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Daniele De Rossi è il nuovo Xabi Alonso? La Roma è meravigliosa, da Monza al Brighton. Lukaku e Dybala valevano 100 milioni pochi anni fa, i Friedkin dovrebbero risvegliarsi dal torpore

Daniele De Rossi è il nuovo Xabi Alonso? La Roma è meravigliosa, da Monza al Brighton. Lukaku e Dybala valevano 100 milioni pochi anni fa, i Friedkin dovrebbero risvegliarsi dal torporeTUTTO mercato WEB
© foto di Lorenzo Di Benedetto
venerdì 8 marzo 2024, 16:10Editoriale
di Andrea Losapio

Bastano cinquanta giorni per avere un nuovo Profeta? Un nuovo Guardiola o, più vicini cronologicamente, un nuovo Xabi Alonso? No, Daniele De Rossi non può essere considerato così dopo poche settimane. Perché se è vero che il 4-0 di ieri contro il Brighton è stato il manifesto di una superiorità netta della propria squadra contro l'avversario, dall'altra parte non era il Bayern Monaco, né il Barcellona. Quinta in classifica in Italia contro nona in Premier League, la differenza si sente e si vede, soprattutto se da una parte ci sono Lukaku e Dybala, mentre dall'altra solo Ansu Fati ha giocato ai massimi livelli, ma finisce in panchina. De Zerbi può lamentarsi per le tantissime assenze di una squadra che, l'anno scorso, aveva a centrocampo Moises Caicedo e Alexis Mac Allister, il centrocampista più pagato di sempre e un Campione del Mondo da titolare. Non male.

Per Daniele De Rossi, fin qui, è stata una settimana da ottavo Re di Roma. Quattro gol al Monza, concedendo anche qualcosa, quattro al Brighton, con altrettante opportunità per Welbeck e compagni. Poi bisogna segnare: se qualche settimana fa non la Roma non costruiva mai quattro occasioni in una partita, la realtà è che non le concedeva nemmeno. Ma quando hai giocatori forti puoi permetterti di fare un gioco più propositivo, che porti anche bellezza oltre che felicità. Perché i punti si fanno segnando un gol in più dell'avversario.

Dunque, ripetendo, no, Daniele De Rossi non è Xabi Alonso. Ma i Friedkin probabilmente stanno pensando che trovare un allenatore che conosce Roma e che può diventare un simbolo sia una buona scelta. Anche perché in tempi di spending review (Mourinho e Tiago Pinto ma non solo, anche a livello dirigenziale e amministrativo) De Rossi è un'opportunità. Ha resuscitato Pellegrini, completamente un altro giocatore rispetto ai tempi del portoghese, ma ha dato un gioco differente. E ora si candida prepotentemente al quarto (o il quinto) posto, valido per un accesso in Champions League. Certo, già da domenica ci sarà la prova del nove, contro la Fiorentina, perché finora il filotto poteva essere considerato "morbido", ma non è mai semplice mettere in fila risultati utili consecutivi.

Poi bisognerebbe anche fare la tara a quanto è successo negli ultimi anni. Lukaku e Dybala valevano 100 milioni, qualche stagione fa, eppure la resa si è moltiplicata negli ultimi cinquanta giorni. El Shaarawy ha trovato una dimensione, ieri Spinazzola sembrava quello di Euro2020, Paredes quello della sua prima esperienza a Roma. Tutto gira per il verso giusto e non può essere solo un caso. Però quella giallorossa è una formazione di grandi giocatori che dovevano essere messi nella condizione di dare il meglio. Ai posteri l'ardua sentenza.

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