
Franchi sbancato, questo Como è esplosivo e non più una sorpresa. Fabregas vede tutto
Il Como è cresciuto, e questo non dipende solo dal livello innalzato dal mercato lussuoso condotto in estate. Il trionfo in rimonta (2-1) ottenuto ai danni della Fiorentina, in una trasferta spinosa come quella del Franchi, nasconde molto di più. Mentalità, gioco e identità di una squadra che non intende snaturarsi - mai - e che tramite la propria filosofia e i propri principi ha dimostrato di poter puntare in alto. Solo il tempo saprà dare il grande verdetto sull'Europa, intanto i segnali lanciati dal gruppo riflettono tonalità verdi. Di gioventù e speranza. Con tanto di ottavo posto in classifica al momento.
Mentalità, qualità e coraggio
Il recupero con sorpasso in extremis, all'ultima curva, sulla Fiorentina racchiude questi principi. Certo, nel primo tempo del match non è stato tutto rosa e fiori: il Como ha faticato a uscire dalla morsa dei gigliati dal centrocampo in su, troppi gli errori tecnici e le scelte in campo. Poi il nervosismo in diversi frangenti ha preso il sopravvento. Ma nella ripresa è emersa la lucidità e la pazienza di chi ha imposto il proprio gioco all'avversario, sebbene lo svantaggio segnato sul tabellino, e a furia di insistere in avanti un colpo di testa di Kempf e un lampo di Addai hanno ribaltato il match. La mentalità infusa da Fabregas ha attecchito, il coraggio e la qualità espressi dai giocatori in campo ha fatto la differenza. Tutto senza mai accontentarsi del pareggio.
La rosa allargata
Oltre ai fatti di campo c'è da tornare a parlare delle mosse in entrata del Como. Perché i vari Jesus Rodriguez (subentrato alla grande), il match-winner Addai, Diego Carlos e Posch stessi al debutto assoluto sono tutti volti nuovi che hanno dato qualcosa al gruppo, di modo tale da confezionare la vittoria e ottenere tre punti d'oro. E dire che non c'era Jacobo Ramon (squalificato ma diventato punto fermo in un istante), eppure questo dimostra quante scelte ora Fabregas abbia a disposizione. Non gira Kuhn? Ecco il classe 2005 olandese alzarsi dalla panchina e bucare la Fiorentina nel finale. E ancora Baturina non è stato svelato al popolo comasco. Insomma, di materiale ce n'è eccome.
Il confronto
Chiudiamo con qualche dato. La truppa di Fabregas in queste prime 4 partite di Serie A ha agguantato due vittorie e un pareggio, incassando una sola sconfitta finora fuori casa (a Bologna). Perciò il bottino complessivo finora è di 7 punti, il che è un netto miglioramento rispetto all'anno scorso, al ballo da neopromossa: dopo Juventus, Cagliari, Udinese e Bologna arrivarono 2 punti solamente. E un altro aspetto va evidenziato: la difesa subisce meno gol. Sette le reti subite a questo punto del cammino in campionato, mentre ad oggi Butez ha dovuto raccogliere solo 3 palloni in porta.
La novità
Ora non resta che mettere alla prova Fabregas con un impegno extra. Mercoledì infatti, il Como incrocerà il Sassuolo ai sedicesimi di Coppa Italia, a distanza di poche ore dalla trasferta a Firenze. Una sfida ravvicinata che è inusuale per il tecnico spagnolo, con poco tempo per preparare la gara contro i neroverdi. Le scelte dovranno essere oculate, si tratta di un dentro-fuori da non fallire e qui la lente d'ingrandimento si sposterà sull'allenatore. Sull'undici che proporrà al Sinigaglia e sul tanto atteso turnover. Mossa che metterebbe in mostra la profondità della rosa e le potenzialità di una forza italiana sempre più in crescendo.
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