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Che spettacolo questo Empoli. Zanetti sa toccare le corde dei suoi calciatori
Chi se lo sarebbe mai immaginato? Alla fine del girone di andata l'Empoli è a quota venticinque punti, ben saldo in nona posizione. Certo, anche lo scorso anno gli azzurri - con Andreazzoli alla guida - avevano macinato gioco e punti. Ma storicamente per il club toscano il secondo anno è sempre il più insidioso. Con un allenatore nuovo e una rosa in larga parte rinnovata e ringiovanita, si presentavano ai nastri di partenza con meno certezze. La vittoria ottenuta contro l'Inter è la classica ciliegina sulla torta di una stagione che sembra magica.
Empoli senza timore reverenziale
L'Empoli è sceso in campo senza paura. Chiaramente l'espulsione di Skriniar ha complicato i piani di Inzaghi, ma anche in parità numerica gli azzurri si erano fatti preferire rispetto ai più blasonati avversari. Qualche buona occasione non sfruttata da Caputo, ma la sensazione che l'Empoli tenesse benissimo il campo costringendo l'Inter a snaturarsi sempre di più. Poi, nel secondo tempo, è arrivato il lampo di Baldanzi. L'ennesima perla, per un talento che ha bruciato le tappe e ormai è esploso definitivamente.
La mano dell'allenatore
L'ha vinta Zanetti. Grazie alla preparazione e alla lettura del match. Il tecnico empolese ha azzeccato ogni mossa e ha dimostrato di aver studiato bene l'avversario. Anche nei minuti finali, quando l'Inter premeva e gettava nella mischia i suoi panzer, Zanetti non ha perso la calma e ha trovato le giuste contromosse. Se l'Empoli è lassù, a un passo dalle grandi, il merito - oltre che di una società lungimirante - è anche del suo allenatore. Che oggi si coccola un gruppo che ha plasmato e a cui ha conferito tanta fiducia.
Empoli senza timore reverenziale
L'Empoli è sceso in campo senza paura. Chiaramente l'espulsione di Skriniar ha complicato i piani di Inzaghi, ma anche in parità numerica gli azzurri si erano fatti preferire rispetto ai più blasonati avversari. Qualche buona occasione non sfruttata da Caputo, ma la sensazione che l'Empoli tenesse benissimo il campo costringendo l'Inter a snaturarsi sempre di più. Poi, nel secondo tempo, è arrivato il lampo di Baldanzi. L'ennesima perla, per un talento che ha bruciato le tappe e ormai è esploso definitivamente.
La mano dell'allenatore
L'ha vinta Zanetti. Grazie alla preparazione e alla lettura del match. Il tecnico empolese ha azzeccato ogni mossa e ha dimostrato di aver studiato bene l'avversario. Anche nei minuti finali, quando l'Inter premeva e gettava nella mischia i suoi panzer, Zanetti non ha perso la calma e ha trovato le giuste contromosse. Se l'Empoli è lassù, a un passo dalle grandi, il merito - oltre che di una società lungimirante - è anche del suo allenatore. Che oggi si coccola un gruppo che ha plasmato e a cui ha conferito tanta fiducia.
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