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L’ULTIMO SCOGLIO PRIMA DELLA SALVEZZA: A LECCE PERO’ CI SARA’ DA SOFFRIRE. CHIESA, MONTOLIVO E UNA RISPOSTA DA DARE SUL CAMPO: POI POTRÀ ESSERE ADDIO. ANCHE A COSTO DI SCENDERE A PATTI CON LA JUVE
mercoledì 15 luglio 2020, 00:01L'opinione
di Leonardo Bardazzi
per Firenzeviola.it

L’ULTIMO SCOGLIO PRIMA DELLA SALVEZZA: A LECCE PERO’ CI SARA’ DA SOFFRIRE. CHIESA, MONTOLIVO E UNA RISPOSTA DA DARE SUL CAMPO: POI POTRÀ ESSERE ADDIO. ANCHE A COSTO DI SCENDERE A PATTI CON LA JUVE

Potrebbe essere l’ultimo scoglio prima della salvezza. Prima di lasciarsi alle spalle questa sgangherata stagione e cominciare finalmente a programmare il futuro con serenità. Con un risultato positivo a Lecce, sarebbe fatta. La vittoria metterebbe in banca la salvezza senza più discussioni, ma anche un pari lascerebbe la Fiorentina a +7 dalla salvezza e dunque con un ampio, rassicurante margine su chi ha l’acqua alla gola. Il gol di Cutrone, in questo senso, è stato un autentico toccasana: senza quel pareggio acciuffato col cuore più che col gioco, chissà con che tensione e con quali preoccupazioni avrebbe giocato oggi la Fiorentina, una squadra, già di per sé, smarrita e piena di insicurezze. La partita di oggi dunque non è decisiva, ma resta comunque fondamentale, oltreché molto complicata. Il Lecce gioca a calcio ed è in buona forma. Ha vinto con la Lazio e sfiorato il colpaccio a Cagliari. In più ha un sacco di ex (Baba, Saponara, Petriccione). E gli ex, si sa, segnano spesso alla Fiorentina. Liverani era già allenatore quando giocava e non a caso ha disegnato una squadra che, pur con una rosa modesta, palleggia palla a terra e affronta chiunque a viso aperto. Anche troppo visto gli oltre 70 gol subiti finora. Proprio lì sta la chiave della serata: sfruttare le debolezze altrui per ottenere il risultato. Il ritorno di Duncan è importante, perché con Castrovilli mediano la Fiorentina non ha equilibrio, mentre il ghanese è l’uomo ideale per giocare in mezzo accanto a un regista.  Da sfruttare anche l’entusiasmo di Cutrone, che avrà i suoi limiti ma resta l’unico attaccante prolifico di questo periodo. Eppoi c’è sempre il vecchio caro Franck. Che sarà pure boccheggiante, ma che resta l’unico campione dell’intera rosa. 
Ci sarà da soffrire però, anche perché la Fiorentina post lockdown è in difficoltà più o meno sotto tutti i punti di vista: ha vinto solo una volta, in casa non sfonda, ha molti giocatori in riserva (Castro su tutti) e qualche altro in crisi psicologica. Uno di questi è Chiesa, spento e irriconoscibile al punto di finire in panchina ed esultare col dito al naso dopo un assist valso un punticino.

Su quel gesto istintivo e immaturo è stato detto e scritto di tutto, ora però conta solo il campo. La salvezza, la partita di Lecce, che qualche anno fa perfino Montolivo giocò (alla grande) da capitano, in uno dei pomeriggi più difficili degli ultimi anni. Tocca a Fede insomma. E chissenefrega se ce l’aveva con questo o quello. L’importante è che finalmente faccia il Chiesa. Il futuro poi sarà probabilmente lontano da qui. Il rinnovo è impantanato da una vita, la Juve è sorniona e aspetta segnali. Per darlo alla Vecchia Signora, come vuole il giocatore, Commisso però dovrà iniziare a ragionare sulle contropartite. I 70 milioni cash non li offrirà nessuno, ma cominciare il nuovo campionato a un anno dalla scadenza sarebbe folle. La Juve vorrebbe piazzare Romero o Rugani, Higuain sembra inarrivabile per i costi esorbitanti. Serve un’idea e magari si potrebbe provare a chiedere uno come Demiral. Fortissimo e molto giovane. Paratici non lo molla, ma per Chiesa potrebbe anche fare un’eccezione… Di sicuro Commisso dovrà essere bravo a fare la voce grossa, senza rompere il filo della diplomazia. Il mercato comunque decollerà solo dopo la salvezza. Prima quella, poi l’allenatore, infine i piani per rinforzare la Fiorentina, il discorso sullo stadio e magari una presa di posizione netta (e non solo viola) sulla necessità assoluta di cambiare le assurde regole del Var e dei falli di mano in area. I soldi e l’entusiasmo di Rocco ci sono, ma solo quelli non bastano. Altrimenti, con tutto quello che ha speso Commisso finora, la Fiorentina sarebbe a giocarsi l’Europa