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LA LAVAGNA - È andato tutto beneTUTTO mercato WEB
© foto di DiLeonforte/TuttoCesena.it
sabato 16 settembre 2017, 16:00Campionato
di Bruno Rosati
per Tuttocesena.it

LA LAVAGNA - È andato tutto bene

Primi tre punti incassati. Non era scontato e già questo è un grosso bene. Quello visto in campo contro l’Avellino è un Cesena più consapevole di ciò che bisogna fare per rimanere a galla in serie B, con maggiore determinazione emersa rispetto alle precedenti uscite.

Centottanta minuti più annessi recuperi non erano bastati per mettere a segno un solo gol; dopo nemmeno centoventi secondi i bianconeri si trovano già in vantaggio sui lupi d’Irpinia, grazie alla rete messa a segno dall’atteso bomber Cacia. Un inizio abbastanza inaspettato, viste le premesse. Essere rimasta l’unica formazione all’asciutto di marcature sarebbe potuto essere un macigno psicologico sull’economia della partita, così non è stato.

I biancoverdi, punti nell’orgoglio dal gol a freddo, ripartono subito forte ed iniziano a schiacciare i padroni di casa nella propria metà campo. Le occasioni fioccano ed un galeotto tocco di mano di Cascione all’interno dell’area provoca il primo rigore della serata. Fulignati però coglie il suggerimento che Laribi gli sussurra all’orecchio prima della battuta, intuendo che il tiro di Ardemagni sarà centrale. Neutralizzato il penalty, il Cesena torna timidamente a proporsi e dieci minuti più tardi trova il raddoppio con un tiro preciso di Sbrissa che sfrutta la sponda di testa di Cascione. Sembra incredibile: con sole due occasioni costruite, il Cesena si trova in vantaggio di due gol.

L’Avellino però non demorde e riprende a spingere. La migliore opportunità che gli ospiti riescono a comporre parte dalla fascia sinistra dove l’ex Falasco serve un pallone in mezzo. Mordini scivola (complice il campo sintetico particolarmente rovinato nel cuore dell’area sotto la Curva Mare) e l’altro ex, Molina, prova a piazzarla all’incrocio dei pali. Fulignati però è in stato di grazia e riesce a deviare in angolo anche questa palla.

Il secondo tempo si apre con la rete annullata per fuorigioco ad Ardemagni ed il successivo contropiede finalizzato dal tocco dolcissimo di Cacia che buca la porta di Lezzerini e trova la sua prima doppietta al debutto da titolare con la nuova maglia.

Cosa può pensare uno spettatore se non che la partita sia ormai chiusa? E invece no, la disputa in corso ha mille sfaccettature. Il direttore di gara ravvisa un nuovo tocco di mano (questa volta di Laribi) all’interno dell’area di rigore ed assegna un altro tiro dal dischetto. Questa volta dagli undici metri si presenta Castaldo, subentrato ad inizio ripresa all’esterno Bidaoui, che spiazza Fulignati.

I colpi di scena però non sono finiti: al cinquantanovesimo minuto Suagher si fa espellere per somma di cartellini gialli. Dovendo rimpiazzare la sua assenza in difesa, Novellino sceglie di sacrificare Morosini per Kresic. La mossa non paga anche perché, fino a quel punto, il fantasista bergamasco ex Brescia era il giocatore da cui erano state prodotte le migliori iniziative degli ospiti. Il Cesena cerca di sfruttare la superiorità numerica giocando in ampiezza ed in alcune circostanze ci riesce pure, trovando nitide chances con cui poter arrotondare ulteriormente il punteggio. I calciatori subentrati provano a mettersi in mostra, nel tentativo di ritagliarsi più spazio per il futuro. L’Avellino però non è ancora del tutto tramortito e avrebbero ancora modo di accorciare le distanze quando si propongono in avanti: a fermarli ci pensa una volta il palo ed in un secondo frangente l’uscita sicura di Fulignati. La contesa si conclude così.

È andato tutto bene, potremmo dire. La vittoria è arrivata e tutto il resto passa inevitabilmente in secondo piano. Tra le due squadre in campo non si è visto un divario così accentuato come il punteggio potrebbe suggerire. L’Avellino sicuramente meritava qualcosa di più e forse ha paradossalmente trovato la rete nel momento in cui sembrava si stesse spegnendo. Di positivo c’è senza dubbio il fatto che la coppia titolare in avanti sembri già ben affiatata: Jallow ha fatto vedere di poter creare più grattacapi alla retroguardia avversaria con la sua velocità ed i suoi dribbling, rispetto alla comunque meritevole buona volontà messa in campo da Moncini nelle partite precedenti. E poi Cacia che, dinnanzi a due signori attaccanti della categoria come Ardemagni e Castaldo (114 reti in serie B per il primo, 60 per il secondo), ha fatto ben capire chi ancora comanda.

Il Cesena è riuscito a proporsi con convinzione. Ha però faticato troppo nel contenimento di una squadra che tutto è fuorché qualcosa di eccezionale. È lecito chiedersi se l’esperimento di Cascione al centro della difesa, per quanto lodevole nelle intenzioni, abbia senso di essere portato avanti: l’esperto centrocampista ha dato prova di non aver problemi ad iniziare ad impostare l’azione partendo qualche metro più indietro ma i movimenti di reparto, il coordinarsi con gli altri difensori e le chiusure sugli avversari non paiono essere nel suo dna. Sbloccarsi ed accaparrarsi l’intera posta in palio per la prima volta stagione è un buon viatico per recuperare quel po’ di terreno perduto dopo aver iniziato a rilento. Le vittorie però vanno corroborate nel corso del tempo ed il più grave errore ora sarebbe quello di adagiarsi sugli allori. Tutte le avversarie in questo periodo appaiono molto agguerrite e l’unico modo per tenere il passo è quello di non abbassare mai la guardia, a partire dalla prossima trasferta al Tombolato di Cittadella.