Inter, a destra Palestra il preferito: affare complicato, ma rapporti con l'Atalanta tornati buoni
La tentazione di intervenire subito c’è, ma per ora prevale una linea chiara: meglio aspettare che sbagliare. In casa Inter il lungo stop di Denzel Dumfries pesa, eccome, ma non al punto da stravolgere i piani con un innesto di passaggio. L’orientamento del club è netto: o si investe su un profilo destinato a durare, oppure si valorizzano le risorse già presenti. Ecco perché, almeno per ora, si guarda all’interno. Luis Henrique sembra finalmente uscito dall’ombra, Matteo Darmian è pronto a rientrare, mentre all’occorrenza può essere adattato anche Carlos Augusto. Soluzioni tampone, sì, ma coerenti con una strategia che guarda soprattutto alla prossima stagione.
Il vero nome cerchiato in rosso è uno solo: Marco Palestra. Esterno in prestito al Cagliari, classe 2004, italiano e in piena ascesa, incarna perfettamente i parametri fissati da Oaktree. Le prestazioni stanno facendo lievitare la valutazione, con cifre che iniziano a girare attorno ai 40 milioni: un ostacolo non banale, soprattutto considerando che l’Atalanta non ha alcuna necessità di vendere ed è notoriamente una bottega cara.
I rapporti tra i club, però, sono tornati distesi dopo le tensioni legate al caso Ademola Lookman, come dimostra l’operazione Nicola Zalewski. Questo lascia aperto uno spiraglio, magari con l’inserimento di contropartite tecniche. Perché non anticipare tutto a gennaio? Gli incastri sono complessi: il Cagliari difficilmente rinuncerebbe subito a un titolare e ogni ingresso senza uscite obbligherebbe l’Inter a rivedere la lista Champions. Motivo in più per non inseguire soluzioni di corto respiro. A scriverlo è il Corriere dello Sport.
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