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La determinazione di Zaro: “Anch’io ho vinto la C e so quanto è difficile il secondo anno”
Oggi alle 16:30Spogliatoi
di Redazione TUTTOCesena
per Tuttocesena.it

La determinazione di Zaro: “Anch’io ho vinto la C e so quanto è difficile il secondo anno”

Il difensore prelevato dal Modena arriva con il compito di sostituire il partente Prestia come perno centrale della retroguardia.

A ridosso del primo test stagionale, all’hotel Miramonti di Acquapartita il Cesena ha presentato in conferenza stampa il terzo acquisto stagionale, Giovanni Zaro. Ad introdurre il mastodontico difensore proveniente dal Modena ci ha pensato il direttore Filippo Fusco: “Siamo convinti che Giovanni si inserirà subito alla grande in questa squadra, con l’esperienza sua sarà darà un grande contributo tecnico ma anche a livello di di personalità e di valori. È un ragazzo che ha già avuto l’occasione di lavorare con mister Mignani qualche anno fa, ma non è questo il motivo per il quale è stato preso”.


La parola passa al diretto interessato che, con tono molto pacato, in prima battuta fa un riepilogo sulla precedente annata in Emilia, vissuta in chiaroscuro. “Questa la vedo un po’ come opportunità di rilanciarmi. Vengo da una buona stagione, ma onestamente io sono molto pignolo con me stesso e avrei voluto far qualcosina di più. Quindi la vedo come una sorta di rinascita per provare a fare qualcosa di importante. Sono in una piazza ambiziosa e calorosa, che esige giustamente tanto. Personalmente cercherò di dare il più possibile una mano ad un gruppo giovane che però viene da un da un campionato davvero importante. La serie B è un campionato tosto dove ogni partita, anche quella che sembra più scontata, davvero non è mai banale. È davvero davvero difficile arrivare al posto di un giocatore che qui è stato un simbolo (Prestia, ndr), cercherò di portare la mia leadership e la mia esperienza. Io mi considero in questa squadra un vecchietto ma sono qui con grande entusiasmo e con il sorriso perché, secondo me, senza di quello si va pochissime parti”.

L’aver già lavorato alle dipendenze di mister Mignani, come detto da Fusco, non è stato il fattore primario che ha portato al buon esito della trattativa per l’approdo di Zaro in Romagna. “Abbiamo avuto inizialmente un colloquio con il direttore e non sapeva che avessi già lavorato con il mister. Come ha detto giustamente lui, questo è un valore aggiunto perché consente di lavorare con chi ti sei trovato bene, ci sono ottimi rapporti umano e di campo. È sempre stato un allenatore che pretende tanto i giocatori, qui non ti regala niente nessuno, bisogna lavorare al cento per cento e alla fine chi merita gioca. È sempre stato così e quindi conoscendolo sarà così ancora. Di lui posso solo parlar bene e l’ho ritrovato evoluto rispetto a quattro anni fa, come lo sono anch’io, ma sempre con gli stessi principi e valori che aveva già prima”.

Zaro poi spiega come giocherà in campo: “Di margini di miglioramento ce ne sono sempre, in ogni posto. Io sono un giocatore che, vista la statura e la velocità un pochino ridotta rispetto agli avversari, cerca di vedere prima le giocate in modo tale da trovarsi piazzato nel nel migliore dei modi preventivamente. Anch’io ho vinto un campionato in C e forse il primo anno in cadetteria tra virgolette è un po’ più facile, perché vivi ancora di di entusiasmo e di tante cose che ti porti dal dall’anno precedente. Però, una volta che ti consolidi in categoria, si fa più dura perché vieni guardato con occhi diversi. Paradossalmente quest’anno sotto questo punto di vista le cose saranno un po’ più difficili”.

A Zaro viene infine chiesto, dato che ha superato la soglia dei trent’anni, se intende chiudere la carriera tra le fila del Cesena. “Il calcio è bello anche per questo: può succedere di tutto. Adesso forse è ancora presto per fare questi ragionamenti. Sicuramente so di essere una grande piazza, che vive di calcio e che è molto calorosa: basta semplicemente guardare il numero degli abbonamenti che sono già stati sottoscritti. Quindi sicuramente i presupposti per fare una una cosa del genere ci sono”.