
Nainggolan: "Ho rifiutato la Juventus perché non volevo vincere come Padoin"
Radja Nainggolan, ex centrocampista di Cagliari, Roma e Inter, è stato protagonista del podcast Calcio Franco, in onda sul canale YouTube di Fantalab, parlando così della sua esperienza in Sardegna: "Per me era un sogno da bambino. Ho iniziato lì a giocare in Serie A, quindi qualsiasi squadra sarebbe stata già di per sé un sogno per ogni bambino che sogna l’esordio in Serie A. Poi, ovviamente, ho trovato dei ragazzi che mi hanno aiutato tanto: Daniele Conti, Cossu, e i 'vecchietti' come Agostini… Insomma, c’era quel gruppetto che rappresentava lo scheletro, lo zoccolo duro del Cagliari. Giocare per il Cagliari significa giocare per un’isola intera. Devi avere più responsabilità in campo perché c’è una sola squadra professionistica, non ce ne sono altre, e questo te lo fanno sentire. Più ci stai, più trovi passione e appartenenza. Però poi, ovviamente, si rimaneva sempre nella logica della salvezza e basta. Ricordo che a un certo punto dissi a Cellino: 'Presidente, se mi dà un contratto di 15 anni io firmo', perché stavo talmente bene. Non c’era troppa pressione dall’esterno, potevo vivere tranquillamente, stavo bene, la gente mi rispettava e io rispettavo la gente. Bella anche la mentalità delle persone. Poi, però, iniziarono ad arrivare delle chiamate e pensi: 'Che faccio? Rimango qui a giocarmi sempre la salvezza o vado a fare un passo avanti?'. Ho scelto la Roma, anche perché la gente pensa che io odi la Juve. Io non ho mai odiato la Juve, però la Juve era la squadra più forte. Per me le sfide erano come a Football Manager: vuoi provare a vincere contro i più forti, e la mia sfida era riuscirci con una squadra meno forte".
Però la Juventus l'ha cercata negli anni?
"Sì, mi ha cercato quattro-cinque volte".
E lei ha rifiutato?
"Ho rifiutato, perché – con tutto il rispetto – Padoin ha vinto quattro-cinque scudetti, ma alzare una coppa senza mai giocare non era nel mio modo di essere".
Di McTominay cosa ne pensa?
"A me non piace come giocatore: è forte, sì, però non giocava in un Manchester United scarso Non è un palleggiatore, non è forte tecnicamente, non è un giocatore che ti distribuisce il gioco. Hojlund non mi piace perché è un corridore, un lavoratore. È come prendere Krstovic, un altro che si sbatte avanti e indietro, fa i suoi gol, ma nel gioco spalle alla porta è poca roba e nelle grandi squadre devi essere in grado di giocare a calcio".
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