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Fuser, dal calcio alle miniauto: "Ora ho una mia pista"

Fuser, dal calcio alle miniauto: "Ora ho una mia pista"
© foto di Daniele Buffa/Image Sport
mercoledì 24 giugno 2020, 06:00Che fine ha fatto?
di Gaetano Mocciaro

Diego Fuser è fra i centrocampisti italiani più forti degli anni '90: una lunga carriera iniziata al Torino e che l'ha visto consacrarsi con le maglie di Lazio e Parma, passando anche per il grande Milan di Sacchi e la squadra pigliatutto di Capello. Una carriera che l'ha visto anche vestire la maglia della nazionale italiana. Dopo aver speso gli ultimi anni di carriera fra i dilettanti per pura passione ha detto stop al pallone, dedicandosi a una passione giovanile: quella del modellismo. Oggi Diego Fuser ha una pista (dracerc.com) dove si disputano veri e propri campionati. Ai microfoni di Tuttomercatoweb ci racconta la sua nuova vita.

Diego Fuser, dal calcio al modellismo
"Io la passione del modellismo ce l'ho sempre avuta, anche quando giocavo. Da bambino mi sono appassionato di modellini, macchinine. Facevo collezioni di macchine di Formula 1 e mi dilettavo a costruire gli aerei o le navi in scatola. Anche quando ho iniziato a fare il calciatore professionista non ho mollato questo hobby e a fine campionato andavo con i miei amici a fare le gare in giro. Adesso stanno prendendo piede i tornei itineranti dei videogames, ma il modellismo già da 20-30 anni ha le sue competizioni, sia a livello nazionale che internazionale".

Una passione che ti ha portato ad avere una pista tutta tua
"Era una cosa che ho sempre voluto avere, una pista mia. Era la mia prerogativa una volta finito di giocare e sono felice di aver realizzato questo sogno. La pista è a 10 km da casa mia, si trova a Castelnuovo Calcea, nell'astigiano. Organizzo campionati nazionali e abbiamo anche ospitato un campionato europeo. Insomma, grandi eventi con 200 piloti e dirette su Youtube".

Com'è Diego Fuser alla 'guida' di una miniauto?
"A livello regionale me la cavo, ho vinto abbastanza di gare. A livello di campionati italiani è un'altra storia. Come in tutti gli sport devi allenarti e per me questo è un hobby. Adesso ci sono alcuni piloti che sono dei professionisti, stipendiati, che si allenano tanto, provano i vari tipi di gomme. È un modo in cui c'è gente che ci vive. Insomma, è professionismo puro".

E il calcio?
"Ho chiuso, anche allo stadio vado poco. Sia chiaro, il calcio mi appassiona sempre ma diciamo che ora ci sono altre cose di cui mi occupo".

Mai pensato di allenare o fare il dirigente?
"No, non è il mio caso. Il calcio mi ha dato tanto, se potessi tornare indietro e fare nuovamente il calciatore lo farei subito. È un mondo in cui ho vissuto una vita e mi sono tolto tante soddisfazioni. Ma una volta appese le scarpette al chiodo ho sentito l'esigenza di cambiare, non mi interessava allenare o fare il dirigente. Non so se sia stata una scelta giusta o sbagliata, ho semplicemente preferito fare altro".

Molti ex calciatori, una volta abbandonato il mondo del calcio ne hanno criticato le dinamiche interne
"Non è il mio caso. Il calcio ti dà tanto, guadagni dei soldi e sei, non dico usato, ma se le società non hanno più bisogno di te ti dicono grazie e arrivederci. Devi sapere come va a finire, fa parte della vita in tutti i mestieri che fai. Nel mio caso sono uscito dal calcio quando semplicemente avevo voglia di smettere".

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