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BORJA MAYORAL E IKONÉ: SI CHIUDE. MA LA FIORENTINA NON MOLLA BERARDI. UN PATTO PER L’EUROPA. GLI OBIETTIVI DI ITALIANO. VLAHOVIC E L’INTRIGO DEI SUOI PROCURATORI
martedì 7 dicembre 2021, 11:10L'opinione
di Enzo Bucchioni
per Firenzeviola.it

BORJA MAYORAL E IKONÉ: SI CHIUDE. MA LA FIORENTINA NON MOLLA BERARDI. UN PATTO PER L’EUROPA. GLI OBIETTIVI DI ITALIANO. VLAHOVIC E L’INTRIGO DEI SUOI PROCURATORI

E’ la settimana decisiva per chiudere due operazioni importanti e portare a Firenze già all’inizio di gennaio due giocatori di ottimo livello. Parlo naturalmente di Borja Majoral e di Jonathan Ikonè, il centroavanti e l’esterno d’attacco che, come vi ho sempre scritto, erano i due ruoli sicuri sui quali la Fiorentina avrebbe investito.

Per Borja Mayoral, 24 anni, la trattativa va avanti da quasi due mesi, ci sono stati alti e bassi, anche una decina di giorni nei quali le parti sembravano definitivamente distanti e invece adesso siamo a chiudere. Il Real Madrid s’è convinto che il giocatore non deve necessariamente essere venduto subito, il prestito con obbligo a certe condizioni è accettabile. 

La cifra del riscatto è partita da quindici, dovrebbe chiudersi a dodici più bonus a salire a seconda dei gol e degli assist, insomma tutte quelle cose che ormai trasformano un contratto in un trattato giuridico. Secondo indiscrezioni l’accordo dovrebbe essere sancito a Madrid e ci sarà probabilmente una delegazione viola e non intermediari. Il giocatore ha avuto garanzie che non sarà una mera riserva di Vlahovic, ma arriverà a Firenze come titolare aggiunto e, ovvio, è destinato a prendere il posto di Dusan quando il serbo se ne andrà. Borja Mayoral dopo la stagione scorsa che l’aveva visto protagonista con 17 gol in tutte le manifestazioni, quest’anno non vede l’ora di lasciare la Roma per il pessimo rapporto che ha con Mourinho e da subito ha espresso apprezzamenti per il gioco di Italiano che sembra adattissimo ai suoi mezzi tecnici. 

E l’altro centroavanti che si aspettava da tempo visto il fallimento dell’operazione Kokorin che poi centroavanti non lo è mai stato. Il russo finirà sul mercato, gli stessi intermediari che l’hanno portato alla Fiorentina si stanno dando da fare per riportarlo in Russia e gli estimatori in patria non mancherebbero. Speriamo.

Jonathan Ikonè sarà invece il quinto esterno che Italiano aspettava dall’estate scorsa. Nel suo genere questo acquisto potrebbe diventare anche un gran colpo. Il ragazzo scuola Psg, ha 23 anni, nazionale under 21 francese, già debuttato nella nazionale maggiore, è stato una delle colonne della rivelazione Lille, per le movenze e la capacità di saltare l’uomo ricorda Mbappè e su di lui s’erano appuntate le attenzioni di molti operatori di mercato. L’operazione è stata condotta dalla Fiorentina in anticipo e fino ad ora con grande abilità. Anche qui mancano le firme, ma siamo ai dettagli. L’ultimo ostacolo resta la percentuale sulla vendita che dovrebbe toccare al Psg in base a vecchi accordi quando Ikoné andò da Parigi al Lille. La Fiorentina invece ha trattato sulla base di quindici milioni più una percentuale importante su una eventuale futura vendita del giocatore. Al ragazzo dovrebbe andare un contratto per cinque anni, fino al 2026, partendo da un paio di milioni di ingaggio a salire in base al rendimento. 

Due operazioni che (tocchiamo ferro) dovrebbero chiudersi in settimana per poi essere annunciate non appena aprirà il mercato il tre di gennaio. E due giocatori sui quali Rocco Commisso investe volentieri perchè hanno margini di crescita, sono ancora giovani e in prospettiva potrebbero anche portare a importanti plusvalenze. Vere naturalmente. Un po’ il discorso fatto per Nico Gonzalez. Soprattutto Ikonè è un giocatore che messo nelle mani di Italiano e in una squadra come la Fiorentina che gioca molto sulle fasce, potrebbe anche stupire. Non segna molto, questo va detto, ma apre gli spazi, crea superiorità numerica e quindi fa segnare gli altri e rende imprevedibile la manovra offensiva.

L’arrivo di Icone sbarra la strada a Berardi? Questa domanda è legittima. La mia risposta è no. Per quello che si riesce a capire dalle strategie di mercato della viola, Ikonè sarebbe un investimento per l’immediato, ma soprattutto per il futuro. E’ normale che il ragazzo abbia bisogno di qualche tempo per inserirsi nel nostro campionato e nella Fiorentina, oltre ai normali problemi di lingua e di ambientamento. Magari stupisce tutti, ma in genere un giocatore che arriva a gennaio da un altro campionato, senza preparazione assieme ai compagni, ha bisogno di un paio di mesi per essere al top.

Per questo i fari sempre puntati anche su Berardi che al contrario sarebbe pronto, forse gli basterebbe un allenamento per inserirsi in meccanismo che per altro conosce visto il lavoro fatto con De Zerbi e ora con Dionisi. La Fiorentina ha messo sul piatto venti milioni più bonus facilmente raggiungibili che potrebbe portare a 27 la cifra totale. Il Sassuolo è partito da 35 milioni, ma forse hanno capito che vendere Berardi a certe cifre è difficile, se vogliono monetizzare conviene trattare con la Fiorentina, tanto più che il giocatore vuole fortemente Firenze e a giugno la situazione potrebbe cambiare. Berardi è il grande investimento per l’immediato, il giocatore che potrebbe dare ulteriori certezze per l’Europa visto che adesso la squadra c’è, ci crede e l’obiettivo può essere raggiunto.

Secondo indiscrezioni Rocco voleva aspettare la fine del girone d’andata per valutare la classifica fino in fondo, capire le possibilità d’Europa e decidere se investire o meno. La Fiorentina non l’ha deluso, sta facendo cose straordinarie, dodici punti in più rispetto all’anno scorso sono una enormità e il presidente (a proposito, in bocca al lupo) sembra pronto a spingere per una ulteriore crescita. 

Il quinto posto con la Juventus non è occasionale o frutto di circostanze favorevoli, ma di una squadra che ha identità, gioco e personalità e continua a crescere. I meriti, ovvio, sono tutti di Vincenzo Italiano che ha trasformato questo gruppo, ha dato una mentalità vincente, ha fatto capire a questi ragazzi che con il lavoro e l’applicazione, con questo calcio nuovo, potevano togliersi delle soddisfazioni. Nel mio piccolo non avevo dubbi. Ricorderete quando vi raccontavo di Italiano molto prima che arrivasse alla Fiorentina e mi permisi di consigliarlo (prima di Gattuso) proprio su questo giornale online e in questo editoriale. Poi per circostanze che sappiamo è arrivato in extremis e credo di non sbagliare quando vi scrissi che per me è un mezzo Conte e un mezzo Sacchi, due grandi allenatori con i quali ho avuto l’onore di lavorare. 

Maniacalità in senso buono, idee chiare, cultura del lavoro, coraggio e mentalità vincente, con una bella dose di ambizione, fanno di Italiano l’allenatore del momento. Nella classifica dei miglioramenti al secondo posto c’è il Napoli di Spalletti con otto punti in più. Scrivo queste cose unicamente per rendere i giusti meriti al grande lavoro dell’allenatore che è andato anche oltre le previsioni se pensate che sono appena sedici le partite del “nuovo corso” e in genere un gruppo ci mette molto di più a cambiare modo di giocare. Ma lo scrivo anche perché secondo me questa squadra ha margini di crescita (e si vede di partita in partita al di là dei risultati) e con l’innesto di giocatori come Berardi, in un campionato livellato come questo, ha chances per andare oltre la Lazio e la Roma che al via erano davanti. Forse anche della Juve che però sta migliorando nel gioco. 

Comunque la Fiorentina c’è. L’allenatore lavora molto anche sul cervello, sulle motivazioni. L’anno scorso riuscì a convincere quelli dello Spezia che la salvezza sarebbe stata possibile e si sono salvati perché ci hanno creduto fino in fondo con le armi del gioco e della volontà. 

Ora la Fiorentina è convinta che l’Europa sia possibile, l’allenatore ha alzato l’asticella, il gruppo ci crede e i risultati si vedono. Un Patto per l’Europa sarebbe venuto fuori anche in una recente cena di squadra organizzata per compattare tutti e puntare dritto questo obiettivo. La crescita è evidente, non solo Gonzalez o Torreira, anche giocatori come Biraghi che non sono dei fenomeni, con un gioco e una organizzazione riescono a dare il meglio di sé. Perché Biraghi fece bene l’anno del prestito all’Inter? Ora spero l’abbiano capito anche quelli che parlano di calcio per sentito dire, ma ne parlano. Perché l’Inter aveva gioco e organizzazione che fanno crescere i giocatori. Ora ce l’ha anche la Fiorentina e i risultati si vedono.

A proposito di consigli non richiesti. Fossi la Fiorentina, l’ho già scritto ma ripeto, andrei a prendere Giulio Maggiore, giovane centrocampista dello Spezia, magari offrendo Amrabat che nonostante tutti gli sforzi dell’allenatore, non mi sembra proprio adatto a questo calcio rapido e intuitivo. Non abbiamo ancora parlato di Vlahovic. Buon segno? Macché. La situazione è chiara, si aspettano soltanto sviluppi. Solo ingenui, imbonitori dei tifosi o male informati continuano a seminare speranze di rinnovo e dire baggianate. Non resterà. Se capita l’occasione top (ottanta milioni) la Fiorentina lo vende anche a gennaio, è lui che vuole andarsene a giugno. Ormai dovrebbe essere chiaro. Comunque l’asta è aperta, aspettiamo gli sviluppi e Rocco, di sicuro, non si farà ricattare.

Ieri sera Report, intanto, ha messo in evidenza quello già detto e scritto da tempo sui procuratori. E spiegato anche come funziona il sistema in Serbia, a chi appartiene la procura di Vlahovic. E’ raccontato anche il perché la Fiorentina non sia riuscita a trattare: sulla carriera del giocatore hanno già deciso tutto da tempo e lui, anche volendo, può farci poco.