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tmw / fiorentina / L'editoriale
Allacciamoci le cinture, è il luglio di Kean... Moise manda buoni segnali però c'è lo United. Esposito sì... ma Sebastiano: un'idea corretta. Bernabè e Traorè per una bella mediana. Anche Frendrup sarebbe un bel colpoTUTTO mercato WEB
Oggi alle 00:00L'editoriale
di Mario Tenerani
per Firenzeviola.it

Allacciamoci le cinture, è il luglio di Kean... Moise manda buoni segnali però c'è lo United. Esposito sì... ma Sebastiano: un'idea corretta. Bernabè e Traorè per una bella mediana. Anche Frendrup sarebbe un bel colpo

Mettiamoci tranquilli perché se ci facciamo rapire dall’ansia è finita. Domani inizieranno due settimane di tormenti per chi ama la Fiorentina. Il luglio di Kean come l’ha ribattezzato qualcuno. Patimento garantito fino alle 24 del 15 del mese, poi dai primi minuti del 16 bomba libera tutti. Quantomeno per un altro anno Kean non sarà più a rischio clausola. Attrezziamoci per tutte le intemperie: ci saranno venti forti di indiscrezioni, tempeste di sussurri, temporali di “si dice”. Si dovranno contare i giorni come quando esisteva il servizio militare: ogni giorno, uno in meno, per arrivare all’alba. Moise parla coi suoi compagni e a loro non trasmette segnali di irrequietezza, anzi. C’è chi giura che non si muoverà dalle rive dell’Arno. E’ già una buona base di partenza che non garantisce, sia chiaro, alcuna certezza. Però stante a quanto abbiamo visto nell’ultimo decennio, gente che non vedeva l’ora di andarsene producendo bizzarri certificati medici o foschi scenari dettati dai ladri in casa, Moise ci strappa un sorriso. 

Le insidie? Degli arabi sappiamo tutto, ma nonostante i 45 milioni di stipendio promessi al centravanti, la pista regge fino a un certo punto. Piaccia o no, trattasi di calcio periferico e non allenante. Ci si può andare intorno ai 30 anni anche se potrebbe essere vero pure il contrario: uno si spara un paio di stagioni subito, assicura agiatezza e serenità ai trisnipoti e dopo rientra nel circuito che conta in Europa. Ognuno ha la propria ricetta, ma sarà Kean a decidere. Firenze e la Fiorentina hanno un significato anche tecnico in attesa del Mondiale. Solo la Premier può farlo dondolare. 

Il Manchester United fa sul serio: in Inghilterra 52 milioni per la clausola sono pochi e al giocatore sono pronti a proporre un ingaggio aureo. E’ la lega più famosa al mondo, il sogno di tutti i giovani calciatori. Un fascino prepotente, resistergli non è semplice. Questo è il pericolo vero per la Fiorentina. Ha le sembianze della perfida Albione. Giocherà un ruolo importante la diplomazia viola. La società dovrà convincerlo a rimanere, naturalmente proponendo non solo un progetto tecnico di spessore, ma anche un contratto più remunerativo. Poi vedremo che succederà. 

Per ora facciamo finta che non se ne vada. Con Kean in attacco ci sarà Dzeko e tra poco arriverà un attaccante giovane. Un nome caldo è Esposito, ma non Pio, ormai blindato all’Inter dopo l’exploit al Mondiale per club, bensì il fratello Sebastiano, ex Empoli. E’ un’idea corretta. Trattasi di seconda punta, ma non avvitiamoci troppo sul ruolo. E’ uno che segna e che sa far giocare la squadra. Anzi, c’è pure chi insinua che sia più forte del fratello. Sebastiano avrebbe colpi inespressi, nemmeno lui sarebbe conscio del proprio talento. Con 8-10 milioni si può prendere dall’Inter. La Fiorentina si assicurerebbe un giovane sul quale investire, programmare un percorso e sperare di passare all’incasso della scommessa. E poi francamente coi ragazzi non ci si rimette mai anche se costano parecchio. 

La campagna acquisti si sta concentrando sulla mediana e si capisce il perché: si cerca di consegnare a Pioli alla metà di luglio una squadra con un profilo già definito. Serve un play, meglio se con pochi anni sulle spalle: Bernabè, catalano del Parma, è un obiettivo molto sensibile. Ci intriga come operazione anche se costosa perché si parte da una base di 25 milioni trattabili. Ma quando si decide di alzare l’asticella bisogna anche essere pronti a spendere un po’ di più. Da giorni circola anche il nome di Rovella, ma la clausola non è abbordabile, è più o meno come quella di Kean… Come intermedi ci sono strade altrettanto stimolanti: pensiamo a Traorè (ex Empoli e Sassuolo) e Frendrup (Genoa). Anche questi listini sono piuttosto salati, ma vale il discorso di prima. 

Chiudiamo col senso di appartenenza, una cosa che se non si prova non si capisce. Chi scrive ha avuto la fortuna sabato sera di partecipare, nel Centro Tecnico di Coverciano, alla serata organizzata dall’associazione “Storie Viola” dedicata a quei fantastici ragazzi che il 28 giugno 1975 alzarono al cielo dell’Olimpico la Coppa Italia. Un 3-2 spettacolare contro il Milan con le firme di Casarsa, Guerini e Paolo Rosi. All’evento erano presenti alcuni reduci di quell’impresa a cominciare dal capitano Claudio Merlo e dal suo erede di fascia Giancarlo Antognoni. Poi Roggi, Pellegrini, Superchi, Casarsa, Lelj, Desolati, Piccinetti, il figlio di Pino Brizi, Gianluca, Anna la figlia del presidente Ugolini, Orlando, figlio del mitico allenatore Mario Mazzoni, Grazia, vedova di Massimo Mattolini. Ma la lista è lunga. Presente anche l’ex presidente della Fiorentina Gino Salica, da sempre vicino al mondo degli ex viola. E poi loro, gli Ultras 73, che fondarono la Curva Fiesole appena due anni prima di quella meravigliosa notte romana. Tante risate, aneddoti e occhi umidi. Perché gli anni passano, ma l’amore rimane. Sempre più forte. E i ricordi, quelli belli, annaffiano l’anima.