
Harder si racconta: "L'esordio contro il Lask è stato il momento più bello della mia vita"
Jonas Harder, fiorentino, figlio di Firenze e col sangue viola nelle vene: è così che il classe 2005 della Fiorentina Primavera si racconta a la Nazione. Queste alcune sue dichiarazioni, a partire dalle due partite del cuore viste al Franchi da tifoso:: «Fiorentina-Juventus 4-2, quella della tripletta di Pepito, e Fiorentina-Juventus 2-0, quando all’ultimo turno di tre anni fa andammo in Conference: quella sera ero in Fiesole».
A poche ore dall'inizio dei playoff di Primavera (la Fiorentina scende in campo oggi, alle 18 al Viola Park contro la Juventus) che sensazioni ci sono nello spogliatoio?
«Si respira una gran bella aria: il gruppo è carico e convinto di far bene, anche perché abbiamo chiuso al meglio la stagione dopo un momento di difficoltà. Giocare le fasi finali qui al Viola Park sarà fantastico. Spero che ci siano tante persone a vederci, magari anche la Curva. Il presidente ci ha regalato una meraviglia e ogni squadra che viene qui resta stupita».
Quest'anno ha esordito in prima squadra, in Conference, contro il Lask: che ricorda di quando Palladino l’ha chiamata?
«Non pensavo stesse indicando me. Mi stavo scaldando e appena mi sono reso conto che era il mio turno, ho cancellato tutti i pensieri e mi sono goduto a pieno quella serata. È stato il momento più bello della mia vita».
Una vita dove il viola ha avuto un peso enorme.
«Sono nato qui da padre tedesco ma da una famiglia fiorentina. Per cui è stato impossibile non innamorarsi della maglia viola. Lo stadio è sempre stato una seconda casa, prima in tribuna coi miei e poi in curva con Martinelli e Rubino. Spero di tornarci un giorno (in curva). Non so quando, ma lo farò».







