Borghi: "Champions, il Real è la squadra da battere. Le italiane? L'Inter è una big, mi aspetto una Juve protagonista"
Intervistato da "Fanpage.it", Stefano Borghi parla della nuova Champions League, soffermandosi anche sulle italiane in gara: "Quando si gioca la Champions League la squadra da battere è sempre il Real Madrid. E secondo me anche quest'anno la squadra più forte, se vogliamo parlare di squadra più forte, è il Manchester City. In questi primi passaggi di calcio, non so quanto siano indicativi perché si è giocato col mercato aperto o in questi calendari sempre più compressi, ma il Liverpool mi ha dato l'idea di un cambio che è piaciuto alla squadra e Slot è un allenatore molto interessante.
Però, occhio a tante cose. Noi continuiamo a considerare la Premier League il campionato più ricco, numero uno al mondo, ed è vero, però, che i club inglesi in ambito internazionale devono recuperare un po' di smalto. Noi italiani partiamo sempre un po' rabberciati ma poi nessuno ci vuole incrociare perché sappiamo far girare l'invento dalla nostra parte, con la tattica, con l'astuzia e con la capacità proprio di giocare i ‘mano a mano' come dicono in Sud America. Mi auguro che sia una Champions coraggiosa quella delle italiane, lo stesso che ci ha portato a ad avere risultati in Europa negli ultimi anni. Noi partiamo con un gap che proprio il coraggio di certe idee e di certi modi di intendere cose ci ha portato a ridurre le distanze negli ultimi anni, che eravamo messi molto peggio.
L'Inter è una big internazionale, la metti nel lotto delle big. L'anno scorso la Champions League è stata sfortunata perché è uscita ai rigori con l'Atletico Madrid e per come è stata eliminata mi fa parlare di sfortuna. L'anno prima è arrivata in finale con pieno merito. L'Inter è una big, ha operato anche sul mercato, e la mettiamo tra quelle 10-11 squadre che giocano il passaggio diretto. La Juventus è uno dei motivi di maggior curiosità della stagione europea perché è stato fatto un cambio radicale, perché Thiago Motta è un allenatore che a me intriga tanto e perché alla rosa ha messo degli elementi nuovi ed è una squadra che, secondo me, può avere anche caratteristiche internazionali. Ed è la Juventus, insomma. Con meno certezze logicamente rispetto all'Inter, però io mi aspetto una Juve protagonista su tutti i fronti.
Il Milan è un grande mistero, perché è una squadra che per me a livello proprio di pedine, nel senso di caratteristiche e di valore, ma ha una necessità totale di trovare una struttura intesa come proprio assetto di squadra, sul campo e anche una struttura a livello comunicativo. Se si cementa e risulta un'entità in tutte le sue componenti, forte, coesa, allora è una squadra che può fare bene e può avere le caratteristiche per fare bene in Europa. Atalanta e Bologna parlano di quel coraggio che invocavo prima. L'Atalanta è arrivata a vincere l'Europa League affrontando Liverpool, Olympique Marsiglia, Sporting e Bayer Leverkusen in finale. Era sempre sfavorita, ha fatto il proprio calcio, ha mostrato le proprie idee e ha stravinto strameritatamente. Il Bologna è una Cenerentola e deve lavorare per giocarsi i play-off. Il cambio è stato molto forte, la partenza non è stata tanto buona, però io mi aspetto una grande spinta anche da parte dell'ambiente. La prima partita con lo Shakhtar se ci ragioni, e io l'ho fatto perché devo andare a raccontarla, è importantissima. Se tu fai 3 punti, dopo ci sono sette partite in cui se ne fai 6 o 7 sei probabilmente nel play-off".