
Comuzzo, la sua riconoscenza e la voglia di crescere ancora strappano un sorriso
Il rinnovo di Pietro Comuzzo da parte della Fiorentina ufficializzato intorno all'ora di pranzo, fino al 2029 con l'opzione per un ulteriore anno, è una buona notizia in un mare di incertezze viola in questo complicato finale di stagione. Il rinnovo era già stato deciso, ben inteso, e nulla è cambiato con la debacle di Venezia che ha posto fine ai sogni di gloria europei.
Il difensore, che aveva già un contratto fino al 2027, ha prolungato il suo contratto nonostante diverse pretendenti si stessero affacciando, a gennaio il Napoli è stato ad un passo e radio mercato parlava di un forte interesse della Juventus. Voci sulle quali il giocatore ha saputo mantenere grande freddezza e poca voglia di fare salti nel vuoto, fossero anche a migliorarsi (basti pensare che ora sarebbe a lottare per lo scudetto e già in Champions con il Napoli se avesse chiesto di andare nel mercato invernale).
Perché tra le giustificazioni di Comuzzo, che sogna di vincere qualcosa con la Fiorentina e giocare in Nazionale, c'è anche una riconoscenza verso la società che lo ha visto arrivare bambino, che lo sta facendo crescere e che soprattutto gli è stata vicino nel momento più difficile della perdita della madre. Non a caso ha voluto raccontare di quando il presidente Commisso lo ha accolto subito dopo la disgrazia andandogli a stringere le mani. Un gesto, fatto dal presidente, che evidentemente lo ha fatto sentire in famiglia. Così come la città di Firenze, dove ha trovato anche l'amore, al quale ricambia l'affetto con la disponibilità verso i tifosi.
Se Comuzzo resterà almeno fino al 2029 alla Fiorentina o se questo rinnovo sia una strategia e un messaggio forte appunto alle pretendenti costrette a presentarsi nel caso con cifre più alte è difficile dirlo. Sta di fatto che sentire nelle parole del giovane un senso di riconoscenza al club e di attaccamento alla città fa sempre bene.







