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ADDIO SANDRO, FIRENZE TI PIANGE. CICCIO, FUORICLASSE DELLA PENNA. SE NE VA UN PEZZO DI FIORENTINA: IL RICORDO COMMOSSO DEL CLUB VIOLATUTTO mercato WEB
© foto di Federico De Luca
lunedì 6 aprile 2020, 01:00L'opinione
di Mario Tenerani
per Firenzeviola.it

ADDIO SANDRO, FIRENZE TI PIANGE. CICCIO, FUORICLASSE DELLA PENNA. SE NE VA UN PEZZO DI FIORENTINA: IL RICORDO COMMOSSO DEL CLUB VIOLA

E’ buia questa notte. L’angoscia morde lo stomaco e non ti molla. E’ morto a 69 anni - li avrebbe compiuti tra pochi giorni - Alessandro Rialti, Ciccio per il mondo. 

Chi scrive fa fatica a muoversi tra queste righe dopo aver avuto la fortuna di imparare il mestiere nella sua raffinata bottega, girando poi con lui per 25 anni l’Italia e l’Europa, attraversando varie ere viola, tempeste e primavere di resurrezione, vittorie e sconfitte, incontrando uomini di calcio e non solo. Si fa fatica a parlare di un maestro poi diventato amico che improvvisamente ti combina questa brutta magia, sparendo in un attimo. 

Ciccio è stato un cronista di razza purissima, prima ancora che giornalista. E cronista lo è rimasto per sempre perché le notizie vanno trovate, pesate e divulgate. Il giornalista emergeva quando i fatti richiedevano una lettura politica - Sandro il seme lo aveva coltivato fin da ragazzo - e quando era necessario dargli un indirizzo. Il Corriere dello Sport-Stadio è stata la sua maglia, l’ha indossata sempre, fino alla sua ultima partita. Ciccio era Firenze perché fiorentino nel profondo dell’animo: generoso nei confronti degli altri, pronto a spendersi sempre e ad infiammarsi se la polemica avesse un senso. Fiorentino anche nella sua penna frizzante, divertente, colta, dotata di quell’inchiostro viola che i tifosi, a partire dalla sua curva Fiesole, hanno sempre apprezzato. Ciccio ha visto nascere Antognoni, ha accompagnato Baggio, ha raccontato (anche nel libro curato insieme ad Alberto Polverosi e Alessandro Bocci) Batistuta nell’apoteosi di Wembley, ha sofferto per il fallimento della Fiorentina e gioito per la sua rinascita, ha tratteggiato poi le avventure viola in Champions e più in generale in Europa. E infine aveva accolto con empatia Rocco Commisso. I due si erano annusati e piaciuti subito perché si ritrovavano in alcuni segni caratteriali. Sandro era convinto che Firenze avesse pescato l’uomo giusto e che con lui la Fiorentina sarebbe tornata a recitare sui palcoscenici più importanti. La commozione con cui Rocco Commisso e la Fiorentina tutta lo hanno ricordato, è la prova di cosa rappresenti nella storia viola Alessandro Rialti. 

Nei suoi pezzi la parola Firenze ricorreva come un mantra perché lui, più di altri, ne conosceva il profondo significato. 

Ciccio era anche un fuoriclasse della parola, laddove non sempre chi scrive riesce a non smarrirsi davanti ad un microfono. Un meraviglioso affabulatore nei pranzi al ristorante prima di una partita o in auto nelle trasferte interminabili, con i rientri nel cuore della notte. Era bello ascoltarlo, un po’ come essere a teatro, con quella voce narrante che legava calcio e vita, sport e cultura. Non era difficile provare per lui una spiccata simpatia umana e questa dote così trasparente lo portava a intessere rapporti personali molto forti, tanto da rendergli la professione più facile. Un’arma che lui sapeva usare e dosare alla perfezione. 

Il suo segreto, quello che lo ha reso fuoriclasse nel giornalismo, era la curiosità del sapere e di allargare i propri orizzonti. Ciccio era affamato di vita e siccome la salute non sempre era stata una sua fedele compagna, sapeva ancora di più amare ogni singolo giorno. 

La passione per l’arte, quadri come grandi giocatori di calcio e per i libri che divorava con la bulimia della conoscenza, erano un ulteriore stimolo a divertirsi e divertire chi lo leggeva. 

Chi scrive non può usare la retorica, Ciccio la detestava. E allora, pensando che questo pezzo meriterebbe lo spazio di un libro per elencare la storia di un personaggio straordinario come Ciccio, diciamo solo che con la scomparsa di Alessandro se ne va davvero un pezzo di Firenze e di Fiorentina. Chi lo ha seguito, letto, ascoltato, amato, stimato lo piange con infinita tristezza, consapevole di aver perso un grande amico. Chi gli è stato accanto per professione e amicizia lo ringrazia per la vita. Quella bottega è stata preziosa, non la dimenticheremo mai. 

Ciao Ciccio, non ti arrabbiare se si piange. 

Firenzeviola.it è vicina ad Annalisa, Edoardo ed Enrico in questo momento di assoluto dolore.