, la gestione finale, la valorizzazione. Ingabbiati dal passaggio in C, dove ci sono società che pagano per fare giocare i propri calciatori, molti che avevano visto la luce in fondo al tunnel, dal tunnel non sono ancora usciti.  Eppure Biancu, Pinna, Pitzalis, Ladinetti, Contini, Marigosu, Arras, Boccia e Ciocci, hanno le carte in regola almeno per meritare una chance. Quella che è stata data ad esempio a Bellanova. È nella mente di tutti coloro che seguono la Primavera una gara di alcuni anni fa in cui Contini lo fece impazzire in un solo tempo e lo fece anche espellere in un Milan-Cagliari vinto dai rossoblù. Per assurdo e opportunamente, Bellanova è stato poi valorizzato dal Cagliari, Contini non ancora, malgrado abbia vinto la classifica cannonieri primavera 2021 e abbia fatto bene nella terribile sofferenza del prestito, 8 gol, un quarto del totale di una squadra, il Legnago, retrocesso in D. Giusto per far capire la differenza di trattamento rispetto a chi entra tra i rovi  dei “premi giovani”, dei procuratori amici e nemici e altre improduttive storie.

L’occasione di quest’anno è propizia. Recuperiamo i nostri prodotti di ritorno, aggiungiamo gli ultimi, Gagliano, Obert, Luvumbo, Kourfalidis e Desogus e valorizziamo il nostro prodotto. Su trenta posti, dieci dei nostri ragazzi ci stanno certamente senza valorizzare quelli degli altri.

Anche per il trequartista chiaramente c’è la scelta. Uno “puro” è Federico Marigosu, reduce da una stagione tormentata e capace di mettersi in luce alcuni anni fa malgrado il trequartista da Canzi non fosse una prima scelta tattica. A Grosseto, altra squadra retrocessa (le scegliamo con il lumicino), l’idea di giocare in attacco è stata abbandonata presto e il trequartista è risultato un lusso che non ci si poteva permettere. Poi ci si sono messi anche problemi muscolari e Covid e la valorizzazione è andata a facili costumi. L’occasione di ripartire dalla B, in una squadra che non potrà fare catenaccio,  è propizia.  E con lui Desogus. Senza dimenticare Biancu, meno fantasista e più incontrista. Ragazzi che possono diventare gli eredi di Cossu, invece che acquistare improbabili nomi dalle scarse certezze. Almeno proviamoci, dimostriamo con i fatti di crederci veramente.

 In un mese di ritiro, lasciando libero Liverani di decidere, potrebbe cambiare la recente storia del Cagliari. Se non è sola facciata la dichiarata voglia di cambiare.



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VITTORIO SANNA  - Giornalista e scrittore, per i tifosi rossoblù "la voce del Cagliari". Nella sua trentennale carriera ha raccontato in radiocronaca oltre 700 partite, quasi 600 in serie A. Uno dei più accreditati storici del Cagliari. Autore del libro "La Terra dei Giganti", appena uscito nelle librerie. Un viaggio nella storia dello sport e della relativa statuaria sportiva, dalle prime civiltà ai giorni nostri. Una sezione con i profili degli 88 olimpionici e paralimpici sardi nelle Olimpiadi e Paralimpiadi moderne finora riportati alla luce attraverso un continuo lavoro di ricerca.