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BASTA PAROLE, ADESSO SERVONO I FATTI. TROPPE CHIACCHIERE SUL POSSIBILE RILANCIO. LA CLASSIFICA PIANGE, LA STORIA DELL'ANNO ZERO NON REGGE. TANTI MILIONI SPESI MALE NEGLI ULTIMI DUE ANNI. ASTORI: FUTURO IN BILICO, POTREBBE PARTIRE
mercoledì 21 febbraio 2018, 00:00L'opinione
di Lorenzo Di Benedetto
per Firenzeviola.it

BASTA PAROLE, ADESSO SERVONO I FATTI. TROPPE CHIACCHIERE SUL POSSIBILE RILANCIO. LA CLASSIFICA PIANGE, LA STORIA DELL'ANNO ZERO NON REGGE. TANTI MILIONI SPESI MALE NEGLI ULTIMI DUE ANNI. ASTORI: FUTURO IN BILICO, POTREBBE PARTIRE

Tante parole ma nessuna presa di posizione ufficiale. Negli ultimi giorni si è parlato, letto e scritto di tutto sul possibile rilancio da parte dei Della Valle ma le dichiarazioni del vice presidente Gino Salica ai tifosi non hanno trovato riscontro e dalle parti di viale Manfredo Fanti non sembra essere cambiato così tanto. Di comunicati, negli ultimi mesi, ne sono stati emessi tanti ma adesso servirebbe quello decisivo, quello dove la proprietà potrebbe prendere la decisione di togliere la società dal mercato e in attesa di capirne di più non resta che rimanere a ciò che fu scritto lo scorso giugno quando la Fiorentina fu messa ufficialmente in vendita. Le visite di ADV alla squadra, prima della gara contro il Bologna e prima di quella contro la Juventus non possono bastare per certificare il riavvicinamento del patron sia alla squadra che alle questioni societarie e per questo motivo nessuno può avere la certezza di quello che sta accadendo nelle stanze dei bottoni di viale Manfredo Fanti.

In tutto questo è arrivato un altro pareggio per la Fiorentina, quello di Bergamo contro l'Atalanta, l'ottavo in stagione, che non ha certo risolto i problemi di classifica, visto che la formazione di Stefano Pioli continua a essere undicesima e la zona Europa è molto molto lontana, praticamente irraggiungibile. Anche sabato, nella conferenza stampa di vigilia della partita contro i nerazzurri, Stefano Pioli ha definito l'andamento della sua squadra "normale", vista la rifondazione che c'è stata in estate, ma il discorso sembra tanto una scusa e il paragone con la stagione 2012/2013 è impietoso. In quel caso la Fiorentina era reduce da un campionato disastroso, con la salvezza ottenuta soltanto alla penultima giornata e durante il mercato estivo fu cambiata praticamente tutta la rosa, allenatore compreso, ma i risultati furono completamente diversi, sotto tutti i punti di vista. Pradé e Macia portarono infatti alla corte di Vincenzo Montella tutti calciatori funzionali al suo credo calcistico e sbagliarono pochissime cose, tanto che i viola rimasero in corsa per la Champions League fino a 5 minuti dal termine del campionato. Quest'anno le cose stanno andando male, molto male, e anche in sede di mercato sono stati tantissimi gli errori. I primi riguardano addirittura il gennaio 2017, con gli acquisti di Marco Sportiello e Riccardo Saponara ma se per il primo la dirigenza può ancora rimediare, non riscattandolo dall'Atalanta se ritenuto non all'altezza, per il secondo non si può ormai fare più niente e anzi, a giugno il club gigliato dovrà versare 8 milioni nelle casse dell'Empoli per prenderlo obbligatoriamente a titolo definitivo. 

Arrivando poi a questa stagione, cosa dire di Bruno Gaspar, portato a Firenze dal direttore sportivo Carlos Freitas? L'esterno è completamente sparito dai radar, tanto che Stefano Pioli gli ha preferito addirittura Nikola Milenkovic nelle ultime uscite. Niente da dire sul giovane serbo e sulle sue prestazioni ma non possiamo non sottolineare il fatto che il giocatore non aveva mai giocato da terzino nella sua carriera. Tra qualche mese faremo poi il vero bilancio della stagione ma la sensazione è che durante il mercato estivo si potesse e si dovesse fare meglio. Infine il capitolo Astori: il contratto del capitano viola scadrà nel 2019 e per questo le parti dovranno presto incontrarsi per trovare l'accordo per il rinnovo. Resta da capire però se la Fiorentina ha intenzione di fargli un'offerta vantaggiosa o se vorrà di fatto fare come per Gonzalo Rodriguez lo scorso anno, lasciandolo andare e puntando su altri giocatori, dallo stesso Milenkovic a Vitor Hugo.