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PORTIERE, PROBLEMA DA RISOLVERE. EUROPA SEMPRE PIU’ VICINA. CESSIONI: C’E’ DA LAVORARE. FIORENTINA DECISA SU CHIESA
Due settimane all’inizio del ritiro, un mercato ancora da sviluppare. Ma questo può essere normale, un po’ meno invece il nodo del portiere. Ruolo troppo delicato per essere lasciato scoperto, in fin dei conti parliamo della base della squadra, non di un dettaglio. Al di là del mediano/regista da sistemare come puntello di fronte alla difesa e dell’attaccante esterno da collocare in un 4-3-3 offensivo, la questione più delicata e cogente resta quella del numero uno.
Corvino aveva avuto l’idea giusta pensando a Meret portiere in carriera, spinto anche dal vento della critica. Ma il quadro si è complicato quando la concorrenza è sbocciata come i fiori a primavera. Adesso per Meret servono 30 milioni, ci paiono francamente tanti per la Fiorentina, anche se parliamo di un ragazzo dal futuro radioso, seppur sprovvisto di passato. Però cosi è se vi pare… Sono le leggi non scritte del mercato. Ulteriore ostacolo sulla via di Meret sembrano essere Roma e Napoli alle prese, anch’esse, con la sostituzione di interpreti pesanti tra i pali. Speriamo di sbagliare, ma al momento il portiere friulano sembra distante molto dalla rotta di Firenze.
Sono cominciate a girare le voci su Gabriel, dopo quelle su Consigli e Cragno, ma pare che la dirigenza viola non sia concentrata su questi nomi. Forse usati come nero di seppia, per sviare le reali intenzioni di mercato.
Detto ciò, se la società non riesce a dare in tempi rapidi un numero uno affidabile a Pioli, il ritiro di Moena parte male. Per questo pensiamo che Corvino rimedierà velocemente a questa mancanza, del resto da qualche mese la Fiorentina doveva aver coscienza della non conferma di Sportiello.
Dopo verranno le altre pedine, altrettanto importanti.
La Fiorentina ha diversi calciatori in esubero, saranno venduti e serviranno per fare cassa, oltre che ad alleggerire il lavoro di Pioli. Il tecnico è stato chiaro: vuole una rosa con 23 uomini, a partire dal ritiro. Magari a Moena ce ne potranno essere anche due-tre in più, ma il super affollamento è bandito da Pioli. La società è stata avvisata per tempo, vietato dunque far innervosire un tipo calmo come l’allenatore parmense.
Chiesa non parte: le proposte, anche spettacolari, non mancano, ma la decisione è stata presa, Federico non si muove dall’Arno, almeno questa estate. E se l’asta diventasse indecente? Il termine ultimo è il ritiro: se Federico salirà su quel pullman, davvero non si muoverà più. Manca poco, dunque.
Corvino aveva avuto l’idea giusta pensando a Meret portiere in carriera, spinto anche dal vento della critica. Ma il quadro si è complicato quando la concorrenza è sbocciata come i fiori a primavera. Adesso per Meret servono 30 milioni, ci paiono francamente tanti per la Fiorentina, anche se parliamo di un ragazzo dal futuro radioso, seppur sprovvisto di passato. Però cosi è se vi pare… Sono le leggi non scritte del mercato. Ulteriore ostacolo sulla via di Meret sembrano essere Roma e Napoli alle prese, anch’esse, con la sostituzione di interpreti pesanti tra i pali. Speriamo di sbagliare, ma al momento il portiere friulano sembra distante molto dalla rotta di Firenze.
Sono cominciate a girare le voci su Gabriel, dopo quelle su Consigli e Cragno, ma pare che la dirigenza viola non sia concentrata su questi nomi. Forse usati come nero di seppia, per sviare le reali intenzioni di mercato.
Detto ciò, se la società non riesce a dare in tempi rapidi un numero uno affidabile a Pioli, il ritiro di Moena parte male. Per questo pensiamo che Corvino rimedierà velocemente a questa mancanza, del resto da qualche mese la Fiorentina doveva aver coscienza della non conferma di Sportiello.
Dopo verranno le altre pedine, altrettanto importanti.
La Fiorentina ha diversi calciatori in esubero, saranno venduti e serviranno per fare cassa, oltre che ad alleggerire il lavoro di Pioli. Il tecnico è stato chiaro: vuole una rosa con 23 uomini, a partire dal ritiro. Magari a Moena ce ne potranno essere anche due-tre in più, ma il super affollamento è bandito da Pioli. La società è stata avvisata per tempo, vietato dunque far innervosire un tipo calmo come l’allenatore parmense.
Chiesa non parte: le proposte, anche spettacolari, non mancano, ma la decisione è stata presa, Federico non si muove dall’Arno, almeno questa estate. E se l’asta diventasse indecente? Il termine ultimo è il ritiro: se Federico salirà su quel pullman, davvero non si muoverà più. Manca poco, dunque.
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